Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

domenica 6 dicembre 2020

Consiglio comunale? Su Tik Tok


Dai, su! È ora di svecchiare la politica, uniamo le intuizioni di Jean-Jacques Rousseau sulla democrazia diretta e i nuovi social e il gioco è fatto.

L'ex maggioranza di Conegliano, invece di piagnucolare o lanciare strali dovrebbe ringraziarci, noi, i famigerati 13: abbiamo contribuito a rendere palese la realtà, facendo inoltre risparmiare qualche soldino (pochi in verità, ma sempre meglio di niente) alla pubblica amministrazione.

Mai vista, in tanti anni, tanta frenetica attività: osservare cantieri, inaugurare cose, vedere gente, illuminare strade, infiocchettare, sorridere, parlare di progetti presenti passati e futuri.

Siamo sbalorditi; noi che pensavamo che le scelte fondamentali, i progetti di lungo respiro (con tanti sospiri) dovessero passare per il Consiglio comunale ci siamo sbagliati.

Ricordo che per anni ci hanno detto che molte delle nostre domande (e quelle di tanti cittadini, categorie economiche comprese) avrebbero ottenuto risposta con il Piano del Traffico, che adesso scopriamo dalla stampa essere in via di approvazione dagli enti sovraordinati: e il Consiglio comunale, di grazia, che mai si è espresso con un voto su qualche proposta? Quanti like servono per dire che è bellissimo?

Addirittura scopriamo che la Marras diventerà biblioteca e, "udite udite!", centro culturale. Peccato che il vecchio progetto sia stato messo nel cestino e il nuovo sia ancora allo stadio di "idea" senza sapere né dove trovare i fondi né cosa significhi davvero creare un centro culturale e dare a una città come la nostra una biblioteca degna di questo nome, secondo le concezioni moderne. Esistono gli esperti in musei e centri culturali, quasi mai geometri (con tutto il rispetto per la categoria, s'intende), che hanno altre competenze. Ricordo di aver chiesto più volte delucidazioni, ma forse dovevo usare i social dove, pare, si prendono le decisioni a suon di like. Ad ogni modo il futuro ha tanti anni davanti a sé.

Scopriamo, perfino, che era vero che tenere l'archivio comunale in capannoni inadatti e senza norme antincendio non va bene. Così, dopo aver ceduto lo stabile di via dei Ciliegi per l'archivio dell'INPS scopriamo che porteremo il nostro in via Maggior Piovesana (quando, come, con che criteri sia per la conservazione che per le modalità di lavoro per gli addetti?).

Potrei continuare quasi all'infinito, ma mi fermo. 

Radio scarpa ci dice che ex assessori sono in giro per gli uffici comunali a dire, vedere, controllare, altri telefonano dando ordini qui e là, altri tagliano nastri. Qualcuno li avverta che al momento non stanno governando, ma sono comuni cittadini. 

Visto però che sono così attivi potrebbero coinvolgere anche noi poveri ex consiglieri comunali, ovviamente tramite post su Facebook o, per modernizzarsi, usando Instagram o Tik Tok, cantando qualche gingle.



domenica 8 novembre 2020

Caro Fabio Chies

 

Caro Fabio Chies,

come sarebbe finita era già noto da tempo, solo che davanti a un inspiegabile traccheggiamento qualcuno doveva pur prendere l'iniziativa, proprio per evitare il languire di una situazione incresciosa per la città. 

Sai com'è, in novembre alle cinque del pomeriggio fa buio e quindi l'appuntamento col notaio si è svolto coi lampioni accesi sulle strade, ma ti assicuro che nello studio notarile c'era una bella luce, molto chiara.

Delusione, amarezza e rabbia ci stanno, sono comprensibili da parte tua, ma mi sento di sottolineare qualche cosa, viste le dichiarazioni tue e di alcuni esponenti della tua ex maggioranza.

Innanzi tutto il centro-sinistra non è Belzebù, ma ti assicuro (lo sai che sono sincera) che nessuno dei quattro consiglieri che ti hanno abbandonato ha chiesto la tessera del PD e nemmeno la chiederà.

Ho letto (e non da oggi) insulti, volgarità, minacce addirittura, auguri di morte espressi sui social da parte di chi dovrebbe sapere, almeno, che ciò che si pubblica in rete rimane scritto per sempre, perciò faresti bene a chiedere a certi personaggi di moderare i termini.

Non era partita bene, la tua avventura da Sindaco: ricordi, immagino, le schermaglie e le baruffe, tutte interne alla tua maggioranza, per l'elezione di Bernardelli a Presidente del Consiglio Comunale, per non parlare della tragicomica vicenda delle commissioni consiliari, giunta a compimento dopo mesi.

Quelle commissioni che il presidente del consiglio comunale giudica inutili, quelle commissioni svuotate di significato da voi, come quella per le Pari Opportunità, che avete voluto come un altro simbolo di spartizione con l'unico scopo di dare medagliette qui e là e con il malcelato obiettivo di non farla funzionare. Langue da mesi e mesi, nella chat di Whatsapp appaiono solo le iniziative organizzate ... altrove.

Ad Antenna 3 hai dichiarato che "certe cose accadono a Roma e non da noi"... 

Posto che il Parlamento ha regole differenti da quelle dei Comuni, ti ricordo che il dialogo fra forze politiche diverse sta alla base della democrazia, che nelle commissioni parlamentari si discute e spesso si arriva ad accordi e che, per mettere a punto alleanze, serve la capacità di ascoltare e raccogliere anche le proposte degli altri.

Qui a Conegliano è accaduto il contrario: abbiamo provato più volte a proporre qualcosa ma ci è stato addirittura detto pubblicamente che era tutto inutile, anche le sedute del Consiglio, perché le decisioni le avevate già prese tutte nelle riunioni di maggioranza.

Altro che Roma! Dare sempre la colpa agli altri non porta nulla di buono, sarebbe bene, qualche volta, guardare anche ai propri errori. Uno che non cito diceva che in politica si possono fare tanti errori, ma non si può sbagliare l'analisi. 

Noi non volevamo entrare nella tua maggioranza, sia chiaro, ma se altri ti hanno abbandonato forse qualche problema, a partire dal 2017, c'era. Visto l'atteggiamento verso di noi, fra l'altro, non credo che tu immaginassi di vederci compatti ad appoggiarti. 

La mia intervista ad Antenna 3 di ieri è stata tagliata, per ovvie ragioni di tempo, e non è apparsa la mia ultima battuta, che ora ti riporto: In questi 3 anni, oltre al resto, hai cassato due assessori, ma forse erano quelli sbagliati.

Ci vediamo in campagna elettorale

https://www.youtube.com/watch?v=jU06LYaSJaY&feature=youtu.be

sabato 31 ottobre 2020

Come andrà a finire?


Una brevissima nota, affinché sia chiaro ciò che penso. 

Se Bernardelli non sarà più presidente del Consiglio Comunale di Conegliano, prima dell'elezione del nuovo toccherà a me presiedere l'assemblea in qualità di consigliere anziano.


Poi non so chi sarà il nuovo Presidente del Consiglio Comunale.

Se toccherà a me sia chiaro che rinuncerò all'indennità prevista, pari a quella di un assessore, per destinarla a scopi sociali, vedrò con gli uffici quali.


lunedì 12 ottobre 2020

Quote rosa... asinine... #Conegliano

Inizialmente pensavo a uno scherzo dell'assessore alla cultura, messo lì per verificare l'attenzione di noi cittadini, poi lei ha modificato il suo post su Facebook e allora sono sorti i dubbi.

Difficilmente un muratore alle prime armi dopo qualche giorno confonde la calce con la sabbia, anche l'agricoltore più umile sa distinguere le patate dalle angurie.

Lasciando perdere la forma (si sa, le prof hanno la penna rossa facile, ma sono consapevoli che la foga insita nell'uso dei social è perniciosa), le facili ironie, le battute spontanee che lo svarione sull'asina potrebbe suscitare, mi chiedo cosa sia venuto in mente all'assessore.

Posto che mai si è visto un San Francesco ritratto con quell'aria così ardita, da dove è venuta l'insana idea dell'asina? All'assessore alla cultura, poi.

La Madonna, poveretta, ha portato sulle spalle di tutto, è stata invocata per i motivi e con i nomi più vari, mai era stata derubricata al punto da toglierle una dedica. La calle della Madonna della Neve è percorsa da secoli da Coneglianesi e non, gli Alpini custodiscono in maniera ineccepibile la chiesetta a lei dedicata, le mura carraresi svelano angoli fra i più suggestivi della città. 

E quindi?

L'unica risposta che riesco a darmi è che, visto il momento in cui siamo, con mozioni di sfiducia che piovono sull'Amministrazione e dubbi sulla solidità della stessa, con un coup de théâtre il Sindaco abbia affidato a Gaia Maschio anche le Pari Opportunità, però fra quadrupedi.

Visto che la commissione riguardante noi umani non si riunisce dal Pleistocene, almeno facciamo giustizia fra gli animali, avrà pensato. Se verso oriente del Colle di Giano abbiamo la Calle degli Asini, verso occidente ci sta bene anche un'asina. Una, perché le quote rosa non prevedono, in fondo, pari numero di eletti.

Sempre di ciucci si tratta, animali peraltro intelligenti, simpatici e utili. Quelli veri.



domenica 20 settembre 2020

Qualcuno ha notizie dei famosi steward? #Conegliano

In qualità di madre sarei curiosa di conoscere il pensiero delle famiglie dei minorenni che bevono come spugne ed esaltati dall'alcol, dal branco e dalla certezza (evidente, purtroppo) dell'impunità, si abbandonano ad atti di teppismo, urlano come ossessi frasi irripetibili e spesso senza senso in piena notte. 

Detto questo, aggiungerei un esame al cervello di quanti, maggiorenni, scorrazzano per le strade senza ritegno, rombando coi motori truccati di moto e auto col risultato di essere pericolosi, rompere le scatole all'universo mondo e anche la coppa dell'olio. Non mi dispiace per il loro danno, se lo meritano, ma altri, in piena notte, hanno dovuto cospargere di sabbia il selciato di via Ongaro e l'asfalto di via XI Febbraio e corso Mazzini, apporre cartelli di pericolo per evitare scivoloni a chi sopraggiunge.

Inoltre, e qui siamo come sempre alle solite, mi viene il dubbio che i famosi steward annunciati, che dovevano servire per raffreddare i bollenti spiriti (quest'ultimo termine declinato in due noti significati) non siano mai entrati in azione.

Dove sono, qualcuno li ha mai chiamati? La stampa ha anche parlato, nei mesi scorsi, del progetto di pattugliare maggiormente le strade del centro, considerate "calde". Nelle passerelle fra un taglio di nastro e l'altro non ho sentito appelli da parte del Sindaco o dei suoi assessori in questa direzione.

L'estate del Covid sta volgendo al termine, tutti pronti a fare le pulci a insegnanti e personale della scuola sui centimetri dei banchi, nessuno che, nella nostra bella Conegliano (come dice il Sindaco), si stia davvero impegnando per rendere "il salotto buono della città" (altra espressione cara al Sindaco) un luogo accogliente e non una cloaca notturna per balordi.

Allora, signor Sindaco e Assessori di comparto, non venitemi a parlare di competenze e responsabilità sempre di altri: qualcuna, misera, piccola, minuscola, l'avrete anche voi, altrimenti che ci state a fare in Piazza Cima?


Non è che, ancora una volta, contano di più le baruffe e le ripicche interne al palazzo che la cura della città? Minorenni ben vestiti che bevono tutti dalla stessa bottiglia, impunemente davanti a tutti, che si permettono di insultare i pochi malcapitati che cercano di riportarli alla ragione, non solo hanno sicuramente acquistato vino e superalcolici da qualche parte, ma sono anche un grosso pericolo di contagio. Altro che frecce a terra nei corridoi delle scuole e il personale scolastico costretto a imparare anche il lavoro di vigile.

mercoledì 12 agosto 2020

Etica e trasparenza, a Conegliano tutto ok?

Le polemiche seguite alla notizia della richiesta del Bonus di 600 euro da parte di parlamentari, consiglieri regionali e amministratori pubblici, rischiano di mettere sullo stesso piano situazioni molto diverse fra loro.

Chiunque abbia incarichi pubblici ha l'obbligo della trasparenza e bene ha fatto il Presidente Zaia a prendere una posizione netta nei confronti di quanti non hanno mantenuto, in un frangente così delicato come l'epidemia di Covid-19, un comportamento eticamente corretto.

Speriamo che il Sindaco di Conegliano abbia avviato subito una indagine all'interno della sua amministrazione, nella quale ricordiamo che gli assessori e il presidente del Consiglio Comunale percepiscono una indennità di funzione.

Ho, contestualmente a questo post, presentato una interpellanza a risposta scritta che, come sempre, riporto di seguito.


CONSIDERATO CHE

  • la situazione di emergenza sanitaria, economica e sociale dovuta all'epidemia di Covid-19 ha significato anche una grave crisi economica e finanziaria per molte famiglie e attività che si sono ritrovate all'improvviso senza alcuna forma di reddito.

VISTO CHE

  • In questi giorni sono emersi i comportamenti eticamente scorretti da parte di alcuni parlamentari della Repubblica, consiglieri regionali e amministratori pubblici;

  • per quanti svolgono funzioni pubbliche è d'obbligo la trasparenza dei redditi e delle rendite;

  • si rende necessario fare chiarezza per evitare la generalizzazione di giudizi e comportamenti verso chiunque si occupi della “cosa pubblica”;

  • fra gli amministratori è necessario distinguere fra i consiglieri comunali, che percepiscono somme spesso modestissime dette anche “gettoni di presenza” e sindaci, assessori, presidenti dei Consigli Comunali che invece percepiscono indennità di funzione più cospicue;

Il sottoscritto consigliere CHIEDE:

  • Se, in nome della trasparenza e dell'etica, di cui anche all'articolo 54 della Costituzione, vi sia notizia della richiesta del “Bonus” di 600 euro da parte di quanti, all'interno dell'Amministrazione cittadina, percepiscono le indennità di funzione di cui sopra.


sabato 18 luglio 2020

Vasi che traboccano... Conegliano, beni culturali

La vicenda del furto di una testa marmorea dalla Sala Vazzoler del Museo del Castello scoperchia, se ancora ce ne fosse bisogno, lo stato imbarazzante in cui versa il patrimonio culturale di Conegliano.
Di sicuro non è stato un Arsenio Lupin redivivo a compiere il "colpo", e la speranza è che non ci si accorga dell'assenza di qualche altro pezzo.
In attesa che l'Amministrazione comunale decida di occuparsi seriamente dei beni che sono di tutti e che potrebbero essere valorizzati come la nostra città meriterebbe, ho presentato l'interpellanza che trascrivo di seguito.



Oggetto: Interpellanza sullo stato del patrimonio culturale della città.
CONSIDERATO CHE
  • Da molti anni ormai si pone il problema della catalogazione, della salvaguardia e della valorizzazione del grande patrimonio culturale cittadino, costituito da monumenti, opere d'arte, manufatti risalenti a varie epoche storiche, pergamene e documenti dell'archivio, sia antico che moderno;
  • I vari episodi succedutisi, ultimo in ordine di tempo la scoperta di un furto subito dal Museo Civico del Castello, hanno dimostrato come l'azione di controllo e salvaguardia lasci gravemente a desiderare;
VISTO CHE
  • Da quanto si è potuto apprendere dalla stampa a proposito del furto di una testa marmorea custodita nella Sala Vazzoler del castello, non ne è addirittura noto il valore e, con tutta evidenza, non esiste quindi una seria catalogazione di quanto custodito nel Museo stesso;
  • Da quanto risulta da un accesso agli atti compiuto dal nostro gruppo consiliare risulta che i capannoni dell'area ex Zanussi, che custodiscono una parte importante dell'archivio comunale, sono privi del certificato di prevenzione incendi, oltre a essere, come risaputo in una zona di grave degrado urbano;
  • Negli ultimi anni si è visto come la gestione dei siti artistici e culturali cittadini sia affidata sostanzialmente alla buona volontà di benemerite associazioni di volontari.
Il sottoscritto consigliere CHIEDE:
  1. che l'Amministrazione spieghi chiaramente quanto avvenuto in castello, ci dica qual è il valore del bene trafugato e se abbia già avviato una seria catalogazione e inventario dei beni;
  2. se non ritenga necessaria una sorveglianza degna di questo nome del Museo Civico e degli altri siti;
  3. se non ritenga necessario che l'intero settore dei beni culturali venga riorganizzato, anche per quanto riguarda la custodia e il controllo, secondo criteri di maggior efficienza e aderenza alle più recenti concezioni museali e di fruizione della cultura;
  4. cosa intenda fare sul versante della prevenzione degli incendi nei luoghi di conservazione dei beni archivistici e delle opere d'arte.

domenica 28 giugno 2020

Caro Pierluigi

Caro, caro Pierluigi, amore mio,
mi pare di ricordare che avessi dei difetti ma non me ne viene in mente neanche uno, a parte il più grave: eri convinto che le persone non si curassero di te, che tanti non ti capissero e che, in fondo, ci fossero tanti altri "sulla breccia". Quante volte ne abbiamo parlato, quante volte mi hai detto di non sopportare quel lato un po' ombroso e "orsino" del tuo carattere, quello che però si scioglieva nei nostri abbracci. E invece sapessi quanta solidarietà, che parole ho sentito in questi giorni da centinaia di persone che ti ammiravano, ti rispettavano, ti consideravano un esempio.
Eri competitivo, si sa, soprattutto con te stesso, eri rigoroso, soprattutto con te stesso, ti ponevi mille dubbi e domande, ma di alcune cose eri fermamente sicuro e orgoglioso: questa casa che avevi sistemato centimetro per centimetro, i tuoi principi morali, il senso profondo della giustizia e la rabbia contro le ingiustizie, contro l'inquinamento e la corruzione, l'orgoglio di essere figlio di Mario Donadon, l'affetto per i tuoi fratelli e per quanti negli anni si sono aggiunti alla cerchia familiare, il senso dell'amicizia e della solidarietà, l'amore sconfinato verso i nostri figli con la consapevolezza che sono proprio come tu li pensavi, come noi li pensavamo: in gamba, precisi, onesti, capaci.
Infine eri certo del nostro amore, di questo rapporto speciale che dura ormai da trentanove anni: ce lo dicevamo spesso, di essere stati fortunati ad incontrarci, di essere cresciuti insieme, di aver dato ciascuno molto all'altro in uno scambio continuo.
Se non avessi avuto al mio fianco un uomo come te non avrei mai raggiunto gli obiettivi più belli, non avrei potuto laurearmi, coltivare la passione per la scrittura, la storia, la politica: tu eri il mio punto di riferimento, il mio consigliere, quello che mi sgridava e mi faceva comprendere gli errori e mettere sulla strada del miglioramento. Temevo il tuo sguardo alla fine di ogni conferenza, sperando di essere stata all'altezza delle tue aspettative e un po' alla volta sono riuscita a farmi dire "Brava!", che detto da te è stata una conquista incredibile.
Poi c'era la nostra vita privata, quella fatta di piccoli gesti quotidiani, dell'abbraccio finale la sera e quello necessario per cominciare le giornate, il nostro gergo, le parole che capivamo solo noi, la sensazione di essere, insieme, una forza capace di resistere a tutto. O quasi.
E c'era la montagna, una passione sconfinata: abbiamo provato, una volta, a fare il conto di quante volte avevi preparato lo zaino e ci abbiamo rinunciato. Lì, fra i monti, che fossero picchi buoni per le aquile, grandi zolle erbose da raggiungere a piedi, distese di neve da salire e scendere con gli sci o falesie già "spittate" stavi bene, ti sentivi bene.
Lì sei rimasto una settimana fa, amore mio, proprio tu, il più attento, preciso, meticoloso nella preparazione, proprio nella prima uscita dopo tanti mesi. Una morte assurda e ingiusta ti ha strappato ai tuoi progetti, ai nostri progetti, grandi e piccoli, all'affetto dei tuoi amici e dei compagni di avventura che sono disperati, alla famiglia, a mia mamma che ti amava come un figlio, ai nostri figli che ti amano e sono le mie colonne in un momento pazzesco.
Ha strappato in un attimo metà di me, ha devastato la mia vita: tutti mi dicono che sono forte ma io non so davvero dove sia questa forza. Da qualche parte dovrò pur ricominciare, aiutami, con la memoria della nostra vita insieme, a ritrovare il bandolo di una vita che ora come ora ha perduto ogni senso.
Ti amo

venerdì 19 giugno 2020

Emergenza Covid: Giunta allo sbando

300.000 euro per spese collegate all'emergenza Covid-19 deliberati con la Variazione di bilancio approvata nel consiglio comunale dello scorso 21 maggio. 
Tradotto in parole comprensibili: 300.000 euro che il Comune di Conegliano può utilizzare per spese legate all'epidemia.
I consiglieri comunali di minoranza hanno chiesto la convocazione della Commissione consiliare Finanze e Tributi per discutere insieme della destinazione di quelle risorse, riunione che si è svolta ieri sera.
Abbiamo proposto di destinare una buona parte della somma all'infanzia, alle famiglie con minori o disabili a carico, aiutandole nel pagamento delle rette dei nidi comunali, del trasporto scolastico e delle mense, nell'acquisto dei libri di testo.
L'assessore al bilancio ci ha risposto che le nostre sono proposte "sagge", ma abbiamo poi capito che fra i tanti fogli di carta presenti sul tavolo mancavano quelli giusti, col risultato che nessuno ha saputo dire nulla di concreto.
I consiglieri di maggioranza sono rimasti, come al solito, muti (sanno già tutto o non sanno cosa dire?), fra loro c'era il presidente del consiglio comunale che non ha pensato di alzare la voce chiedendo rispetto verso i consiglieri, l'Assessore al Bilancio non era al corrente di alcunché. Dopo un po' i commissari di maggioranza se ne sono andati: evidentemente l'argomento non era ritenuto importante.

Siamo di fronte a una situazione paradossale: a parte i post sorridenti sui social, la continua lamentazione su "Roma brutta cattiva" e la grancassa sulle buste della spesa consegnate durante il lockdown, grazie ai volontari, l'unico risultato ottenuto fino ad ora è l'aumento dell'IMU.
Peccato non avere superpoteri e non poter essere invisibili, sarebbe interessante svolazzare per gli uffici di Piazza Cima e verificare l'aria che tira.
L'impressione è che la Giunta sia allo sbando e che sarebbe ora di far entrare aria nuova, quella attuale è, come dire, stagnante e inconcludente, se non per la certezza che da quelle parti anche il dibattito democratico è considerato un fastidio.


sabato 13 giugno 2020

Biblioteca, facciamo qualcosa

Foto di Oggi Treviso, 29/5/17
Biblioteca, facciamo qualcosa o ci lasciamo scivolare ancora una volta tutto addosso per poi piangere qualche lacrimuccia di coccodrillo?
Il Decreto Rilancio mette a disposizione della filiera del libro quaranta milioni di euro, con una piccola ma significativa particolarità: tre quarti della somma è a disposizione delle biblioteche per acquistare libri presso le librerie del territorio.
Nello specifico, le risorse sono assegnate alle biblioteche per l’acquisto di libri fino a un massimo di:
- 1.500 euro per le biblioteche con un patrimonio librario fino a 5.000 volumi;
- 3.500 euro per le biblioteche con un patrimonio librario di oltre 5.000 volumi e fino a 20.000 volumi;
- 7.000 euro per le biblioteche con un patrimonio librario di oltre 20.000 volumi.
Le risorse assegnate a ciascuna biblioteca devono essere utilizzate per almeno il settanta per cento per l’acquisto di libri presso almeno 3 diverse librerie presenti sul territorio della provincia o città metropolitana in cui si trova la biblioteca.
Le risorse assegnate a ciascuna biblioteca devono essere spese entro 30 giorni dall’avvenuto accredito da parte della Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore e, comunque, non oltre il 30 settembre 2020.
Giro la domanda all'Assessore alla cultura e al Sindaco: immagino che la città di Conegliano si sia già attivata per essere tra le prime a usufruire di questa opportunità. Oppure no? Nel caso in cui non ci abbiamo ancora pensato direi che è il caso di muoversi, e in fretta, non siamo soli sul pianeta.

Si parla spesso di commercio di prossimità, dei famosi centri commerciali naturali, di mille altre problematiche: ebbene, c'è chi con la cultura deve proprio mangiare, le librerie indipendenti, che offrono tante cose insieme.
Le librerie indipendenti (a Conegliano ci sono, lo sappiamo, lo sanno anche in Piazza Cima) forniscono tanti servizi insieme: fanno e promuovono cultura, sono un importantissimo punto di aggregazione, discussione, crescita, animano strade e luoghi con le loro vetrine e le luci accese.

Nel frattempo suggerisco di riaccendere anche le luci della nostra, di biblioteca, quella che langue troppo tempo.
P.S. Se alla Ca' di Dio non c'è posto per i volumi, non metteteli nel deposito dell'area ex Zanussi, non si sa mai, sono convinta che pi\ di qualcuno si offrirebbe volontario per la custodia.

martedì 9 giugno 2020

De profundis per un'area #areazanussi #Conegliano

Incendio all'ex Area Zanussi, in pieno centro città. Prima o poi doveva accadere ed è successo.
Da quanto si capisce per fortuna l'archivio comunale non è stato a rischio, stavolta. 
Sempre da quanto si capisce le abitazioni vicine non sono state a rischio, stavolta.
Ancora da quanto si capisce le telecamere hanno ripreso la scena.
Colpevoli i soliti balordi che bivaccano da quelle parti... 
Scusate, i conti non tornano.
Sappiamo da anni che lì dentro può entrare chiunque, che quell'area è un colabrodo in cui succede di tutto: e allora perché si lasciano ben in vista e raggiungibili materiali altamente infiammabili come la carta?
Si capisce che nessuno investirebbe un solo euro per recintare come si deve un'area così grande e di cui nessuno sa cosa fare: per sapere cosa fare aspettiamo che accada qualcosa di davvero grave?
Il mio segretario di circolo, Roberto Dall'Acqua, si chiedeva con triste ironia se qualcuno avesse mal interpretato l'idea di "dematerializzazione" della burocrazia...
Abbiamo chiesto la documentazione antincendio del luogo e dei capannoni: inutile fare la voce grossa con i privati cittadini e le aziende se poi è la pubblica amministrazione a lasciare in quelle condizioni un'area così vasta nella quale, fra le altre cose, lavorano dipendenti comunali.
Abbiamo quindi un gigantesco buco nero in centro, abbandonato a se stesso senza alcun criterio di sicurezza, senza controllo vero, insalubre e altamente pericoloso.
Criminale chi ha appiccato il fuoco, conosciamo la balordaggine degli sbandati che da quelle parti mangiano, bevono, dormono, fumano e... spengono maldestramente le cicche.
Che cosa dire di chi da anni e anni avrebbe dovuto decidere e ha preferito non occuparsi di una rogna che si sta ingigantendo ogni giorno di più? 

giovedì 4 giugno 2020

Compiti per le vacanze: curiosità e stupore

A volte la neve è rosa, non lo sapevo e vi confesso che sono rimasta stupita quando l'ho vista, un paio di giorni fa.
Intorno c'erano le rocce delle Dolomiti con i canaloni esposti a nord ancora pieni di neve, poco più in basso genziane, ranuncoli, erica e mille altri fiori e piante ornavano prati e sottobosco.
Sotto i miei piedi è apparsa la neve rosa, non l'avevo mai vista e mi sono chiesta quale fenomeno la renda di quel colore.
Ho continuato a camminare (con un po' di fatica e attenta a non scivolare) nella neve, invidiosa dei gracchi che volteggiavano sopra noi camminatori, certi, loro, che il nostro passaggio
avrebbe lasciato un bel po' di cibo.
Noi Veneti lo sappiamo bene, le Dolomiti sono Patrimonio dell'Umanità e camminare in mezzo ai famosi Cadini di Misurina, fermarsi in riva al lago sotto lo sguardo austero delle Tre Cime di Lavaredo e ammirare ciò che abbiamo intorno ce ne spiega il perché: tanta bellezza riempie il cuore, lascia negli occhi una lunga scia di benessere.
Poi, al ritorno, una breve ricerca nello smartphone mi ha fatto capire da dove deriva il fenomeno della neve rosa e mi ha fatto riflettere ancora di più sulla profondità e vastità delle regole della natura, sulla nostra immensa responsabilità di esseri umani nei confronti di essa e di noi stessi, del futuro.
Siete curiosi? Provate a compiere una ricerca circostanziata sulla neve rosa.
Questo potrebbe essere il primo compito per le vacanze... ma voi direte: "Prof, lei insegna italiano e storia, non scienze!".
Vero, ma dopo un anno scolastico a dir poco assurdo e dopo questi mesi così stanziali sto pensando che una delle cose di cui avrete più bisogno, nei mesi di vacanza, sarà il girovagare, anche a vuoto, incontrare gli amici, guardarvi intorno.
C'è un sacco di roba da vedere, ci sono tantissimi libri da leggere...
In latino (ecco la prof che torna nel suo ruolo) legere significa tante cose oltre a quella più nota, tra le quali cogliere, estrarre, passare in rassegna, scegliere, nominare...
E allora il mio compito per le vacanze è questo: leggete, cogliete, scegliete, nominate ciò che vi passa davanti.
Se andrete in vacanza, qualunque sia la vostra destinazione, oltre al paesaggio leggete i cartelli stradali, le insegne, i nomi delle strade, entrate nei piccoli cimiteri di paese o in quelli monumentali delle città: rimarrete sorpresi dalle cose strane, bizzarre, interessanti e anche divertenti che potrete trovare.
Se rimarrete a casa guardate con occhi diversi ciò che vi sta intorno, i fiumi e i torrenti, i prati e quel po' di paesaggio naturale che ci rimane, ciò che a uno sguardo distratto può apparire noto: grattando via un po' di superficie sotto scoprirete notizie, idee, obbrobri e bellezza.
Entrate nelle chiese (purtroppo spesso i palazzi non sono visitabili) e guardate le pietre e i marmi, le diverse epoche di costruzione, le tele e gli arredi.
Osservate le piazze e le costruzioni, i giardini e le piante.
Se avrete "letto" bene tutto questo vi verrà naturale saperne di più e a quel punto, visto che sarete stanchi per il lungo girovagare dovrete sedervi o sdraiarvi da qualche parte.Quello sarà il momento giusto per navigare nella rete (senza finire nella rete) e consultare la carta stampata: racconti, erbari, biografie e autobiografie, guide turistiche, cartine stradali o piante di città...
Alla fine so che non saprete più fare a meno della sensazione bellissima che dà la curiosità mai appagata interamente.
Il segreto è tutto qui.
Buone vacanze e buone letture!

lunedì 1 giugno 2020

Commissioni, comitati e democrazia (?)

In Italia, si sa, una qualche presidenza o appartenenza a una commissione non si nega a nessuno, specie se vuota o considerata inutile, vuoi mettere la soddisfazione di essere chiamati "Presidente" o avere i numeri di telefono di chi conta? Impagabile...
Della incresciosa vicenda della Commissione Pari Opportunità ho già parlato anche recentemente: continuo a chiedermi perché ci si sia ostinati a volerla composta in modo tale da evitarne accuratamente il funzionamento (o meglio, me lo sono chiesto e mi sono data una risposta che non mi è piaciuta). 
Il silenzio delle varie commissioni istituite dal Consiglio Comunale è comunque generale, l'impressione è che la loro nomina rispondesse all'esigenza di apporre qualche medaglietta sul risvolto delle varie giacchette della maggioranza e affini ma, visto che a parte quelle permanenti strettamente legate ai lavori consiliari ( magari in un altro post potremmo parlare anche di queste e delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio durante lo scorso Consiglio Comunale) le altre sono a titolo gratuito vuoi vedere che il loro letargo è legato a questo motivo? Vai a sapere.
Fatto sta che sulla stampa ogni tanto si annunciano provvedimenti, idee (più o meno), si racconta di incontri, dialoghi, prese di posizione in tema di cultura (vedi la catalogazione delle opere in deposito in Comune), riguardo al futuro del mercato, attorno ai tanti problemi posti dalla pandemia che so, a carico degli anziani.
Ebbene, credo si sia persa memoria dell'ultima convocazione del Comitato Biblioteca e Sistema Museale anche se, appare chiaro come il sole, decidere dove, come e quando esporre e catalogare opere d'arte sarebbe proprio materia di sua pertinenza.
Il Covid-19 ha messo in ginocchio il già claudicante settore del commercio cittadino eppure... la Consulta per il Commercio e le Attività Produttive, che già prima era stata relegata a organo buono per trascrivere le decisioni prese altrove, è scomparsa dai radar.
Che cosa produce la Consulta per la Terza Età, che pure ne avrebbe, di cose da fare? Mistero.
Uno spettro si aggira per Conegliano, parafrasando quel filosofo tedesco, si tratta di una visione distorta della democrazia, ovvero la volontà di far finta di volerla, preferendo però le decisioni (quando ci sono, sia chiaro), prese nelle stanze dove si incontrano, o si telefonano, o si videochiamano quelli che devono esserci.
Gli altri che si arrangino, "tanto bastiamo noi: la condivisione, la trasparenza, la collegialità, anche l'umiltà di ascoltare gli altri sono semplice paccottiglia".
Abbiate almeno il coraggio di dirlo pubblicamente, sapremmo almeno che idea ha della democrazia la maggioranza che governa questa città. 
Rimane però intatta la tristezza per un declino sempre più evidente.

sabato 23 maggio 2020

Disagi sociali? Facciamo un convegno...

Storie di ordinaria follia, non mi viene altro da dire, ovvero quando il linguaggio della politica si dimostra lontano mille miglia dalla realtà.
Ai posteri la sentenza sui motivi, ma i dati parlano da soli.
"Non mi aspettavo un così alto numero di domande di aiuto".
Potremmo fermarci qui e sarebbe già sufficiente: le parole sono (all'incirca) quelle pronunciate l'altra sera (21 maggio) dall'assessore ai Servizi Sociali durante il Consiglio comunale.
Non se l'aspettava? Davvero? 
Con le aziende e i negozi chiusi, ogni attività ferma, cosa pensava che sarebbe successo? 
Speravo che da quando è in carica (e nei cinque anni precedenti, quando presiedeva la commissione consiliare apposita, mai convocata se non per forza) avesse svolto, o fatto svolgere, un'indagine sullo stato della popolazione di Conegliano.
Avrebbe scoperto che tanti sono coloro i quali svolgono attività saltuarie, a chiamata, magari in nero, magari soggetti ai vari caporali (basterebbe leggere i giornali, e magari girare un po', non è difficile): avrebbe scoperto che con la presenza di una miriade di piccole attività produttive, commerciali, artigianali molti, per forza, corrono il rischio di ritrovarsi all'improvviso privi di una qualunque forma di reddito. Ed è esattamente ciò che è accaduto.
Il disagio e i drammi, tra l'altro, non riguardano solo l'aspetto economico, ma anche morale, psicologico di tante persone. Basterebbe, anche qui, fare due chiacchiere, che so, con i dirigenti scolastici, per avere contezza di ciò che accade in troppe famiglie, anche nella bella e ricca Conegliano. Ricca e bella, ma non per tutti e non per sempre.
Ricordo che verso la metà di marzo lanciai un appello accorato per tenere sotto osservazione, per fare solo un esempio, il dramma della violenza domestica contro le donne, tragedia insostenibile soprattutto in un periodo di convivenza forzata fra le quattro mura domestiche.
La casa, che per tanti di noi si è rivelata un rifugio sicuro contro la malattia, per tante donne (e per i loro figli) si è rivelata un inferno.
Nulla, silenzio, nessun intervento pubblico anche per smentirmi, soprattutto per rassicurare o assicurare la massima attenzione. 
Ah sì, i moduli necessari per chiedere un sussidio pubblicati sul sito del Comune...
Silenzio assordante che ha riguardato anche la Commissione Pari Opportunità, quella in cui mi è stato detto fosse importante la massiccia presenza di consiglieri comunali "per un maggiore dialogo fra consiglio e commissione": appunto.
Sul femminicidio un convegno (molto interessante ma per addetti ai lavori) lo scorso 25 novembre e l'ultima riunione in ottobre, per decidere di organizzare un altro convegno, sorry, una conferenza...
Abbiamo quindi capito, lo scorso 21 maggio, che gli uffici comunali hanno lavorato a pieno ritmo (non c'erano dubbi in proposito, caro Assessore, sappiamo che lavorano tantissimo, loro), che i problemi da affrontare erano, rimangono e saranno enormi a tutti i livelli.
So, perché tendo a informarmi, che le associazioni di volontariato fanno tutto ciò che possono ma non riescono ad avere un coordinamento con chi dovrebbe fornirlo (ovvero la politica).
Come affrontare tutto questo, quali progetti mettere in campo: con un grande sorriso convinto, l'Assessore ha proposto un bel convegno.
Non ho altro da dire, Vostro Onore

mercoledì 6 maggio 2020

Rifiuti umani? #coronavirus

Sicurezza innanzi tutto. Giusto. La sanità in testa a ogni preoccupazione delle pubbliche autorità: ben venga, non aspettavamo altro.
Andrà tutto bene e ne usciremo migliori? Ho più di qualche dubbio.
Leggo sul Gazzettino di oggi che ieri il Presidente Zaia ha citato l'Ospedale di Conegliano per lanciare l'allarme sulla presenza di persone senza fissa dimora che "usano" il nosocomio come albergo.
Dice il Presidente Zaia che ciò non è più tollerabile, che gli ospedali saranno "blindati" e che per questa questione sarà trovata una soluzione. Speriamo non una soluzione finale.
Fin dall'inizio dell'epidemia in tanti hanno sottolineato il rischio di aggravamento delle situazioni già difficili, dal punto di vista economico, sociale, psicologico.
I più fragili sono ancora più fragili, le associazioni di volontariato hanno visto un aumento esponenziale di persone in cerca di aiuto. E noi cosa facciamo?
Non è tollerabile, dal punto di vista umano, dire che si troverà una soluzione. Il futuro è incerto e il tempo, per chi ha bisogno, è una variabile importantissima: in termini di misura del tempo cosa significa? 
Quel signore che trovava riparo nel nostro ospedale dove andrà? Dove sono e chi si occupa della protezione sanitaria di tutti gli altri che si trovano ancora più isolati di prima?
E poi, siamo proprio sicuri che tutti gli altri, quelli che entrano in ospedale per i motivi più vari, non siano anch'essi portatori di malattie?
Nessuno più crede agli untori, ma il messaggio che si veicola è che è meglio nascondere la polvere sotto il tappeto, rendere ancora più invisibili quelli che già, in buona parte, lo sono.
Non solo, ma nel caso in cui essi siano portatori sani del maledetto virus lasciamo che lo trasmettano? Magari ad altri senza tetto così risolviamo il problema alla radice?
Il PD di Conegliano ha chiesto al Comune come intende comportarsi per affrontare gli enormi problemi che le fasce più deboli della popolazione stanno sopportando, ma, per esempio, nell'ancora ipotetico ordine del giorno del Consiglio Comunale non c'è nessuna traccia di tutto questo.
Sarebbe stato bello aver trovato un articolo, aver sentito una dichiarazione di comprensione e rispetto per la sofferenza di chi non ha nessuno, accompagnata da quattro parole capaci di far intravedere uno straccio di soluzione. Non quella finale.

martedì 28 aprile 2020

Siamo sicuri che Conegliano sia sicura e al sicuro?

Sono d'accordo col Sindaco Chies: i sindaci rappresentano le istituzioni. Verissimo. Aggiunge anche che (però) devono essere attenti a rispondere alle esigenze e alle domande dei cittadini, che parrebbe una frase innocua, ma in realtà certifica una questione molto più complicata: "cittadino" è una categoria generale, che va declinata, analizzata. 
Ci sono i cittadini intesi come categorie economiche, sociali, portatori di interessi anche contrastanti fra loro, ci sono poi i cittadini - elettori, evidentemente molto cari a chi governa la città.
Senza scomodare Machiavelli (troppo complicato anche se un buon politico dovrebbe tenerselo sempre nel cassetto pronto all'uso), la politica ha il compito di scegliere, roba difficile e a volte assai rischiosa.
E allora, visto che di esigenze si tratta, visto che secondo i dati diffusi ieri Conegliano è ancora ai vertici in provincia per numero di contagiati (ovvio, certo, più abitanti, l'ospedale, Casa Fenzi... già, Casa Fenzi...) e visto che due lavoratori sono morti di coronavirus proprio per il tipo di lavoro che svolgevano, forse è il caso di partire da qui.
Al posto di dichiarazioni buone per "lisciare il pelo" ad alcuni, e consapevoli che questa epidemia lascerà un enorme cumulo di macerie economiche, sociali, psicologiche sulle persone, sulle categorie economiche, su giovani e anziani, è il caso di cominciare a organizzare soprattutto il dopo.
Dio non voglia che una volta allentate le redini il contagio riprenda più forte di prima; anche se tutti avremmo voglia di andare in vacanza, trovarci al bar con gli amici comunque è necessario ascoltare ancora una volta la comunità scientifica più che la fregola di apparire simpatici: nessuno, credo, si diverte a mettere in difficoltà commercianti, artigiani, fabbriche e lavoratori per il solo gusto di farlo.
È complicato, si sa, ma proprio adesso è il momento di dimostrare il proprio valore: se lo ritiene giusto il Sindaco scenda pure in piazza a protestare (spiegando bene però cosa propone in alternativa), ma poi risalga la scalinata degli Alpini, telefoni al Presidente del Consiglio Comunale, entri in municipio e convochi il Consiglio Comunale, di cui si sono perse le tracce.
Ci hanno chiesto collaborazione, hanno sbandierato la parola trasparenza: mai visto tanto buio, a parte foto, video e post sui social. Colleghiamoci via web e diteci come stanno i conti del Comune, quali sono le previsioni per le entrate fiscali di quest'anno, quali progetti pensate di mettere in campo oltre alla distribuzione delle borse della spesa grazie ai tanti volontari, quali interventi sono previsti per mettere in sicurezza i dipendenti del Comune e i tanti che svolgono servizi in appalto per conto dell'Ente pubblico, oltre alle persone che entrano in contatto con loro...
Ormai veniamo a sapere le cose spulciando i profili Facebook dell'uno o dell'altro dei componenti della Giunta, questa non è trasparenza, ma presa in giro.
Nel frattempo, per chi ne ha voglia, di seguito il testo di una interpellanza sulla sicurezza che ho presentato stamattina.

Oggetto: Interpellanza sulla sicurezza dei lavoratori delle cooperative sociali e degli utenti
CONSIDERATO CHE
  • l'epidemia di Covid-19 ha avuto effetti pesanti sul nostro territorio, con la perdita di vite umane, anche fra operatori impegnati in servizi socio-sanitario e, d'altro canto, impone un ripensamento delle modalità di intervento in molteplici settori, in primis quelli rivolti alle persone e che comunque comportano rapporti col pubblico;
  • la città di Conegliano, per le caratteristiche di complessità che presenta e la quantità di servizi e strutture aperte al pubblico, si ritrova particolarmente vulnerabile;
VISTO CHE
  • ormai da molti anni molti servizi, dalla gestione di asili alla distribuzione di pasti a domicilio, dalle pulizie in scuole, uffici e locali pubblici al contatto diretto con il pubblico e con persone con diverse fragilità è dato in appalto a cooperative sociali, sia per quanto riguarda direttamente il Comune che l'Ulss e Casa Fenzi;
  • alla luce dell’emergenza sanitaria in atto la sicurezza degli utenti e dei lavoratori, oggi più che mai, deve venire prima di ogni altra considerazione, anche economica;
  • risponde a una specifica esigenza degli Enti Pubblici la propria tutela nel momento in cui si danno in appalto servizi così delicati;
Il sottoscritto consigliere CHIEDE:
  • Se questa Amministrazione, di concerto con l'ULSS e con le autorità a questo preposte, intenda adottare qualche provvedimento affinché, alla luce dell’esperienza dell’epidemia in atto, nello svolgimento dei servizi appaltati alle cooperative sociali siano tempestivamente assunte idonee misure organizzative, di prevenzione e di protezione;
  • Se questa Amministrazione intenda farsi promotrice, anche attraverso la Conferenza dei Sindaci dell'ULSS, nei confronti degli affidatari di servizi e dei propri dipendenti diretti, di percorsi specifici di formazione;
  • Se questa Amministrazione, come già richiesto dalla sottoscritta, intenda richiedere alla Regione un maggiore impegno nell'implementare il personale addetto agli Spisal e ai servizi di controllo della sicurezza nei luoghi di lavoro.

sabato 25 aprile 2020

#25aprile 2020 75 anni di libertà

Un anniversario importante, 75 anni di libertà per l'Italia e l'Europa. Il destino ha voluto che non potessimo sfilare insieme, che non potessimo abbracciare quelli che c'erano e ci sono ancora, che non potessimo cantare insieme, guardare il tricolore salire sui pennoni.
Nel video realizzato dall'ANPI di Conegliano si sottolinea come oggi i nuovi resistenti siano in primis gli operatori sanitari, quanti stanno affrontando una lotta tremenda contro una pandemia che non pensavamo di dover mai vedere.
Pensavamo che i nostri riti quotidiani, le nostre abitudini, soprattutto la nostra libertà di movimento e di scelta non potessero essere messi in discussione.
Sapevamo che in tanta parte di questo pianeta ciò che per noi era quotidianità rimane una chimera, un sogno impossibile, ma pensavamo (non tutti) che tutto sommato non ci riguardasse.
Poi, di colpo, una sberla tremenda ci ha svegliato, ci siamo ritrovati deboli, increduli, vulnerabili, colpiti. Tanti, troppi ci hanno lasciato.
Ci è stato chiesto un sacrificio: difendere il nostro Paese standocene nelle nostre case, rinunciando al superfluo. Tanti e tante, lo sappiamo, si sono ritrovati senza lavoro, con problemi gravissimi da affrontare, sia economici che psicologici che morali.
Nessuna bomba, però, nessuna fucilazione di massa, nessuna tortura, nessun imprigionamento, nessuna casa sventrata dai bombardamenti o dal fuoco delle rappresaglie. Una trincea sanitaria coi servizi essenziali garantiti.
Nessuno era pronto ad affrontare una simile emergenza e immagino che non sia stato facile per nessuna autorità prendere decisioni complicate, perché complicato è il nostro mondo.
Quel po' di libertà a cui abbiamo rinunciato è la garanzia della nostra salute.
Non fu così dopo l'8 settembre 1943: un briciolo di libertà voleva spesso dire la tortura, la fucilazione, la perdita degli affetti, delle case in cui nessuno si sentiva davvero al sicuro.
Si chiamava guerra, si chiamava dittatura, si chiamava unione di due orrori, si chiamava nazifascismo.
Oggi, dopo 75 anni dalla Liberazione, mai come in questo strano anniversario, dobbiamo dire grazie ai partigiani e alle partigiane, alle staffette e a quanti, in qualunque modo aiutarono l'Italia a riconquistare la dignità di fronte al mondo.
Bene ha fatto il sindaco di Conegliano a portare anche oggi le corone ai caduti nei due monumenti che ricordano le due guerre. Il suono del "silenzio" ci ha fatto riflettere ancora una volta: quei caduti hanno versato il loro sangue per noi.
Qualcuno, anche con cariche istituzionali importanti nel mio Comune, si permette di denigrare, sbeffeggiare quelli che sono morti, si sono sacrificati anche per lui, lasciandogli la possibilità di offendere la sua stessa libertà.
Non importa, i valori della democrazia, della libertà, della Repubblica nata dalla Resistenza sono e saranno più forti dell'arroganza e dell'ignoranza.
W IL 25 APRILE, W L'ITALIA DEMOCRATICA

domenica 19 aprile 2020

Rolling stones a Conegliano...

No, nessun concerto della mia band preferita in programma (ahinoi), ma pietre rotolanti ne abbiamo di autoctone.
Anzi, potremmo scrivere a Mike Jagger e chiedergli se, visto che tutti oggi sono impegnati ad aiutare il Belpaese, ha voglia di sganciare qualche spicciolo per Conegliano, così, tanto per evitare le lungaggini burocratiche di Bruxelles, quelle necessarie per avere i tanto sospirati (ma mai richiesti) fondi europei.
Che io sia una rompiscatole è risaputo, ma una volta tanto mi piacerebbe avere qualche risposta: il 5 aprile scorso, in piena epidemia, la Tribuna di Treviso pubblicava un articolo sulla sospensione a data da destinarsi dei cantieri per ristrutturare il castello.
Lo diciamo da anni: le associazioni sono eccezionali, generose, composte di persone innamorate della città e pronte a dare una mano; nessuno di noi però penserebbe di inserire un bellissimo lampadario in una casa i cui muri siano in sfacelo e coi pavimenti mezzi rotti.
Non è possibile lasciare alla buona volontà dei singoli la sistemazione e la dignità di uno dei luoghi più significativi del nostro sito Unesco.
Rifare i servizi igienici va benissimo, ma il resto? Dove sono finiti i progetti per la sistemazione delle mura, per dare al castello e al suo museo ciò che meritano?
L'epidemia è una tremenda calamità, ha colpito troppe famiglie, ha cambiato le nostre abitudini, la nostra vita. Le istituzioni sono in prima linea dal punto di vista sanitario, sociale, dell'ordine pubblico, logistico.
I problemi però restano, anzi si aggravano col passare dei mesi: l'epidemia finirà col suo strascico di lutti e sofferenze, con una crisi tremenda del commercio (che già qui languiva) e dell'economia nel suo insieme.
Credo che sarebbe utile usare questa pausa forzata per programmare meglio il futuro, per pensare a come ridare smalto a Conegliano, cominciando a lavorare in grande dando vita a un progetto in grado di attirare finanziamenti cospicui per restaurare le mura, togliere le erbacce e le piante infestanti, rendere il castello fruibile anche ai meno abili fisicamente, trasformare il museo in una collezione degna del XXI secolo,
La buona volontà dei singoli è utile, mi pare continui a mancare la regia.
Nel frattempo mi tocca pubblicare le foto, fatte da me stamattina, delle pietre che si sono staccate dalle mura della Madonna della Neve: non è una voragine, per il momento, vedremo con le piogge che arriveranno.
Ultima nota: sono stata criticata sulla stampa perché ho osato scrivere pubblicamente del guano di piccione in via XX Settembre: il giorno dopo (fatalità) la Savno è passata con una idropulitrice sotto i portici. Peccato che Porta Dante, in assenza di una pulizia vera, non "dove che passa el prete", due giorni dopo fosse esattamente come prima.

W i Rolling Stones, ma le pietre rimettiamole al loro posto. Che dite, scrivo io a Mike Jagger?

venerdì 17 aprile 2020

Chiarezza per Casa Fenzi e per i nostri anziani


Non aggiungo nemmeno una parola a quanto inviato oggi alla stampa dal mio capogruppo Alessandro Bortoluzzi. I nostri anziani e chi lavora con e per loro vanno salvaguardati, con trasparenza e forza.

Meno propaganda, più tamponi.
Non è con la propaganda che si sconfigge il virus.
Sui muri della nostra città, da alcune settimane, compaiono file interminabili di necrologi. I dati diffusi dall’ULSS  dei deceduti per il virus sono però ben diversi.
E’ evidente che tanti purtroppo muoiono con i sintomi del Covid 19 senza che sia stato fatto accertamento.
Eppure secondo le autorità sanitarie l’arma principale passa proprio attraverso i tamponi, ed l’isolamento  dei positivi.
Zaia aveva detto che avrebbe fatto i tamponi per strada. Mai visti.
Il punto è che i tamponi non vengono fatti nemmeno in quelle case di riposo dove la situazione è esplosiva.
Solo oggi, dopo le insistenti richieste di alcuni consiglieri del nostro gruppo e del Movimento Cinque Stelle, arrivano dei dati aggiornati. E sono drammatici.
Nei primi 15 giorni di aprile 25 decessi su 200 ospiti.
Non si è ancora capito quanti siano stati i decessi a marzo, ma a quanto si dice sono altrettanti e forse di più.
E questo in una struttura in cui mediamente, prima dell’emergenza sanitaria in atto, i decessi si aggiravano su una media di 7/8 decessi mensili.
Al di là della propaganda, scopriamo dunque solo ora che a fronte di oltre 200 ospiti di tamponi fino ad oggi ne sono stati fatti pochissimi, solo 20 su sintomatici: si è iniziato tardissimo, il 29 marzo, ma poi sono stati sospesi per mancanza dei reagenti. Poi il 7 aprile sono stati fatti dei test sierologici, che a quanto pare però danno moltissimi falsi positivi e falsi negativi.
Sulla base di tali test, comunque, il 60% degli ospiti risulterebbe positivo al virus.
Sul lato degli operatori la situazione è altrettanto grave. Su 200 persone, il 42% è assente. Per la gran parte causa coronavirus.
Rilanciamo quindi con forza il grido di allarme di Casa Fenzi: fate i tamponi! Date priorità a questa struttura dove la situazione è fuori controllo! Ancora non sappiamo quali e quanti ospiti siano effettivamente positivi. I test sierologici sono inaffidabili.
La situazione è gravissima, perché oggi all’interno della struttura sono stati fatti dei reparti separati per i positivi ai test veloci. Il problema è però che i test sono inaffidabili, e quindi fino a quanto non verranno fatti i tamponi non sarà possibili individuare con certezza gli ospiti contagiati. E il personale rimasto in servizio in questa situazione difficilissima, con turni massacranti, è allo stremo. Costretto a lavorare con pochissimi dispositivi di protezione individuali, mascherine, occhiali e tute: l’ULSS dall’inizio della crisi ha fornito pochissimo materiale.
Chi ha finora evitato di dare ascolto agli allarmi di Casa Fenzi? A chi spettava darsi da fare? Che cosa aspettano a prendere provvedimenti? Sono domande che per ora sono senza risposta, e che tormentano gli operatori, gli ospiti ed i familiari.



martedì 7 aprile 2020

Guano a gogò


L'epidemia prima o poi (speriamo prima) passerà, nel frattempo noi restiamo a casa.
A rimanere intatti sono i problemi della città che vanno comunque affrontati da chi ne ha le competenze e il dovere.
Ci stiamo accorgendo dell'importanza dei piccoli negozi di prossimità, del valore del commercio e del piccolo artigianato nei nostri centri adesso che tutto è chiuso, o quasi.
Le porte aperte e illuminate non solo fungono da controllo e collante sociale, ma sono un fattore imprescindibile del decoro di una città.
Immagino accada anche nelle altre zone di Conegliano (che non vedo perché rimango entro i famosi 200 metri circa per la spesa), ma in via XX Settembre sono rimaste aperte solo due attività, la farmacia e l'edicola.
A farla da padroni sono ovunque i piccioni, che stanno lordando più di prima marciapiedi, portici, angoli della strada, ben contenti, fra l'altro, di bivaccare fra l'erbetta che cresce rigogliosa sull'acciottolato.
Una pulizia straordinaria e una sanificazione si rendono più che mai necessarie.
Seconda cosa: molti residenti scelgono di farsi portare a casa la spesa, aiutando così le tante aziende che stanno cercando di resistere a una crisi difficile e che morde ogni giorno di più.
Che cosa pensa di fare il Comune o cosa ha già fatto riguardo alla ZTL?

Ho presentato l'interpellanza che segue.
CONSIDERATO CHE
  • la situazione di emergenza sanitaria, economica e sociale dovuta all'epidemia di Covid-19 ha modificato abitudini, orari, apertura delle attività commerciali.
VISTO CHE
  • via XX Settembre e via Ongaro, che già normalmente soffrono di problemi noti e sollevati più volte, si ritrovano ora ad avere due sole attività aperte, vale a dire la farmacia e l'edicola;
  • normalmente i portici, i marciapiedi antistanti negozi e bar sono tenuti puliti dagli stessi commercianti e in questo periodo sono lasciati a se stessi;
  • specialmente a causa del guano dei piccioni alcuni siti sono particolarmente sporchi, soprattutto in prossimità di Porta Dante, al punto che risulta addirittura difficile il passaggio a piedi di quanti si recano a fare la spesa quotidiana;
  • il problema della pulizia davanti ai negozi sicuramente interessa anche altri luoghi della città, in cui gli esercizi commerciali sono chiusi;
  • che molti residenti, per evitare di uscire di casa usufruiscono della consegna a domicilio della spesa da parte di molte aziende che in questo modo cercano di venire incontro alle persone e tentano di rimanere attive, che risulta problematica a causa della ZTL.
Il sottoscritto consigliere CHIEDE:
  • Se questa Amministrazione intenda chiedere e/o mettere in atto un piano di pulizia e sanificazione straordinaria, utile anche per l'igiene generale;
  • Quali siano le azioni predisposte per evitare che quanti portano la spesa nelle case dei residenti in ZTL si ritrovino a dover pagare multe per la violazione del divieto di accesso.