Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

martedì 29 settembre 2015

SALVIAMO GLI ALBERI DI CONEGLIANO

Quello del secolare "pioppo dell'Enologia" è solo l'ultimo di una lunga serie di episodi che testimoniano della poca cura riservata agli alberi nella nostra città.
Conegliano è da sempre famosa per le bellezze storiche intimamente legate al verde, che non solo la circonda ma ne è parte integrante.
Gli alberi, fra l'altro, sono una grande riserva di salute per tutti.
Ogni volta che si parla di tagliare alberi, perché considerati pericolosi, si afferma la volontà d piantarne altri... la realtà ci dice che rimane solo il vuoto, basti pensare a Viale Gorizia, alla Calpena, a Viale XXVIII Aprile....
Conegliano non ha ancora una mappatura esatta degli alberi storici, tanto meno del loro stato di salute.
Crediamo sia importante che i cittadini conoscano un patrimonio che è di tutti per contribuire a salvarlo.
Per questo il Circolo del PD di Conegliano organizza, per
SABATO 10 OTTOBRE DALLE ORE 14.30
UN INCONTRO E UNA VISITA AD ALCUNI DEI GRANDI 

ALBERI DELLA CITTA'

Ore 14,30
Informagiovani, Biscione, P.le Zoppas: Gli alberi sono un patrimonio prezioso, vanno conosciuti, rispettati e curati, incontro con il dott. Claudio Corrazzin, agronomo.
Ore 15,45
Partenza della passeggiata, guidati dal dott. Corazzin, per osservare con occhi nuovi il grande cedro di Viale Vittorio Emanuele, gli ippocastani del “Salisà”, il plurisecolare cipresso di Piazza Duca d'Aosta, i tigli di Viale Spellanzon...
Alla fine, ritrovo – incontro dove c'era il grande pioppo dell'Enologia.

domenica 27 settembre 2015

Addio a Pietro Ingrao #Ingrao

E così le ragioni, perfino ovvie, della caducità della vita umana, hanno avuto la meglio: ad un'età davvero invidiabile, dopo aver attraversato il traguardo del secolo Pietro Ingrao si è spento, ci ha lasciati.
Una vita intensa che tutti i giornali, i telegiornali, i ricordi di queste ore riportano, ognuno con accenti diversi, ognuno dal proprio punto di vista.
Partigiano, parlamentare, Presidente della Camera, uomo del PCI protagonista di stagioni drammatiche, eccetera.
Intelligentissimo, acuto, con quella pronuncia marcatamente laziale, un po' ruvida, strana per un uomo con gli occhi piccoli, mobilissimi e dall'aria mansueta anche se decisa.
Ho avuto la fortuna di vivere la giovinezza politica frequentando uomini e donne che (noi giovani di allora ne eravamo consapevoli) sapevamo essere già parte della Storia: condividere con loro un pezzo di strada significava per certi versi farne un po' parte, "assaggiare" il sapore di vicende uniche, che gli altri avrebbero letto sui grandi libri di storia. Nessuno cercava l'autografo, men che meno la raccomandazione, ma di imparare qualcosa. Ascoltare, parlare a tu per tu con Lama, Berlinguer, Camilla Ravera, Gerardo Chiaromonte, Marisa Rodano, Giglia Tedesco, Giorgio Napolitano, Alfredo Reichlin, ,...... voleva dire per noi apprendere grandi lezioni di vita.
Ingrao era uno di loro, quello che aveva perso i congressi ma manteneva fortissima l'energia infaticabile per non smettere mai di sognare. E fu la forza del sogno, quella che deve essere appannaggio dei giovani, che mi avvicinò al particolare modo di fare politica di quell'uomo: indomito, sempre. E curioso di sapere, sempre. Lucido nell'analisi e nell'autocritica.
Due ricordi, distanti l'uno dall'altro quattro anni.
Aprile 1980: sul delta del Po noi giovani comunisti sognavamo di parlare di acqua pulita, di recuperare un'oasi ambientale dedita alla pesca, di salvare un ambiente fatto di acqua e terra galleggiante, di farne un simbolo di rinascita dei territori depressi. L'anno prima eravamo stati nella Carnia del post terremoto e Bruno Trentin era venuto a parlare con noi. Quell'anno fu Pietro Ingrao ad accogliere l'invito di poche decine di giovani e venire a festeggiare il 25 aprile a Bonelli di Porto Tolle. Su un piccolo palco parlò con forza e passione come se avesse avuto davanti migliaia di persone, e noi lo stringemmo in un immenso abbraccio.
Giugno 1984: fra le lacrime di Piazza San Giovanni, ai funerali di Enrico Berlinguer, l'arrivo di Ingrao fu accolto da parte nostra come l'ingresso in piazza della nostra ultima speranza. Enrico ci aveva lasciato, avremmo voluto che fosse l'indomita forza di un quasi settantenne a prendere le redini. Ingrao era muto e silenzioso, commosso come tutti, molto serio: forse aveva capito in anticipo che un altro pezzo di storia era finito in quella piazza, in quella Roma in lacrime.
Poi la storia ha fatto il suo corso, è ancora cronaca politica, ognuno di noi cerca di conservare nel proprio agire quotidiano un pezzetto di quel sogno.
Ciao, Pietro

martedì 8 settembre 2015

Decoro in centro storico a Conegliano










Conegliano, 07/09/2015

Oggetto: interpellanza sul decoro del centro storico

 PREMESSO CHE
  • Via XX Settembre, Piazza Cima e le zone circostanti sono il biglietto da visita della città
  • Palazzo Sarcinelli, oltre ad essere sede dello IAT, ospita numerosi eventi artistici durante tutto l'anno
CONSIDERATO CHE,
  • L'arredo urbano acquistato ormai molti anni fa non ha ottenuto l'effetto desiderato, e che comunque le panchine posizionate a suo tempo vengono tolte per poi non essere più rimesse al loro posto, se non dopo ripetute richieste
  • I portici prospicienti attività commerciali chiuse versano in uno stato di intollerabile sporcizia, così come gli anditi dietro le saracinesche degli stessi negozi, divenute discariche a cielo aperto di rifiuti di ogni genere
  • Dopo le notti dei fine settimana e soprattutto la domenica mattina le zone adiacenti ai locali pubblici sono costellate di rifiuti di vario genere
Il sottoscritto consigliere CHIEDE:
  • Che le panchine, se tolte in occasione di qualche particolare manifestazione, vengano prontamente rimesse al loro posto
  • In che modo questa amministrazione, da un lato in accordo con SAVNO e dall'altro costringendo i proprietari degli immobili ad osservare il decoro, intenda dare fine allo stato di sporcizia, evidente soprattutto a fianco e davanti a Palazzo Sarcinelli.
  • Come si intenda far fronte al problema di un centro storico che proprio la domenica mattina, quando magari arrivano i turisti, dà un'immagine poco commendevole a causa del numero di rifiuti dovuti alla maleducazione di chi lascia per la strada bicchieri, bottiglie, mozziconi e altro.
Il consigliere comunale
Isabella Gianelloni

lunedì 7 settembre 2015

Ricominciamo da 100 e dalla bellezza

Sabato 5 settembre più di cento persone hanno approfittato del "buco" fra un temporale e l'altro per partecipare alla passeggiata in difesa delle mura e del castello di Conegliano e all'incontro con Flavia Piccoli, Presidente della Commissione Cultura della Camera.
Con tutta evidenza l'idea del Partito Democratico di Conegliano di sollevare l'urgenza del restauro delle mura settentrionali, della tutela e valorizzazione dell'intera collina attraverso la condivisione da parte dei cittadini è risultata vincente.
Chi ha partecipato non solo ha potuto godere di panorami mozzafiato, bellezze storiche, architettoniche, ambientali, ma ha potuto rendersi conto di quante competenze di valore assoluto siano presenti sul territorio.
Gli architetti autori dei progetti che giacciono ormai da anni nei cassetti del Comune (nonostante siano già esecutivi e approvati a tutti i livelli) hanno saputo illustrarli con immutata passione, un archeologo e una guida naturalista hanno dato "anima" alle pietre e a un ambiente troppo poco rispettato.
Continueremo ad affermare che è scandaloso che Conegliano non abbia ancora un PAT (Piano di Assetto del Territorio) che permetta di fermare una volta per tutte il cemento in collina: il Sindaco annuisce sempre, ma sono passati ormai più di 3 anni dalla sua elezione e nulla è stato fatto...
Adesso però basta piagnistei, basta col pianto greco: nascondersi dietro il patto di stabilità e le difficoltà di bilancio non fa fare un passo avanti.
Serve che i cento diventino mille e continuino a moltiplicarsi, serve che il castello torni ad essere una priorità di tutti, che si metta in atto un circolo virtuoso tale da far innamorare della "causa" migliaia di persone, di privati, di aziende, fondazioni: abbiamo già dalla nostra parte due parlamentari che si sono impegnate ad aiutarci, altri ne verranno, abbiamo un gruppo di lavoro che sta preparando il dossier per far diventare le nostre colline patrimonio dell'umanità. Come sempre, gli sforzi non sono vani se sono comuni.
Come ho già detto credo che, nel festeggiare il primo millennio di vita, Conegliano potrà ripartire proprio dalla cultura e dal suo luogo più antico,  quello che la rappresenta da sempre e grazie al quale nei secoli si sono sviluppati due settori fondamentali per la vita e il benessere della città: il commercio e il turismo.
L'on. Flavia Piccoli, scendendo dalla collina per tornare ai suoi impegni mi ha detto: "La bellezza struggente che ho visto oggi, la luce, le colline, il patrimonio e la gente non possono che vincere".

mercoledì 2 settembre 2015

SOS per le mura e il castello di Conegliano

La salvaguardia del territorio e dei suoi beni storici, architettonici e paesaggistici non può essere lasciata solo nelle mani della Sovrintendenza, dei Tribunali o di qualche meritoria e coraggiosa associazione.
L'art. 9 della Costituzione tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico: a Conegliano dopo 11 anni non è ancora riuscita a dotarsi di un PAT che superi il vecchio Piano Regolatore e dia ordine e indirizzo all'urbanistica cittadina.
Là dove dovrebbe esserci il tanto decantato "Parco del Castello" stanno sorgendo lottizzazioni che vanno a deturpare sempre più una collina già in grave sofferenza. Unico caso al mondo di zona definita “Parco” in cui si possono costruire ville e ristoranti.
C'è voluta la voce dei cittadini del "Comitato Parco del Castello"per sollevare l'attenzione su un altro attentato frutto di un enorme pasticcio, di insipienza e distrazione: ora il TAR ha nuovamente bocciato l'idea del ristorante sotto il castello.
Non solo: le maggioranze (sempre uguali) che governano la città da un ventennio sono riuscite a "dimenticarsi" dei progetti esecutivi già approvati ed esecutivi per il restauro e la salvaguardia del bene più prezioso: la cinta muraria e l'area del Castello, simboli della città e occasione unica per sviluppare, anche, un turismo sostenibile.
Il prezioso restauro delle mura occidentali non può essere goduto né dai Coneglianesi né dai visitatori: un cancello ne chiude l'accesso e le piante infestanti ormai ne impediscono nuovamente la visione. Denaro pubblico speso che non ritorna sul territorio come occasione di crescita culturale ed economica. Senza dimenticare che il sindaco nel programma elettorale presentato alle ultime elezioni amministrative aveva promesso di illuminare le mura entro i primi 100 giorni. Ne sono passati più di 1000.
Ancora più drammatica la situazione delle mura settentrionali: il PD ha più volte denunciato lo stato di pericolo di parte delle mura, la Sovrintendenza ha ricordato al Sindaco che le mura versano "in stato di pessima conservazione, con pericolo di crolli e perdita di materiale, senza escludere il pericolo per la pubblica incolumità", chiedendo di "predisporre quanto prima un programma (progetto) riguardante il restauro ed il consolidamento statico dell'immobile" e comunque di attivare senza indugio procedure urgenti per evitare ulteriori danni al bene stesso".
A tutto questo la risposta è stata un assordante silenzio, se non per dire che i progetti esistono ...ma il Comune ha rinunciato a metterli in atto, diciamo noi.
Trincerarsi dietro i problemi di bilancio non fa fare un passo avanti: i bastioni continuano a crollare, l'amministrazione non interviene, chi se lo può permettere (grazie ad uno sciagurato piano casa) continua ad ottenere permessi di costruire.
Da alcune settimane le ruspe, che qualcuno vorrebbe utilizzare in modo improprio, stanno sbancando la collina in Via Calissoni, a qualche centinaio di metri dalle mura. Ma non è ancora finita: la Giunta ha approvato anche altri interventi ancora più a ridosso delle Mura.
Eppure non sentiamo levarsi alta la voce del Sindaco per difendere il simbolo più importante della città. Se questo territorio sarà patrimonio dell'Unesco non lo potrà essere con le mura di Conegliano in rovina.
Per tutto questo il Partito Democratico di Conegliano organizza un pomeriggio di riscoperta, aperto a tutti di alcuni luoghi simbolo e molto spesso chiusi, e di confronto con cittadini, professionisti, associazioni con la partecipazione dell'on. Flavia Piccoli Nardelli, Presidente della Commissione Cultura della Camera.

SABATO 5 SETTEMBRE 2015 dalle ore 15,00

PROGRAMMA:
Ore 15,00
Piazza Cima: partenza della passeggiata, aperta a tutti, lungo la Calle della Madonna della Neve
Visita al Brolo di San Francesco e ai giardini di Villa Gera
Camminata storico - naturalistica fino alla chiesa di Costa e ritorno al Piazzale del Castello.
Ore 17,30
Chiesetta di Sant'Orsola: Incontro aperto a cittadini, professionisti, associazioni.
Partecipa l'on. Flavia Piccoli Nardelli, Presidente della Commissione Cultura della Camera


Partito Democratico - Conegliano