Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

venerdì 27 agosto 2021

Paludi del Mekong? No, l'argine del Monticano

 


C'era una volta il "GiraMonticano", un bel progetto di cui Conegliano, tanto per cambiare, doveva essere capofila, ma è soltanto fanalino di coda.

L'idea era quella di costruire e attrezzare un percorso naturalistico per ciclisti, camminatori, famiglie lungo l'argine del fiume, così da collegare Conegliano con Oderzo.

Vazzola, Fontanelle, Oderzo hanno lavorato per dare vita al progetto, la passeggiata a Oderzo attira ogni giorno un sacco di gente.

Conegliano, tanto per cambiare, ha lasciato morire tutto, tranne le erbacce che crescono rigogliose sugli argini; le Amministrazioni non si sono impegnate per far riuscire un progetto bello, pensato per valorizzare il nostro fiume che, anche se meno importante di altri, ospita diverse specie di flora e fauna, regala a chi lo percorre scorci meravigliosi sulle Prealpi, immagini che si scoprono a ogni ansa. 

Fa ridere (o piangere) sapere che il PAT (Piano di Assetto del Territorio) (per i non addetti quello che un tempo era il Piano Regolatore), pomposamente parla di Green Way e Blue Way: l'utilizzo altisonante della lingua inglese non serve a nascondere la realtà.


Realtà che, italianamente, dimostra poca attenzione per il verde e ancor meno per il Monticano.

Oderzo

La famosa "porta dell'Unesco" farebbe bella figura se ci fosse davvero l'idea di valorizzare ciò che di bello ha Conegliano (che è tantissimo), soprattutto ciò che è di tutti, che è pubblico: Coneglianesi e turisti difficilmente possono camminare in mezzo ai vigneti, le nostre strade di collina sono percorse dalle automobili (ovvio): non sarebbero più interessanti percorsi naturalistici che permettano di starsene lontani da gas di scarico e pericoli vari?

Azzardo: mi immagino che bello avere posti di ristoro che accompagnino le persone alla scoperta delle specialità alimentari ed enologiche, dai vini bianchi ai rossi, ai distillati. In giro per l'Italia c'è chi ci ha pensato, copiare non è una vergogna. 

Oderzo


Tra le fila dei due schieramenti di centrodestra che si candidano a governare (ancora!) Conegliano ci sono tanti di quelli che insieme hanno guidato la città.

Conegliano può, da ottobre, ingranare una nuova marcia.


mercoledì 25 agosto 2021

Moriago della battaglia, bravi! A Conegliano potremmo, volendo

 

Il Gazzettino, 25.8.21
Breve post, per sottolineare come anche realtà più piccole di noi (per non parlare di quanto avviene nella vicina Pieve di Soligo) riescano a produrre cultura di alto livello.

Conegliano avrebbe il patrimonio culturale, i luoghi, il ruolo, le potenzialità. 

Conegliano è a metà strada fra Treviso e Pordenone (...), per dirne un'altra.

Conegliano si è dimenticata per decenni delle grandi possibilità che potrebbe offrire, del proprio centro storico che non può essere solo una fabbrica di spritz, chiuso di giorno e aperto solo di sera.

Bravi il sindaco di Moriago, persona sensibile e intelligente, innamorato del suo Comune e la sua amministrazione.

Conegliano potrà, cambiando passo, recuperare posizioni dal prossimo ottobre.

giovedì 19 agosto 2021

Ancora archivio: il centro storico non è solo spritz


Un po' di chiarezza. 

1. Gli archivi pubblici sono già aperti a tutti e gratuitamente, si tratta semmai di rendere maggiormente e meglio fruibile la sala studio.

2. Digitalizzazione, una bella parola che in questo caso non significa nulla: per farlo occorrerebbero investimenti tali da essere improponibili. Lo sanno bene anche archivi come quelli dello Stato di ogni capoluogo di provincia, l'Archivio di Stato di Venezia ecc. Ci sono modi molto semplici per evitare danni, che tutti gli archivi utilizzano, basterebbe informarsi, non pretendo che ci vada chi non ha interessi in quel senso. Si potrebbe anche ascoltare chi ci lavora avendone specifiche competenze. Dirò di più: i professionisti, anche nel campo culturale, esistono e, guarda caso, sanno anche come si fanno le cose. 

3. La storia di Conegliano si è sviluppata in quello che è il suo cuore, ovvero il centro storico, quello è e deve rimanere il suo posto. Al momento non si parla di come immaginare il futuro del centro della città, quello che i mitici turisti del prosecco trovano e dovranno trovare: esso non può ridursi a una fabbrica di spritz attiva solo in orario serale. Anche qui serve voglia di imparare, conoscere, immaginare.

4. Sono contenta che si parli di archivio, un tema che può, all'apparenza, sembrare marginale, ma rappresenta un settore che chi ha amministrato Conegliano fino ad ora non ha considerato segno di attenzione, sbagliando di grosso. Rimango convinta che per ben amministrare sia necessario conoscere bene Conegliano, riconoscerne le eccellenze e ripartire dal patrimonio pubblico, che è di tutti.


martedì 17 agosto 2021

Archivi e magazzini

 

Le cose vanno chiamate col loro nome.

Dopo le denunce in Consiglio Comunale da parte del Partito Democratico sullo stato in cui versa la parte di archivio comunale degli ultimi decenni, sulla mancanza dell'osservanza delle norme antiincendio nei capannoni dell'ex area Zanussi, dopo l'incendio che ha interessato una parte adiacente a quella in cui quei documenti sono conservati, il Comune ha ricevuto la diffida e l'obbligo di spostare il tutto in un nuovo fabbricato.

Ora apprendiamo che l'appalto è stato assegnato e si procederà alla costruzione del nuovo stabile.

Benissimo, ottima notizia: anche la storia edilizia della Conegliano del dopoguerra (fra i tanti documenti di cui si tratta) avrà finalmente una destinazione sicura.

Attenzione, però, un archivio è qualcosa di molto diverso, è un luogo di conservazione e insieme di studio e consultazione, che non può essere ridotta a un magazzino, sia pure nuovo e dotato di criteri di sicurezza. 

La nostra storia è conservata nell'Archivio storico, uno dei più ricchi e meglio conservati e catalogati del Veneto, un vanto per la nostra città, che però soffre di una, chiamiamola così, "disattenzione" da parte di chi ha governato finora la città. 

Le pergamene del XIV secolo sono state da poco restaurate, i documenti più antichi sono nella sede di Piazza Cima, dove "eroicamente" il personale, poco e ancor meno ascoltato, da decenni si preoccupa di tenere vivo un luogo che da sé, senza tanti clamori, produce quotidianamente cultura. 

Tanti sono gli studiosi che vengono da città anche molto lontane per studiare, potrebbero essere molti di più.

Abbiamo più volte dimostrato come realtà molto meno ricche di documenti rispetto a Conegliano riescano a valorizzare il loro patrimonio; ebbene, quello che sorgerà in via Maggior Piovesana sarà un luogo di conservazione, ma NON un archivio vero e proprio.

Credo che anche in questo campo sia necessario, finalmente, imprimere una svolta, dando all'Archivio storico una destinazione centrale, prestigiosa, capace di attrarre studiosi da tutto il Veneto e anche da molto più lontano. Si tratta di un investimento per il futuro, un investimento che si può tradurre anche in arricchimento dal punto di vista turistico (visto che l'argomento tocca tasti sensibili).

A Francesca Di Gaspero un altro compito, fra i tanti: ridare smalto a una eccellenza di Conegliano.

domenica 1 agosto 2021

Decoro e promesse fatte a vanvera #Conegliano

Correva l'anno 2015 e, come era ormai prassi a Conegliano, vennero tagliati i pini marittimi di Viale Gorizia.

Le motivazioni? Sempre le stesse: le radici degli alberi rovinavano il manto stradale e si trasformavano in un serio pericolo di incidenti.

Si disse che di lì a poco si sarebbe provveduto a rifare i marciapiedi, rimettere in sesto la strada e, manco a dirlo, quello che si chiama "viale" riavrebbe avuto i suoi alberi, però con piante senza radici affioranti.

Sono trascorsi sei anni e... il marciapiedi sul lato destro della strada (salendo) è un disastro tra pali della luce, passi carrai e buche varie, l'altro lato versa in condizioni pietose, tra le altre cose manca quella bella ombra che in estate rende le vie più piacevoli il letto del Rujo, pieno di erbacce cresciute rigogliose, è utile per le tane delle pantegane, in attesa, magari, di un'abbondante pioggia per fuoriuscire.

Una delle ultime delibere del Commissario Prefettizio dà il via a lavori di manutenzione di strade e marciapiedi vari in città, tra gli altri un tratto di Viale Gorizia.

Quella strada è molto frequentata, sia da automobilisti che la usano spesso come scorciatoia per evitare il centro sia da pedoni che volentieri percorrono quello che comunemente viene chiamato "giro del castello", all'inizio c'è il ponticello che collega con i giardinetti di Via Brigata Marche, poco prima dell'inizio di Via Benedetto Croce c'è il Cimitero degli Ebrei, che ultimamente viene valorizzato, e giustamente: perché nessuno ha provveduto fino ad ora a mantenere le promesse?

Ovviamente si è pensato, come in altri luoghi di Conegliano, che prima di tutto andassero tolti gli alberi, il resto chissà.

Pensieri distorti, incuranti dell'ambiente, della bellezza e del famoso decoro di cui si parla tanto, molto spesso a vanvera.