Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

mercoledì 27 giugno 2018

Odioso speculare sui bambini #Conegliano #mensescolastiche

E così, ciò che è uscito dalla porta rientra dalla finestra nel peggiore dei modi.
Il 3 maggio scorso il Consiglio Comunale, recependo dopo mesi quanto previsto dalla legge, ha approvato il regolamento per l'accesso alle prestazioni sociali agevolate.
L'articolo 3 prevede che il diritto, fatto salvo quanto dichiarato nel mod. ISEE, spetta ai cittadini residenti a Conegliano (senza altra specificazione) e agli stranieri residenti in Italia da almeno 2 anni.
Tutto questo riguarda soprattutto gli adulti e, nel regolamento, non si fa menzione delle mense scolastiche.
La delibera di Giunta 232 dello scorso 14 giugno dice invece qualcosa di nuovo e grave.
Scopriamo che per poter usufruire del buono pasto agevolato per i figli in età scolare di chi ha redditi bassi, bisogna essere residenti a Conegliano da almeno 3 (tre) anni...
Il che significa che anche le famiglie italiane che si spostano per vari motivi e che, visto che vengono da fuori, hanno maggiori difficoltà nella gestione familiare, dovranno arrangiarsi.
Odioso sistema per creare differenze e discriminazioni fin dalla giovane età, immaginando che esistano bisogni di serie A e bisogni di serie B, peggio ancora bambini di serie A e bambini di serie B.
Tra le altre cose ricordiamo che, ad esempio, i cittadini italiani ed europei hanno diritto di spostarsi ovunque nel territorio dell'UE.
Abbiamo tutti negli occhi certe immagini proposte in questi ultimi anni dalla televisione, con bambini costretti al digiuno o a pane e acqua mentre i loro compagni di classe mangiano una bella pastasciutta, scene che non vorremmo mai vedere a Conegliano.
Ancora una volta: giusto evitare l'evasione di quanto dovuto, recuperare per quanto possibile ciò che le casse comunali devono avere da chi non paga, ma speculare per pochi euro sui pasti dei bambini è, diciamo così, ripugnante.

mercoledì 20 giugno 2018

Finzi Contini e dintorni

Oggi pomeriggio sono andata in libreria; chiacchierando con il mio amico Riccardo il discorso è finito sui temi di maturità di oggi: uno dei titoli riportati da tutta la stampa riguarda "Il giardino dei Finzi Contini" di Giorgio Bassani.
Discutevamo, Riccardo ed io, sugli altri titoli, pensando a quale avremmo scelto noi, concludendo che tutti erano davvero belli, c'era l'imbarazzo della scelta: la Costituzione, la solitudine (che bellezza, uno dei temi più cari agli adolescenti e ai giovani in generale, quanta possibilità di convivere con la propria solitudine proprio grazie all'arte e alla letteratura!), la bioetica...
La vera notizia però me l'ha data il libraio: nel pomeriggio di oggi ha venduto le copie del romanzo di Bassani che aveva disponibili.
La scuola allora ha fatto centro: inutile dire che i temi della maturità citano autori non letti durante l'anno scolastico, per fortuna gli scrittori e gli artisti possibili sono centinaia, centinaia e centinaia le opere, migliaia le possibilità date dal momento, dalla preferenza dei singoli docenti (la libertà didattica per fortuna esiste), dall'occasione che si crea in un luogo magico e misterioso che si chiama classe.
È un posto, un luogo vero, perché unico e irripetibile, dove accadono cose incredibili, dove chi insegna e chi apprende stabiliscono un rapporto di reciproca istruzione, di scambio continuo, il cui fine non è tanto e non solo la trasmissione di conoscenze e nozioni, ma proprio la sollecitazione della curiosità, la formazione di tanti novelli Ulisse che non vogliano viver come bruti, ma cercare soluzioni, aprirsi a ciò che non conoscono, non smettere mai di pensare, imparare, formarsi.
Ebbene, se in tante città e paesi d'Italia oggi tanti giovani sono andati a comprarsi una copia dei Finzi Contini vuol dire che la scuola ha compiuto il proprio dovere: tutti domandano un sacco di cose a una istituzione che rimane, con tutti i suoi problemi, un'agenzia libera ed efficace in questo tormentato passaggio storico, lei nel frattempo continua a formare le coscienze, nel senso che fornisce ai ragazzi gli strumenti per crescere. Quel libro, il passo bellissimo riportato nella traccia d'esame, sono serviti da stimolo per ragionare, capire, informarsi, innamorarsi magari della scrittura.
È qualcosa di incommensurabilmente importante, è ciò che si chiama creare le premesse per il futuro: un domani fatto non di automi o scimmie ammaestrate, ma di esseri umani pensanti, capaci di mettere noi e se stessi in discussione. 
È meraviglioso, questo sì, ed è ciò che continua a dare speranza.
Speranza che non può che incarnarsi nei giovani: diamo loro la fiducia che meritano, sollecitiamoli a pensare, porsi domande, non accettare a capo chino le soluzioni più facili.
Infine, davvero, grazie a chi ha immaginato le tracce per questa maturità, che si svolge in un periodo così complicato e irto di domande inquietanti.
Continuiamo a credere nella scuola, è ancora uno dei luoghi migliori del nostro Paese.




lunedì 11 giugno 2018

Grazie, Sindaco, delle scuse, ma la risposta e i dati quando arriveranno?

Lo scorso 31 maggio il Sindaco Chies mi ha chiesto scusa per il ritardo nella risposta alla mia interrogazione sulla sicurezza e il futuro della Scuola Cima e San Francesco.
L'interrogazione, che riporto in calce ancora una volta, è dello scorso 16 aprile...
Tra le altre cose nella stessa seduta del consiglio comunale il Sindaco, rispondendo al mio intervento sulla variazione di bilancio, ha affermato quanto segue:
"Parliamo delle scuole. Io due minuti vorrei dedicarli veramente alle scuole perché tanto ho sentito parlare negli ultimi mesi della Scuola Cima. Mi scuso, tra l’altro, con la Consigliera Gianelloni per il ritardo nella risposta, ma oggi vediamo a bilancio 55 mila euro per la Scuola San Francesco, questo perché? Perché c’è un problema di sfondellamento nei solai e questo deve essere assolutamente riparato in tempi brevi. Sono state fatte le analisi statiche con le prove di carico sui solai e non ci sono problemi da questo punto di vista. È arrivata la perizia di vulnerabilità sismica, coefficiente 0,23, comunque lo metteremo a disposizione della Consigliera Gianelloni. Per cui diciamo che siamo andati nella direzione che avevamo promesso quando noi ci siamo insediati come Amministrazione – e ringrazio i Consiglieri di maggioranza che hanno votato il primo bilancio. Abbiamo detto: prendiamo per mano le scuole della città, senza paura facciamo le analisi di vulnerabilità sismica, vediamo la situazione perché anche questa è un’opera di civiltà, e poi decideremo come intervenire. Abbiamo fatto, per adesso, quelle tre Scuole secondarie di primo grado, e metteremo i dati a disposizione di tutti i Consiglieri. E questo, però, denota una cosa, abbiamo detto: al di là di quello che diranno le perizie – che terremo sicuramente in considerazione perché dobbiamo farlo – dobbiamo fare un’analisi razionale di qual è la situazione della città per capire se è possibile fare anche una riorganizzazione scolastica, ma questo si può fare nel
momento in cui avremo il Piano del traffico perché, come diceva lei, Consigliere, non è che noi mettiamo gli edifici a caso, senza pensare come poi fanno i ragazzi a raggiungerli. (...) Non vogliamo assolutamente chiudere la Scuola Cima quest’anno, altrimenti non andremmo a spenderci 55 mila euro".

Ebbene, dopo le scuse la risposta all'interrogazione non è ancora arrivata, come del resto le perizie.
Il Sindaco dichiara anche che l'Amministrazione terrà in considerazione le perizie... Vorrei ben vedere!
La scuola è finita, e da "radio scarpa" sappiamo che circola insistente l'ipotesi di accorpare le Cima alle Brustolon (ancora...). Fra poco i ragazzi di terza media sosterranno gli esami. Loro mi auguro che saranno tutti promossi, il Sindaco non lo so. Devo ancora vedere i compiti...

Queste le richieste della mia interrogazione (non mi basta l'intervento in Consiglio, che dice ben poco):
  • Se le verifiche di staticità e vulnerabilità sismica abbiano già evidenziato criticità tali da ipotizzare la chiusura dei plessi in questione a partire dal prossimo anno scolastico 2018/19;
  • Se si preveda che gli eventuali lavori possano essere in parte finanziati con quanto già previsto nel piano triennale delle opere pubbliche;
  • Se si intenda tenere conto della necessità di accordare ogni risoluzione riguardante le scuole cittadine ad un Piano del Traffico che deve assolutamente affrontare le criticità e favorire la diminuzione dell'uso indiscriminato delle automobili private;
  • Se questa Amministrazione tenga presente il fatto che la presenza delle scuole in determinati quartieri significa anche vita e controllo sociale, aggregazione anche oltre l'orario scolastico;
  • Se non si ritengano necessarie le competenze professionali dei dirigenti scolastici e la partecipazione degli organismi collegiali della scuola in scelte di ordine didattico e sociale di così grande importanza.

sabato 2 giugno 2018

Cara Repubblica, carissima Italia, buon #2giugno


Ti hanno offesa, vilipesa, addirittura tradita. Tanti hanno fatto finta di amarti tramando alle tue spalle, sotto sotto hanno pensato alle grandi e irripetibili occasioni che hai offerto loro per sfruttarti, costruendo poteri immeritati; tanti ancora oggi ti disprezzano senza pensare che è grazie a te se possono parlare liberamente, se, e qui anche io ti tirerei le orecchie, senza preparazione, serietà e abnegazione riescono a ottenere ruoli che non spetterebbero loro.

Tanti, tantissimi, ti servono ogni giorno facendo, ciascuno per quanto può e deve, del loro meglio.
Ci sono le forze dell'ordine e i magistrati, i tanti funzionari e impiegati dello stato, gli insegnanti e i  medici, gli infermieri, gli artisti, i sindaci e gli amministratori di maggioranza e di opposizione, gli imprenditori e i lavoratori di ogni settore, i pastori e gli intellettuali con la schiena dritta, i giornalisti e i contadini, i pensionati e i ragazzi (sempre di meno, purtroppo, per fortuna ci sono tanti piccoli nuovi italiani che arrivano da altre parti), gli sportivi e tutti noi.
Tutti noi che siamo orgogliosi di essere italiani, di appartenere a una Repubblica con tanti difetti ma salda nel suo sapersi rispettare.
Sopra a tutti, a rappresentarci tutti insieme, due simboli. 
Per primo il tricolore, sacro per ognuno, che va onorato e rispettato  e non vilipeso, davanti al quale dobbiamo stare in rispettoso silenzio o cantando quell'inno che, ricordiamolo, è stato composto da un giovane che ha versato il proprio sangue sognando l'Italia unita e libera.
Ultimo, ma primo nei miei pensieri di oggi e di questi ultimi giorni, il Presidente della Repubblica, un uomo che lavora senza clamore, che tiene salda la barra delle regole, che sa mostrare comprensione e fermezza. Tiene con sé un'arma finora infallibile, la Costituzione. Non finiremo mai di ringraziare le madri e i padri costituenti per il capolavoro che hanno saputo regalarci, quel testo bellissimo e chiaro, che troppo spesso viene sventolato senza averlo letto per poi, con ignobili giravolte, pensare di stravolgerlo e farne carta straccia.
Stamattina sto guardando Sergio Mattarella, il nostro Presidente ai Fori Imperiali: dietro al suo sorriso timido e a quegli occhi chiari si nasconde una roccia, ferma nel difendere tutti noi.
Auguri, Presidente Mattarella, Buon 2 giugno a lei che tutti insieme ci  rappresenta, e grazie, un grazie sincero e di cuore.