Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

mercoledì 30 maggio 2018

Morti sul lavoro e politica

Stiamo vivendo settimane, giorni, ore di grande incertezza; inarrestabile il fiume di trasmissioni, dibattiti, dichiarazioni che spesso cambiano da un momento all'altro.
La nostra attenzione, giustamente, è puntata sul futuro del Paese, su come e da chi sarà governato, sulla sicurezza o meno dei nostri risparmi.
Sicurezza è una parola che appare sempre di più sulle labbra di molti nelle sue più varie sfaccettature, è un concetto che alberga nei nostri pensieri: tutti vorremmo essere sicuri, in molti sensi.
Nel bailamme post-elettorale si sta perdendo però di vista il dato drammatico che aumenta di giorno in giorno (e sul quale si può e si deve agire anche prima che entri in carica il nuovo governo): la sia pur parziale ripresa economica è funestata dallo stillicidio degli infortuni e delle morti sul lavoro.
L'informazione apre e chiude la pagina ogni giorno, i social se ne disinteressano, rimangono i drammi, le tragedie familiari e anche l'aggravio di spese a carico della comunità.
Gli istituti e le istituzioni preposte possono, e devono, attivarsi subito: mille morti l'anno sono un dato intollerabile in un paese civile. 
Il nostro Veneto, purtroppo, è in vetta a questa triste classifica: occorrono maggiori controlli, sono necessarie più formazione e presa di coscienza da parte di chi lavora, sia che si tratti di lavoratori dipendenti che di autonomi. L'incidente è sempre in agguato, basta pochissimo per rimanere invalidi per sempre o non tornare mai più a casa.
Per questo ho presentato una mozione, di cui allego il testo, al Consiglio Comunale di Conegliano, per impegnare noi tutti ad agire là dove è possibile, investendo la Conferenza dei Sindaci dell'ULSS, chiedendo alla Regione, alla Prefettura, all'INAIL di adottare i provvedimenti di competenza per iniziare a invertire la rotta. 
Questo è un tema che riguarda tutti e che non ha colore politico; si tratta di fare, ciascuno per la propria parte, ciò che è possibile: lavorare è un diritto, un dovere, un atto di dignità, soprattutto deve essere sicuro.

Oggetto: Mozione sul tema della salute e degli infortuni sui luoghi di lavoro.
PREMESSO CHE:
  • La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono elementi essenziali per il benessere dei lavoratori, delle loro famiglie e della società intera;
  • Sia negli ultimi mesi dello scorso anno che nei primi di quest'anno il numero di infortuni e di morti sul lavoro ha subito un preoccupante aumento, in concorso con la sia pur debole ripresa economica;
  • La ricaduta sociale dovuta agli infortuni gravi, alle invalidità permanenti e alle morti riguarda una fetta di popolazione che non può essere lasciata sola, anche dal punto di vista psicologico.
CONSIDERATO CHE:
  • La prevenzione degli infortuni e la salvaguardia della salute nei luoghi di lavoro è demandata a Enti diversi, in primis l'INAIL, ma anche l'ULSS attraverso lo SPISAL ed altri uffici;
  • Sia le OO.SS. che le organizzazioni dei datori di lavoro, insieme alle Prefetture, ai Comuni, alle Conferenze dei Sindaci, alle Regioni, al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, attraverso una collaborazione stretta e costante, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni di ciascuno, possono mettere in atto modalità di intervento a favore della prevenzione;
  • È necessario intervenire al più presto nel campo della prevenzione attraverso la formazione costante dei lavoratori, autonomi o dipendenti, anche attraverso il controllo del rispetto delle normative previste;
  • Si rende indispensabile approfondire le nuove aree di rischio, tenendo conto dei cambiamenti della popolazione lavorativa, dell’avanzamento dell’età occupazionale e delle mutate condizioni del mercato del lavoro;
I sottoscritti consiglieri CHIEDONO che il Consiglio comunale impegni il Sindaco ad intervenire affinché la Conferenza dei Sindaci dell'ULSS 2 Marca Trevigiana metta al proprio ordine del giorno azioni concrete che mirino a:
  • chiedere che vengano previsti con regolarità bandi di finanziamento per azioni di informazione, formazione e ricerca-azione, da parte dell’INAIL regionale e delle stesse Regioni;
  • sollecitare la collaborazione di tutti gli enti necessari, con la partecipazione delle OO.SS. e delle organizzazioni dei datori di lavoro sul tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • chiedere il rafforzamento, attraverso assunzioni e finanziamento di progetti ad-hoc, degli SPISAL e degli organismi preposti al controllo del rispetto delle norme di sicurezza

martedì 22 maggio 2018

Incuria pubblica e privata #Conegliano

Due strade, un paio di considerazioni pensando che la poesia può sgridarci con belle parole.

 1. Gli appigli dei tigli fra i cespugli... 
Allitterazione quasi degna di un poeta? Macché, più che altro la sconsolata visione del viale più bello della città.
Ieri pomeriggio grazie al bel sole ho pensato di fare una passeggiata, era da un po' che non percorrevo Viale Benini; prima della fioritura i poveri tigli facevano proprio pena, guardandoli così spogli, coi rami potati, cercavo di immaginare il loro aspetto in primavera e in estate, quando di solito ombreggiano in modo spettacolare la strada. Tra parentesi mi chiedo se andassero potati a quel modo, come del resto quelli di Viale Spellanzon.
Torniamo al viale del castello: la natura, si sa, si fa giustamente beffe di noi e della nostra pretesa di dominarla e cresce dove può. Il risultato è che la primavera è arrivata e al posto delle belle fronde a cui eravamo abituati sotto i tigli sono malamente cresciuti cespugli disordinati. Il risultato è esteticamente inguardabile: in alto i poveri alberi che tentano di ricrescere, privi dei loro rami, in basso cespugli senza un ordine. 

2. Ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, frusci di serpi...
Questo, invece, il grande Montale. Sempre ieri ho percorso anche Via dei Pascoli. Un signore intraprendente, munito di cesoie, stava liberando dai rovi il parcheggio pubblico lungo la parte finale della via, poco prima dell'immissione in Via Cavallotti. Stanco di aspettare che qualcuno ordinasse ai proprietari del terreno confinante di tagliare i rami che occupano parte dei parcheggi, deciso a non graffiare la carrozzeria dell'auto, desideroso di non parcheggiare fuori dalla linea bianca per evitare incidenti (e magari multe per divieto di sosta), ha deciso, per così dire, di farsi giustizia da sé. Un altro automobilista si stava offrendo di aiutarlo. 
Continuando a salire la strada ho scoperto che dal medesimo terreno (non so se la proprietà sia la stessa ma non è un mio problema) rovi e sterpi occupano anche il marciapiedi destinato ai pedoni, proprio tra quest'ultimo e il guard-rail su una curva pericolosa.

Finalino tristemente ironico: Non presento una interpellanza ma, visto che ultimamente si risponde sui giornali, ho deciso anch'io di scrivere pubblicamente, magari mi si risponde con una lettera ufficiale... Vogliamo ridare un po' di decenza e decoro al viale del castello? Vogliamo applicare il regolamento di polizia che prevede l'obbligo per i proprietari di tagliare la vegetazione che occupa uno spazio pubblico? Ricordo che il problema dei rovi in via dei Pascoli c'è sempre, non è una novità.
Forse, come sempre, sono io che mi sbaglio: si tratta di un percorso poetico a nostra insaputa, così, giusto per farci ripassare le allitterazioni.
SGRUNT!

martedì 15 maggio 2018

Scuole a rischio: non prendeteci in giro. Serve chiarezza

"Caccia ai fondi in extremis". Questo il titolo della Tribuna di Treviso di oggi. A metà dello scorso mese sempre sulla stampa si parlava di possibili accorpamenti delle scuole medie in un unico plesso.
Alla fine dello scorso anno, dopo mia interpellanza sul tema, abbiamo saputo che si sarebbe provveduto alla verifica della stabilità sismica della Scuola Cima.
Poi, il nulla. Nulla si è saputo dei risultati delle verifiche (Ci sono state? Cosa hanno evidenziato? Ci sono problemi di staticità degli istituti?).
Ogni volta che la stampa ne parla, l'argomento suscita, ovviamente, qualche ansia nelle famiglie degli alunni e in quanti lavorano in quelle scuole.
Lo scorso 16 aprile ho presentato una interrogazione a risposta scritta per sapere se fosse vera l'idea dell'accorpamento a Parè, se ci fosse un piano relativo al traffico, alla gestione logistica di classi e insegnanti, palestre e quant'altro, se ci fosse un qualche progetto relativo ai tempi di intervento.
Non ho ancora ricevuto risposta, nemmeno al telefono.
E ora un altro articolo, che ci informa che rischiamo di perdere un altro possibile finanziamento.
Le famiglie e i lavoratori della scuola di tutto hanno bisogno, fuorché di essere presi in giro.
Di seguito, come di consueto, il testo dell'interrogazione: non appena avrò risposta sarà mi cura informarne i miei concittadini.

Conegliano, 16/04/2018

Oggetto: Interrogazione a risposta scritta sull'unificazione delle scuole medie cittadine in un unico plesso.

PREMESSO CHE
  • La Tribuna di Treviso dello scorso 14 aprile ha pubblicato la notizia dell'affidamento di uno studio di fattibilità riguardo agli interventi necessari per la messa a norma degli istituti scolastici cittadini;
  • Lo stesso articolo ipotizza l'unificazione in un unico polo scolastico delle tre scuole secondarie di primo grado presso la Scuola Brustolon di Parè.
CONSIDERATO CHE
  • Gli edifici che ospitano le scuole Cima, San Francesco (primaria), Grava hanno sicuramente necessità di adeguamenti e messa a norma;
  • La disposizione dei tre istituti all'interno del territorio comunale risponde anche a una logica di ripartizione degli alunni residenti nelle varie zone cittadine;
  • Il traffico davanti alle scuole, e nella fattispecie davanti alle Brustolon, è assai complesso nelle ore di afflusso e deflusso;
  • Nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche approvato dal Consiglio Comunale dello scorso 28/12/2017 si evidenziano una spesa presunta di 150.000 € nel 2018, relativa a oneri di urbanizzazione e 150.000 € per l'anno 2019 senza ulteriori specificazioni;
  • Troppo spesso le soluzioni temporanee tendono a trasformarsi in definitive, procurando problemi che si trascinano nel tempo.
Il sottoscritto consigliere CHIEDE
  • Se le verifiche di staticità e vulnerabilità sismica abbiano già evidenziato criticità tali da ipotizzare la chiusura dei plessi in questione a partire dal prossimo anno scolastico 2018/19;
  • Se si preveda che gli eventuali lavori possano essere in parte finanziati con quanto già previsto nel piano triennale delle opere pubbliche;
  • Se si intenda tenere conto della necessità di accordare ogni risoluzione riguardante le scuole cittadine ad un Piano del Traffico che deve assolutamente affrontare le criticità e favorire la diminuzione dell'uso indiscriminato delle automobili private;
  • Se questa Amministrazione tenga presente il fatto che la presenza delle scuole in determinati quartieri significa anche vita e controllo sociale, aggregazione anche oltre l'orario scolastico;
  • Se non si ritengano necessarie le competenze professionali dei dirigenti scolastici e la partecipazione degli organismi collegiali della scuola in scelte di ordine didattico e sociale di così grande importanza.

sabato 12 maggio 2018

Insegnare è anche imparare #scuola

Sabato mattina, il calendario di classe prevede Epica e Geografia.
Compiti per casa assegnati: una lettura sui mostri e le sirene nel mito classico e lo studio di alcune pagine sulle vie di trasporto in Europa e in Italia.
Parte la discussione sui mostri e da ragazzi di prima media esce la consapevolezza del significato dei mostri, le paure ancestrali dell'uomo, quelle più solite (la morte, il dolore, la perdita degli affetti) e quelle che non ti aspetti...
Uno alza la mano e parla della paura della perdita della memoria e dei propri ricordi (su questo abbiamo lavorato insieme mesi fa), scatenando un fuoco di fila di interventi su questioni filosofiche complesse e intense.
Io faccio fatica a seguirli, nell'intensità dei pensieri che escono, felice e stupefatta, anche soddisfatta.
Infine uno alza la mano e affronta il tema più difficile: "Prof, ma esistono anche i mostri tristi, quelli che vivono nascosti".
E un altro: "Sì, sono quelli che hanno bisogno di aiuto".
Io mi insinuo, dopo aver alzato la mano: "E di quale cavaliere abbiamo bisogno per aiutare il mostro triste?"
"Un bambino!" - è un coro... 
"Il mostro triste siamo noi che abbiamo paura di essere giudicati, di non essere adatti, all'altezza".
L'ora sta per scadere quando iniziamo a parlare di sirene.
Il risultato è che la lavagna è piena di parole e alla fine c'è uno schema bellissimo: per sconfiggere il mostro-drago serve un eroe forte, per aiutare il mostro triste basta un bambino che veda nel suo cuore e non si fermi all'esterno, per non farsi incantare dalle sirene servono la forza di volontà e la consapevolezza.
Sono stremata, ma sanno stupirmi ancora: parlando di trasporto di merci, persone e parole nessuno si ferma a treni, auto, aerei (saltano fuori anche le biciclette, i monopattini e le gondole, come mezzi di trasporto), ma avviamo un lungo discorso sulla comunicazione.
Loro sanno cos'è Internet (più o meno, e più ne parliamo più prendono coscienza), ma vedo i loro occhi luccicare quando spiego loro l'invenzione della radio, cos'era il ticchettio del telegrafo, racconto del nastro della telescrivente.
E loro, di rimando, tornano indietro alla lettera spedita per posta, al messaggio spedito da Carlo Magno tramite il suo messaggero... E l'invenzione della stampa, i cinegiornali.
Alla fine, un'altra campanella sta per suonare... "Prof, ma in fondo c'è un mezzo di comunicazione ancora più antico: gli uomini che parlano fra loro".
Ragazzi miei, siete stati fantastici, grazie di cuore dalla vostra prof, prosciugata ma felice.

giovedì 3 maggio 2018

Basta morti sul lavoro #consigliocomunale

 Questa sera, in apertura di seduta, su mia proposta il Consiglio Comunale di Conegliano ha osservato un minuto di silenzio in memoria dei morti sul lavoro.
Questa la motivazione:
È appena trascorso il 1° maggio, la festa del lavoro.
Il lavoro è sinonimo di pace, dignità, serenità delle persone.
Il lavoro è libertà, garanzia di essere parte di una comunità sociale più grande, garanzia di futuro per sé e per la propria famiglia.
Quest'anno il 1° maggio è stato dedicato alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il lavoro deve essere innanzi tutto vita.
Purtroppo questo 2018, a fronte di una certa ripresa economica, si sta dimostrando un anno funesto per troppe famiglie di agricoltori, artigiani, operai, muratori...
Più di 160 i morti sul lavoro in Italia nei primi quattro mesi dell'anno, più di venti solo nel Veneto.
Di questi, molti nella Marca Trevigiana, maglia nera anche nello scorso 2017.
Credo che sarà utile discutere questo tema in una prossima seduta.
Ora osserviamo un minuto di silenzio in memoria dei morti sul lavoro.