Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

mercoledì 29 settembre 2021

E quindi che si fa? @garbellotto @chies

Oggi ho ricevuto la lettera di una signora anziana, nostra concittadina. È disabile, fa molta fatica a muoversi e ha chiesto al Comune di poter usufruire del servizio dei pasti a domicilio.

Mi ha scritto che da qualche tempo a questa parte il servizio è stato demandato direttamente alla ditta che confeziona i pasti, i cui dipendenti, ovviamente, sono pagati e formati per portare il cibo e nient'altro.

La signora non si lamenta della qualità, che a questo punto è il problema minore, ma che da mesi nessuno le chieda come sta, se va tutto bene.

Vi pare poco? No, in realtà è quasi tutto: chi è solo ha bisogno come il pane di una parola di conforto, di sentirsi parte di una comunità che si occupa anche dei più fragili. E gli anziani, oltre a tutto anche disabili, sono in assoluto i più deboli.

Cosa vogliamo fare? Per un sindaco-imprenditore che bada solo all'avanzo di bilancio quella signora è un  numero come un altro, anzi un costo, chi ha amministrato fino ad ora ha pensato, in fondo, la stessa cosa. 

Invece no, lo ribadisco ancora una volta: una città è prima di tutto una comunità: in centro come nei quartieri più periferici nessuno deve sentirsi abbandonato, lasciato solo.

Da consigliere comunale ho ricevuto spesso richieste di aiuto, sollecitazioni, segnalazioni e, in virtù della carica che ricoprivo, ho prima di tutto verificato come stessero le cose con gli uffici preposti. Io stessa, da insegnante e da cittadina, ho segnalato e chiesto chiarimenti per alcune situazioni.

Questo deve fare un amministratore: se governa impegnarsi per una grande opera di inclusione, condivisione, miglioramento dei servizi a favore della popolazione, se sta all'opposizione non smettere mai di stare, comunque, al servizio delle persone.

Soprattutto nell'ambito sociale la parola d'ordine deve essere sempre questa: nessuno deve essere lasciato solo.

Cara signora, le risponderò via lettera, con la sua stessa modalità, e se sarò eletta, da consigliere, mi impegnerò ancora perché né lei né nessun altro venga più lasciato solo.

Conegliano può, da ottobre

lunedì 27 settembre 2021

A Conegliano serve un nuovo poltronificio? Siamo seri!

La "Perla del Veneto" deve tornare a splendere, non con proposte iperboliche e fondamentalmente utili solo a chi le propone, ma con idee e fatti a favore di tutta la comunità.

Appare ormai chiaro che gli ultimi giorni di campagna elettorale fanno salire il livello di stress nelle stanze della politica, ma un po' di raziocinio non sarebbe male.

Conegliano di tutto ha bisogno tranne che di soldi buttati al vento, promesse per buona parte irrealizzabili e totale noncuranza verso le questioni davvero importanti da risolvere.

Fra circonvallazioni che anche la Provincia (quella di Treviso per capirci) ha cassato, proposte di annessione con San Vendemiano (chi annette chi?), ultima in ordine di tempo la mitica Provincia di Conegliano (sigla CG, a cui mancherebbe solo un DO davanti?) mi pare che stiamo andando davvero oltre ogni ragionevolezza.

1. Sappiamo che le poltrone fanno gola e sappiamo ancora meglio che si tratterebbe di un nuovo e inutile poltronificio, con prebende e tutto quanto fa parte della peggior tradizione del nostro Paese.

2. Una nuova Provincia, fra le altre cose, significherebbe costruire ancora, chissà, magari proprio in qualche area da poco rimasta vuota...


Ci sarebbe da ridere, se non si trattasse dell'ennesima "fuffa" che niente porterebbe di buono a una città che ne ha invece tanto bisogno.

La famosa porta dell'Unesco merita investimenti che offrano a Coneglianesi e turisti occasioni e servizi: rendere decoroso il centro storico, oggi vuoto di negozi e ricco di sporcizia sotto i portici; far sì che le mura siano visibili e non nascoste da piante infestanti, magari anche visitabili grazie a qualche atto di coraggio; affrontare il tema del teatro, dimenticato dai più; dare al castello la dignità museale che merita; chiamare le associazioni per lavorare su proposte attrattive in tema di musica, teatro, arti visive...

Pensiamo, magari, a dove trovare il denaro necessario per ridare smalto a tre edifici di nostra proprietà: il castello, l'ex convento di San Francesco, Palazzo Sarcinelli, loro sì porte dell'Unesco.

Prendiamo magari spunto da ciò che altri hanno già pensato e realizzato, come ci ha dimostrato ieri il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori: sarebbe un modo più sincero e onesto per presentarsi alla città e per aprirci bene e decorosamente al mondo.

L'alternativa c'è e Conegliano può, da ottobre.




lunedì 20 settembre 2021

Niente giochini di palazzo sui bisogni dei più deboli!

La Caritas diocesana lancia un appello: servono urgentemente strutture per chi non ha un tetto e un emporio con prezzi simbolici che dia dignità a chi non può permettersi la spesa nei supermercati.

Posso tranquillamente affermare che nella politica coneglianese degli ultimi anni il Partito Democratico è stato in prima linea nel porre il problema, proporre ai diversi Sindaci e Assessori che si sono succeduti di affrontarlo insieme alle meritorie associazioni di volontariato, magari servendosi delle strutture già esistenti e snobbate (vedi Fondazione di Comunità).

Ricordo un Consiglio comunale aperto, chiesto da noi dell'opposizione, proprio sui temi della povertà con gli sbadigli, la noia evidente e il silenzio dei consiglieri di maggioranza, alcuni dei quali adesso si ripropongono convinti che tutti dimentichino ciò che in tanti anni non hanno fatto.

Non solo, uno dei risultati più evidenti è che sono state chiuse le docce per i senza tetto organizzate a Casa Fenzi dalla precedente gestione (quella che forse dava fastidio, compreso il compianto Renato Sartor incensato dopo la morte e poco ascoltato in vita).

La pandemia ha sicuramente complicato tutto, ma non è con le chiacchiere e le lacrimucce che si risolvono i problemi, occorre lavoro, tanto lavoro. 

Occorre, tanto per cominciare, non lasciare soli i dipendenti comunali che si occupano del settore del Sociale, proporre iniziative che vadano nella direzione della dignità delle persone: il volontariato è insostituibile ma ha sicuramente bisogno di una amministrazione pubblica che funga da facilitatore e non se ne rimanga in disparte.

Certo, spesso i più poveri non vanno nemmeno a votare, hanno in testa l'abbandono, sappiamo che la povertà e l'emarginazione non sono "belle" da vedere.

Esistono, però, altroché se esistono! La civiltà di una comunità si misura anche dall'attenzione e dalle azioni che pone in atto a favore della parte più fragile.

Non raccontiamoci frottole: chi non ha mai voluto affrontare davvero il problema difficilmente lo farà nei prossimi anni.

Conegliano può cambiare passo anche su questo, dal prossimo ottobre



martedì 7 settembre 2021

Conegliano o pista di Le Mans?

Elezioni amministrative di Conegliano: tutti i candidati (compresi quelli a sindaco) sperano di entrare in Consiglio Comunale, organo politico per eccellenza, quello nel quale si prendono le decisioni più importanti per la città.

Sentir parlare di Comune che funziona alla massima velocità fa venire un dubbio, che speriamo essere smentito. Velocità non sempre fa rima con efficienza, a volte è molto lontana anche dal concetto di democrazia.

Il Consiglio funziona attraverso la discussione, il confronto democratico tra le diverse forze politiche presenti, non è che qualcuno pensa che si tratti di un organismo inutile, speriamo. Sono cose che fanno pensare ad altre epoche e comunque ad altri luoghi del mondo.

Tutti ci auguriamo una macchina amministrativa efficiente, che risponda con solerzia, trasparenza e chiarezza alle esigenze dei cittadini, ma la pista di Le Mans lasciamola lì dov'è.

Anche perché, lo avevamo già affermato tempo fa, un Comune, una città, non sono un'azienda, ma una comunità, concetto molto più complesso e ricco di sfaccettature.

Una Giunta non è un CdA e il Consiglio comunale non è l'assemblea dei soci: in una comunità esistono realtà, pensieri, visioni molto diversi fra loro.

Agli sceriffi e ai piloti di Formula Uno preferiamo pensare a un'Amministrazione comunale efficiente proprio perché pronta all'ascolto, al dibattito, alla partecipazione e al confronto, capace di motivare i dipendenti comunali mettendone a frutto competenze e professionalità, organizzando meglio la "macchina", un'Amministrazione impegnata per il benessere di tutti, partendo dal basso.

venerdì 3 settembre 2021

Musica e teatro: Conegliano ne ha assoluto bisogno

Due forme d'arte, musica e teatro, che contengono valori altissimi anche pedagogici, tradizioni millenarie che hanno donato al mondo e al nostro Paese contenuti, pensieri, idee, bellezza.

Conegliano ha un'antica familiarità con ambedue, basti ricordare la presenza, fin dal XIX secolo, di diversi teatri o la storia gloriosa della Filarmonica Benini.

Venendo a oggi, a questi anni complicati, sono centinaia le persone, giovani o meno, che si sono appassionate alla recitazione, al suono e alla musica, allo spettacolo.

Abbiamo due istituti musicali di assoluto valore, la banda cittadina, giovani che vorrebbero un luogo dove poter suonare che non siano i garage di casa.

Le compagnie teatrali mettono in scena ogni anno tanti spettacoli con altrettanto pubblico.

Oggi, dopo il periodo tremendo della pandemia, musica e teatro hanno assunto, più di prima, anche una funzione terapeutica, psicologica: se è aumentato il consumo di psicofarmaci, un antidoto può essere studiare e suonare uno strumento insieme ad altri, mettersi in gioco e superare le proprie paure recitando.

Non scopro niente, ovviamente, sono cose risapute.

Per tutti questi motivi, oggi più di ieri, le scuole di musica, la banda cittadina, i giovani che vogliono suonare, le compagnie teatrali vanno incoraggiati, aiutati, trovando ogni modo per non creare più problemi di quelli già esistenti. Si tratta, in fondo, di un investimento per il futuro.

Se il Comune vanta crediti è bene che cominci da qualche altra parte, non dai più deboli (in generale), piuttosto pensiamo a razionalizzare l'uso degli spazi, a trovarne di nuovi, a rendere decenti le aule date in concessione alle scuole di musica.

Mi immagino una serie di rassegne in cui ascoltare l'allegria intrinseca della banda, la bellezza della musica classica, il jazz, il rock, le nuove forme musicali suonate dalle nuove generazioni.

Mi immagino la "gara" fra le compagnie teatrali per mettere in scena la pièce più bella, innovativa, meglio interpretata.

Che dite, ci proviamo? Da ottobre si può