Conegliano ha un'antica familiarità con ambedue, basti ricordare la presenza, fin dal XIX secolo, di diversi teatri o la storia gloriosa della Filarmonica Benini.
Venendo a oggi, a questi anni complicati, sono centinaia le persone, giovani o meno, che si sono appassionate alla recitazione, al suono e alla musica, allo spettacolo.
Abbiamo due istituti musicali di assoluto valore, la banda cittadina, giovani che vorrebbero un luogo dove poter suonare che non siano i garage di casa.
Le compagnie teatrali mettono in scena ogni anno tanti spettacoli con altrettanto pubblico.
Oggi, dopo il periodo tremendo della pandemia, musica e teatro hanno assunto, più di prima, anche una funzione terapeutica, psicologica: se è aumentato il consumo di psicofarmaci, un antidoto può essere studiare e suonare uno strumento insieme ad altri, mettersi in gioco e superare le proprie paure recitando.
Non scopro niente, ovviamente, sono cose risapute.
Per tutti questi motivi, oggi più di ieri, le scuole di musica, la banda cittadina, i giovani che vogliono suonare, le compagnie teatrali vanno incoraggiati, aiutati, trovando ogni modo per non creare più problemi di quelli già esistenti. Si tratta, in fondo, di un investimento per il futuro.
Se il Comune vanta crediti è bene che cominci da qualche altra parte, non dai più deboli (in generale), piuttosto pensiamo a razionalizzare l'uso degli spazi, a trovarne di nuovi, a rendere decenti le aule date in concessione alle scuole di musica.
Mi immagino una serie di rassegne in cui ascoltare l'allegria intrinseca della banda, la bellezza della musica classica, il jazz, il rock, le nuove forme musicali suonate dalle nuove generazioni.
Mi immagino la "gara" fra le compagnie teatrali per mettere in scena la pièce più bella, innovativa, meglio interpretata.
Che dite, ci proviamo? Da ottobre si può
Nessun commento:
Posta un commento