Tea
è nata a Trieste nel 1903: ha attraversato la grande Storia, ha
vissuto il primo esilio nei giorni bui della Grande Guerra, sulle
rocce del Carso ha perso il padre e il sorriso di sua madre. Ha
pagato di persona la sua scelta di donna libera con la prigione,
l'esilio, il confino. Ha vissuto, ha amato molto, diversi uomini
l'hanno amata, ha anche sbagliato, soprattutto nei confronti
dell'unico figlio, Spartaco, sballottato anche lui dalla Storia. Ha
scelto di entrare nel Partito Comunista nel 1921, ha sempre servito
con dedizione la causa, ha affrontato la polizia, gli interrogatori,
la prigione senza batter ciglio.
Ha
sacrificato l’affetto di un figlio per seguire un’idea più alta
di amore.
Trieste,
Milano, la Svizzera, Trani, Ponza, Parigi, la guerra di Spagna, le
Isole Tremiti e il dopoguerra in una Napoli che cerca di
risollevarsi: le tappe di un'intera vita la riportano finalmente a
Trieste, alla ricerca di radici quasi sconosciute, del rapporto con
Spartaco, cercando di ricominciare, sempre con il Partito come
riferimento irrinunciabile.
Il
romanzo
è
liberamente
ispirato
alle
vicende
di
una
donna
realmente
esistita.
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