Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

domenica 28 giugno 2020

Caro Pierluigi

Caro, caro Pierluigi, amore mio,
mi pare di ricordare che avessi dei difetti ma non me ne viene in mente neanche uno, a parte il più grave: eri convinto che le persone non si curassero di te, che tanti non ti capissero e che, in fondo, ci fossero tanti altri "sulla breccia". Quante volte ne abbiamo parlato, quante volte mi hai detto di non sopportare quel lato un po' ombroso e "orsino" del tuo carattere, quello che però si scioglieva nei nostri abbracci. E invece sapessi quanta solidarietà, che parole ho sentito in questi giorni da centinaia di persone che ti ammiravano, ti rispettavano, ti consideravano un esempio.
Eri competitivo, si sa, soprattutto con te stesso, eri rigoroso, soprattutto con te stesso, ti ponevi mille dubbi e domande, ma di alcune cose eri fermamente sicuro e orgoglioso: questa casa che avevi sistemato centimetro per centimetro, i tuoi principi morali, il senso profondo della giustizia e la rabbia contro le ingiustizie, contro l'inquinamento e la corruzione, l'orgoglio di essere figlio di Mario Donadon, l'affetto per i tuoi fratelli e per quanti negli anni si sono aggiunti alla cerchia familiare, il senso dell'amicizia e della solidarietà, l'amore sconfinato verso i nostri figli con la consapevolezza che sono proprio come tu li pensavi, come noi li pensavamo: in gamba, precisi, onesti, capaci.
Infine eri certo del nostro amore, di questo rapporto speciale che dura ormai da trentanove anni: ce lo dicevamo spesso, di essere stati fortunati ad incontrarci, di essere cresciuti insieme, di aver dato ciascuno molto all'altro in uno scambio continuo.
Se non avessi avuto al mio fianco un uomo come te non avrei mai raggiunto gli obiettivi più belli, non avrei potuto laurearmi, coltivare la passione per la scrittura, la storia, la politica: tu eri il mio punto di riferimento, il mio consigliere, quello che mi sgridava e mi faceva comprendere gli errori e mettere sulla strada del miglioramento. Temevo il tuo sguardo alla fine di ogni conferenza, sperando di essere stata all'altezza delle tue aspettative e un po' alla volta sono riuscita a farmi dire "Brava!", che detto da te è stata una conquista incredibile.
Poi c'era la nostra vita privata, quella fatta di piccoli gesti quotidiani, dell'abbraccio finale la sera e quello necessario per cominciare le giornate, il nostro gergo, le parole che capivamo solo noi, la sensazione di essere, insieme, una forza capace di resistere a tutto. O quasi.
E c'era la montagna, una passione sconfinata: abbiamo provato, una volta, a fare il conto di quante volte avevi preparato lo zaino e ci abbiamo rinunciato. Lì, fra i monti, che fossero picchi buoni per le aquile, grandi zolle erbose da raggiungere a piedi, distese di neve da salire e scendere con gli sci o falesie già "spittate" stavi bene, ti sentivi bene.
Lì sei rimasto una settimana fa, amore mio, proprio tu, il più attento, preciso, meticoloso nella preparazione, proprio nella prima uscita dopo tanti mesi. Una morte assurda e ingiusta ti ha strappato ai tuoi progetti, ai nostri progetti, grandi e piccoli, all'affetto dei tuoi amici e dei compagni di avventura che sono disperati, alla famiglia, a mia mamma che ti amava come un figlio, ai nostri figli che ti amano e sono le mie colonne in un momento pazzesco.
Ha strappato in un attimo metà di me, ha devastato la mia vita: tutti mi dicono che sono forte ma io non so davvero dove sia questa forza. Da qualche parte dovrò pur ricominciare, aiutami, con la memoria della nostra vita insieme, a ritrovare il bandolo di una vita che ora come ora ha perduto ogni senso.
Ti amo

venerdì 19 giugno 2020

Emergenza Covid: Giunta allo sbando

300.000 euro per spese collegate all'emergenza Covid-19 deliberati con la Variazione di bilancio approvata nel consiglio comunale dello scorso 21 maggio. 
Tradotto in parole comprensibili: 300.000 euro che il Comune di Conegliano può utilizzare per spese legate all'epidemia.
I consiglieri comunali di minoranza hanno chiesto la convocazione della Commissione consiliare Finanze e Tributi per discutere insieme della destinazione di quelle risorse, riunione che si è svolta ieri sera.
Abbiamo proposto di destinare una buona parte della somma all'infanzia, alle famiglie con minori o disabili a carico, aiutandole nel pagamento delle rette dei nidi comunali, del trasporto scolastico e delle mense, nell'acquisto dei libri di testo.
L'assessore al bilancio ci ha risposto che le nostre sono proposte "sagge", ma abbiamo poi capito che fra i tanti fogli di carta presenti sul tavolo mancavano quelli giusti, col risultato che nessuno ha saputo dire nulla di concreto.
I consiglieri di maggioranza sono rimasti, come al solito, muti (sanno già tutto o non sanno cosa dire?), fra loro c'era il presidente del consiglio comunale che non ha pensato di alzare la voce chiedendo rispetto verso i consiglieri, l'Assessore al Bilancio non era al corrente di alcunché. Dopo un po' i commissari di maggioranza se ne sono andati: evidentemente l'argomento non era ritenuto importante.

Siamo di fronte a una situazione paradossale: a parte i post sorridenti sui social, la continua lamentazione su "Roma brutta cattiva" e la grancassa sulle buste della spesa consegnate durante il lockdown, grazie ai volontari, l'unico risultato ottenuto fino ad ora è l'aumento dell'IMU.
Peccato non avere superpoteri e non poter essere invisibili, sarebbe interessante svolazzare per gli uffici di Piazza Cima e verificare l'aria che tira.
L'impressione è che la Giunta sia allo sbando e che sarebbe ora di far entrare aria nuova, quella attuale è, come dire, stagnante e inconcludente, se non per la certezza che da quelle parti anche il dibattito democratico è considerato un fastidio.


sabato 13 giugno 2020

Biblioteca, facciamo qualcosa

Foto di Oggi Treviso, 29/5/17
Biblioteca, facciamo qualcosa o ci lasciamo scivolare ancora una volta tutto addosso per poi piangere qualche lacrimuccia di coccodrillo?
Il Decreto Rilancio mette a disposizione della filiera del libro quaranta milioni di euro, con una piccola ma significativa particolarità: tre quarti della somma è a disposizione delle biblioteche per acquistare libri presso le librerie del territorio.
Nello specifico, le risorse sono assegnate alle biblioteche per l’acquisto di libri fino a un massimo di:
- 1.500 euro per le biblioteche con un patrimonio librario fino a 5.000 volumi;
- 3.500 euro per le biblioteche con un patrimonio librario di oltre 5.000 volumi e fino a 20.000 volumi;
- 7.000 euro per le biblioteche con un patrimonio librario di oltre 20.000 volumi.
Le risorse assegnate a ciascuna biblioteca devono essere utilizzate per almeno il settanta per cento per l’acquisto di libri presso almeno 3 diverse librerie presenti sul territorio della provincia o città metropolitana in cui si trova la biblioteca.
Le risorse assegnate a ciascuna biblioteca devono essere spese entro 30 giorni dall’avvenuto accredito da parte della Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore e, comunque, non oltre il 30 settembre 2020.
Giro la domanda all'Assessore alla cultura e al Sindaco: immagino che la città di Conegliano si sia già attivata per essere tra le prime a usufruire di questa opportunità. Oppure no? Nel caso in cui non ci abbiamo ancora pensato direi che è il caso di muoversi, e in fretta, non siamo soli sul pianeta.

Si parla spesso di commercio di prossimità, dei famosi centri commerciali naturali, di mille altre problematiche: ebbene, c'è chi con la cultura deve proprio mangiare, le librerie indipendenti, che offrono tante cose insieme.
Le librerie indipendenti (a Conegliano ci sono, lo sappiamo, lo sanno anche in Piazza Cima) forniscono tanti servizi insieme: fanno e promuovono cultura, sono un importantissimo punto di aggregazione, discussione, crescita, animano strade e luoghi con le loro vetrine e le luci accese.

Nel frattempo suggerisco di riaccendere anche le luci della nostra, di biblioteca, quella che langue troppo tempo.
P.S. Se alla Ca' di Dio non c'è posto per i volumi, non metteteli nel deposito dell'area ex Zanussi, non si sa mai, sono convinta che pi\ di qualcuno si offrirebbe volontario per la custodia.

martedì 9 giugno 2020

De profundis per un'area #areazanussi #Conegliano

Incendio all'ex Area Zanussi, in pieno centro città. Prima o poi doveva accadere ed è successo.
Da quanto si capisce per fortuna l'archivio comunale non è stato a rischio, stavolta. 
Sempre da quanto si capisce le abitazioni vicine non sono state a rischio, stavolta.
Ancora da quanto si capisce le telecamere hanno ripreso la scena.
Colpevoli i soliti balordi che bivaccano da quelle parti... 
Scusate, i conti non tornano.
Sappiamo da anni che lì dentro può entrare chiunque, che quell'area è un colabrodo in cui succede di tutto: e allora perché si lasciano ben in vista e raggiungibili materiali altamente infiammabili come la carta?
Si capisce che nessuno investirebbe un solo euro per recintare come si deve un'area così grande e di cui nessuno sa cosa fare: per sapere cosa fare aspettiamo che accada qualcosa di davvero grave?
Il mio segretario di circolo, Roberto Dall'Acqua, si chiedeva con triste ironia se qualcuno avesse mal interpretato l'idea di "dematerializzazione" della burocrazia...
Abbiamo chiesto la documentazione antincendio del luogo e dei capannoni: inutile fare la voce grossa con i privati cittadini e le aziende se poi è la pubblica amministrazione a lasciare in quelle condizioni un'area così vasta nella quale, fra le altre cose, lavorano dipendenti comunali.
Abbiamo quindi un gigantesco buco nero in centro, abbandonato a se stesso senza alcun criterio di sicurezza, senza controllo vero, insalubre e altamente pericoloso.
Criminale chi ha appiccato il fuoco, conosciamo la balordaggine degli sbandati che da quelle parti mangiano, bevono, dormono, fumano e... spengono maldestramente le cicche.
Che cosa dire di chi da anni e anni avrebbe dovuto decidere e ha preferito non occuparsi di una rogna che si sta ingigantendo ogni giorno di più? 

giovedì 4 giugno 2020

Compiti per le vacanze: curiosità e stupore

A volte la neve è rosa, non lo sapevo e vi confesso che sono rimasta stupita quando l'ho vista, un paio di giorni fa.
Intorno c'erano le rocce delle Dolomiti con i canaloni esposti a nord ancora pieni di neve, poco più in basso genziane, ranuncoli, erica e mille altri fiori e piante ornavano prati e sottobosco.
Sotto i miei piedi è apparsa la neve rosa, non l'avevo mai vista e mi sono chiesta quale fenomeno la renda di quel colore.
Ho continuato a camminare (con un po' di fatica e attenta a non scivolare) nella neve, invidiosa dei gracchi che volteggiavano sopra noi camminatori, certi, loro, che il nostro passaggio
avrebbe lasciato un bel po' di cibo.
Noi Veneti lo sappiamo bene, le Dolomiti sono Patrimonio dell'Umanità e camminare in mezzo ai famosi Cadini di Misurina, fermarsi in riva al lago sotto lo sguardo austero delle Tre Cime di Lavaredo e ammirare ciò che abbiamo intorno ce ne spiega il perché: tanta bellezza riempie il cuore, lascia negli occhi una lunga scia di benessere.
Poi, al ritorno, una breve ricerca nello smartphone mi ha fatto capire da dove deriva il fenomeno della neve rosa e mi ha fatto riflettere ancora di più sulla profondità e vastità delle regole della natura, sulla nostra immensa responsabilità di esseri umani nei confronti di essa e di noi stessi, del futuro.
Siete curiosi? Provate a compiere una ricerca circostanziata sulla neve rosa.
Questo potrebbe essere il primo compito per le vacanze... ma voi direte: "Prof, lei insegna italiano e storia, non scienze!".
Vero, ma dopo un anno scolastico a dir poco assurdo e dopo questi mesi così stanziali sto pensando che una delle cose di cui avrete più bisogno, nei mesi di vacanza, sarà il girovagare, anche a vuoto, incontrare gli amici, guardarvi intorno.
C'è un sacco di roba da vedere, ci sono tantissimi libri da leggere...
In latino (ecco la prof che torna nel suo ruolo) legere significa tante cose oltre a quella più nota, tra le quali cogliere, estrarre, passare in rassegna, scegliere, nominare...
E allora il mio compito per le vacanze è questo: leggete, cogliete, scegliete, nominate ciò che vi passa davanti.
Se andrete in vacanza, qualunque sia la vostra destinazione, oltre al paesaggio leggete i cartelli stradali, le insegne, i nomi delle strade, entrate nei piccoli cimiteri di paese o in quelli monumentali delle città: rimarrete sorpresi dalle cose strane, bizzarre, interessanti e anche divertenti che potrete trovare.
Se rimarrete a casa guardate con occhi diversi ciò che vi sta intorno, i fiumi e i torrenti, i prati e quel po' di paesaggio naturale che ci rimane, ciò che a uno sguardo distratto può apparire noto: grattando via un po' di superficie sotto scoprirete notizie, idee, obbrobri e bellezza.
Entrate nelle chiese (purtroppo spesso i palazzi non sono visitabili) e guardate le pietre e i marmi, le diverse epoche di costruzione, le tele e gli arredi.
Osservate le piazze e le costruzioni, i giardini e le piante.
Se avrete "letto" bene tutto questo vi verrà naturale saperne di più e a quel punto, visto che sarete stanchi per il lungo girovagare dovrete sedervi o sdraiarvi da qualche parte.Quello sarà il momento giusto per navigare nella rete (senza finire nella rete) e consultare la carta stampata: racconti, erbari, biografie e autobiografie, guide turistiche, cartine stradali o piante di città...
Alla fine so che non saprete più fare a meno della sensazione bellissima che dà la curiosità mai appagata interamente.
Il segreto è tutto qui.
Buone vacanze e buone letture!

lunedì 1 giugno 2020

Commissioni, comitati e democrazia (?)

In Italia, si sa, una qualche presidenza o appartenenza a una commissione non si nega a nessuno, specie se vuota o considerata inutile, vuoi mettere la soddisfazione di essere chiamati "Presidente" o avere i numeri di telefono di chi conta? Impagabile...
Della incresciosa vicenda della Commissione Pari Opportunità ho già parlato anche recentemente: continuo a chiedermi perché ci si sia ostinati a volerla composta in modo tale da evitarne accuratamente il funzionamento (o meglio, me lo sono chiesto e mi sono data una risposta che non mi è piaciuta). 
Il silenzio delle varie commissioni istituite dal Consiglio Comunale è comunque generale, l'impressione è che la loro nomina rispondesse all'esigenza di apporre qualche medaglietta sul risvolto delle varie giacchette della maggioranza e affini ma, visto che a parte quelle permanenti strettamente legate ai lavori consiliari ( magari in un altro post potremmo parlare anche di queste e delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio durante lo scorso Consiglio Comunale) le altre sono a titolo gratuito vuoi vedere che il loro letargo è legato a questo motivo? Vai a sapere.
Fatto sta che sulla stampa ogni tanto si annunciano provvedimenti, idee (più o meno), si racconta di incontri, dialoghi, prese di posizione in tema di cultura (vedi la catalogazione delle opere in deposito in Comune), riguardo al futuro del mercato, attorno ai tanti problemi posti dalla pandemia che so, a carico degli anziani.
Ebbene, credo si sia persa memoria dell'ultima convocazione del Comitato Biblioteca e Sistema Museale anche se, appare chiaro come il sole, decidere dove, come e quando esporre e catalogare opere d'arte sarebbe proprio materia di sua pertinenza.
Il Covid-19 ha messo in ginocchio il già claudicante settore del commercio cittadino eppure... la Consulta per il Commercio e le Attività Produttive, che già prima era stata relegata a organo buono per trascrivere le decisioni prese altrove, è scomparsa dai radar.
Che cosa produce la Consulta per la Terza Età, che pure ne avrebbe, di cose da fare? Mistero.
Uno spettro si aggira per Conegliano, parafrasando quel filosofo tedesco, si tratta di una visione distorta della democrazia, ovvero la volontà di far finta di volerla, preferendo però le decisioni (quando ci sono, sia chiaro), prese nelle stanze dove si incontrano, o si telefonano, o si videochiamano quelli che devono esserci.
Gli altri che si arrangino, "tanto bastiamo noi: la condivisione, la trasparenza, la collegialità, anche l'umiltà di ascoltare gli altri sono semplice paccottiglia".
Abbiate almeno il coraggio di dirlo pubblicamente, sapremmo almeno che idea ha della democrazia la maggioranza che governa questa città. 
Rimane però intatta la tristezza per un declino sempre più evidente.