Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

sabato 31 agosto 2019

Basta ubriachi, schiamazzi e urla a notte fonda

Un post brevissimo, questo. Abbiamo assistito impotenti all'ennesima notte brava tra via XX Settembre, via Ongaro e via Cavallotti.
Schiamazzi, musica a tutto volume fino a notte fonda, ubriachi urlanti e immondizia lasciata ovunque.
Diversi cittadini mi hanno contattata ancora una volta, stufi e amareggiati.
Abbiamo deciso insieme che la prossima volta che accadrà faremo un esposto alla Procura della Repubblica. Chi deve muoversi lo faccia. Adesso.
Tutti qui sono stanchi di essere ostaggio di bande di imbecilli.

giovedì 29 agosto 2019

La casa è un diritto, anche la dignità #ater

Foto da La Tribuna di Treviso
La Costituzione dice che la Repubblica si impegna ad eliminare le barriere che impediscono ai cittadini di avere pari dignità e opportunità.
Un "tetto sulla testa" è condizione minima di sopravvivenza, un luogo decoroso e dignitoso in cui vivere è alla base della serenità delle famiglie e delle persone.
Lo compresero bene i vituperati politici dell'ancor più vitueperata cosiddetta Prima Repubblica, che diedero un luogo dove vivere a milioni di italiani, salvo poi (dopo aver sicuramente speculato, rubato e sventrato parte del paesaggio) dimenticare che le abitazioni vanno curate, sistemate, ammodernate.
In queste settimane è in corso la sacrosanta mobilitazione degli inquilini delle case popolari del Veneto, decine di migliaia di persone che improvvisamente si sono viste aumentare i canoni di affitto sotto minaccia dello sfratto.
Settanta circa di loro oggi pomeriggio a Conegliano sono usciti di casa per assistere a un'assemblea: io c'ero e posso assicurare il Presidente Zaia che non c'erano furbetti o milionari in incognito.
Si tratta di famiglie in difficoltà, anche con bambini piccoli, e soprattutto di persone anziane, in qualche caso anche disabili.
Dove sarebbero i famosi "furbetti"? La stampa in questi giorni riporta la notizia che spesso i Sindaci non denunciano gli evasori palesi per paura, connivenza o altro. Ebbene, se ci sono i furbetti vengano denunciati e si avviino le pratiche per il loro allontanamento, senza se e senza ma.
Spacciare per abusive le persone che hanno qualche migliaio di euro da parte (magari la liquidazione), utili magari per un'emergenza improvvisa è azione meschina, ipocrita e profondamente ingiusta.
Piuttosto si pensi che buona parte del patrimonio immobiliare pubblico (e Conegliano ne è esempio lampante) è vecchio, malconcio e spesso inabitabile; per decenni, e ancora una volta Conegliano ne è esempio lampante, nessuno si è occupato di manutenzione, decoro, efficientamento energetico.
Furbetti mi paiono quelli che hanno speculato miliardi sul Mose, quelli che hanno investito altri miliardi in una Pedemontana che ha sconvolto un territorio e mostra gravi segni di squilibrio ancora prima di essere completata, quelli che permettono che la medicina e la sanità stiano diventando appannaggio dei privati con guadagni a sei zeri.
Stasera un giornalista mi ha chiesto che cosa potrebbe fare un comune come Conegliano sul tema delle case ATER: a parte ripensare la politica per la casa, potrebbe per una volta agire con forza nei confronti della Regione Veneto affinché ci ripensi e ritorni a pensare una legge che garantisca maggiore equità, potrebbe difendere i propri concittadini che ora si ritrovano preoccupati, a volte spaventati per il proprio futuro.
E i furbetti? Staniamoli e liberiamo alloggi, decenti e dignitosi, per tutti gli altri, ma basta usare una parola d'ordine così orrenda per nascondere scelte politiche inaccettabili.

mercoledì 21 agosto 2019

Tutto teatro? #Accademia #Conegliano

Visto che di teatro di tratta, non so se sia meglio usare le metafore che il bardo per eccellenza mise in scena quattro secoli fa.
Shakespeare scrisse molte tragedie in cui l'animo umano e il potere vengono messi a nudo, sviscerati con il risultato di mettere in guardia tutti noi sugli effetti finali dei comportamenti, soprattutto dei potenti.
Quel grande però, come del resto i grandi del teatro di ogni epoca, sapeva anche che le nostre piccole miserie, i nostri sotterfugi, le alchimie che i singoli mettono in atto contengono un potenziale esilarante: e qui vengono subito in mente Le allegre comari di Windsor e Tanto rumore per nulla.
Va detto però che accanto all'ironia qualche dubbio ci assale per forza di cose. Da consigliere comunale non posso che avvalermi dei documenti scritti, delle dichiarazioni rese nei luoghi istituzionali deputati.
Alla fine di giugno fuori dal Teatro Accademia non è stato apposto nessun cartello che parlasse di lavori in corso, di manutenzione straordinaria e nemmeno ordinaria (ricordiamo sempre che sono necessarie le approvazioni della Soprintendenza), sono solo scomparsi i tabelloni esterni e i portoni sono stati chiusi. Punto.
Passando per Piazza Cima molti cittadini si sono chiesti quando si sarebbero viste le gru, le impalcature necessarie per i lavori. Nulla di nulla.
Ora, una settimana prima di Ferragosto (la data della delibera comunale è l'8 agosto) la Giunta si è riunita per deliberare sul tema dell'Accademia.
So di essere lunga ma è bene proporre un piccolo riassunto:
- Il 24 giugno in Consiglio Comunale il Sindaco mi disse che "entro 10 giorni (ma anche prima) arriveremo a definire la stagione teatrale 2019-2020". Disse anche, cosa ben più importante, che il Comune sarebbe stato disponibile a trattare con la società "avendo tutto in mano: perizie relative all'immobile e altre cose". Disse anche che l'ente pubblico avrebbe dovuto avere il tempo necessario per ragionare sugli assetti futuri del teatro. Ergo, in quel momento non c'era nulla di concreto.
- Mezz'ora dopo quel Consiglio la Giunta si riunì per deliberare un ulteriore contributo di 18.000 euro per ulteriori spese...
- Ora si scopre che non c'è bisogno di nessuna manutenzione straordinaria, che nel mese di settembre si darà una ripassatina al tetto e poi la stagione partirà il mese successivo, come se nulla fosse accaduto.
Quasi nulla: il Comune ha già deliberato un contributo di 130.000 euro, con tre scadenze prefissate, per assicurare lo svolgimento della prossima stagione teatrale, più, forse, altri 30mila da vedere successivamente.
Alla delibera, che ciascuno può consultare sul sito del Comune, è poi allegato uno schema di "protocollo di intesa" assai interessante.
Qui entra in campo Shakespeare in salsa 3.0: attenti al copia-incolla! Al momento mancano nomi e date, ma alla fine è citato come segretario comunale il dott. Traina, che non lo è è più da mesi! Colpa della fretta ferragostana?
Fra le varie cose, oltre a ribadire che il teatro abbisogna di manutenzioni ordinarie (quindi va tutto bene?), all'articolo 3 si dice che la Società avrà la possibilità di interdire l'accesso al teatro e anche chiudere l'attività per il ripristino di condizioni di sicurezza.
Quali condizioni di sicurezza? C'è qualcosa che non va nella struttura? Nei solai? Nel tetto? Nell'impianto antiincendio?
Mistero. L'unica certezza è lo stanziamento di denaro pubblico senza progetti (non sono citati da nessuna parte, nemmeno quello del tetto), senza accordi sul destino della struttura, nell'incertezza dello svolgimento della stagione.
Signor Sindaco, presenterò un'ulteriore interpellanza, ma nel frattempo è possibile avere qualche certezza in più? Conegliano ha diritto di avere il proprio teatro (che fra l'altro in settembre, sotto le impalcature compirà 150 anni), ma anche di sapere bene come viene speso il denaro di tutti.
Grazie per la risposta.

venerdì 9 agosto 2019

Guano e cassonetti patrimonio della città? #Conegliano


Perfino il Parlamento sarà forse costretto a interrompere il Ferragosto, possiamo farlo anche qui.
Ricordo di striscio che il Sindaco ha vinto le elezioni con due parole d'ordine: sicurezza e decoro.
Sulla prima ci sarebbero tante cose da dire, ma la seconda grida vendetta, visto che si tratterebbe di mettere in atto politiche poco dispendiose e di sicuro effetto.
Ogni tanto qualche cittadino pubblica sui social immagini non proprio degne di una città come Conegliano, qualcuno poi critica chi critica dandogli del disfattista, ma, visto che non siamo al governo della città  non ci rimane altro che far presente ciò che non va, "Madama la Marchesa".
È brutto da dire, ma, signor Sindaco e Assessori, vedere è ancora peggio.
Sotto il Municipio continua a stazionare una specie di isola ecologica, sulla quale stamattina una persona mi ha fatto una domanda: "Tu terresti le immondizie in salotto?". La risposta è talmente logica..., ma evidentemente chi tutti i giorni sale negli uffici comunali per decidere cosa fare in città non se n'è ancora accorto.
E poi, scusate se insisto (presentai anche una interpellanza sul tema qualche anno fa, rimasta lettera morta): Palazzo Sarcinelli, pochi metri oltre il Municipio, oltre a ospitare le gallerie d'arte è anche sede dell'ufficio turistico. È mai possibile che il portico del palazzo sia sempre sporco oltre ogni dire, che i due gradini che portano all'ex magazzino del lavoratore siano pieni di guano? Che quella vetrina, chiusa e abbandonata da anni, sia in uno stato di sporcizia intollerabile? Che dal soffitto penda ancora ciò che resta di una tenda?
Ricordo che alla fine di quel portico c'è la chiesa della Madonna della Salute, in cui vengono celebrate molte funzioni religiose e che lì di fronte c'è l'ex Monte di Pietà, oggi hotel cittadino. Non è rimasta nemmeno la pietà.
Direi che la misura è colma: si intervenga SUBITO, togliendo i cassonetti dall'angolo tra via XX Settembre e Piazza Cima, tenendo pulito il portico di Palazzo Sarcinelli tutti i giorni, pulendo oppure obbligando chi di dovere a pulire
e rendere presentabile lo stabile adiacente.
Non è difficile, da altre parti ci riescono, perché noi no?
Viene il dubbio che guano e sporcizia siano anch'essi patrimonio... della città. Povera Conegliano!