Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

giovedì 29 agosto 2019

La casa è un diritto, anche la dignità #ater

Foto da La Tribuna di Treviso
La Costituzione dice che la Repubblica si impegna ad eliminare le barriere che impediscono ai cittadini di avere pari dignità e opportunità.
Un "tetto sulla testa" è condizione minima di sopravvivenza, un luogo decoroso e dignitoso in cui vivere è alla base della serenità delle famiglie e delle persone.
Lo compresero bene i vituperati politici dell'ancor più vitueperata cosiddetta Prima Repubblica, che diedero un luogo dove vivere a milioni di italiani, salvo poi (dopo aver sicuramente speculato, rubato e sventrato parte del paesaggio) dimenticare che le abitazioni vanno curate, sistemate, ammodernate.
In queste settimane è in corso la sacrosanta mobilitazione degli inquilini delle case popolari del Veneto, decine di migliaia di persone che improvvisamente si sono viste aumentare i canoni di affitto sotto minaccia dello sfratto.
Settanta circa di loro oggi pomeriggio a Conegliano sono usciti di casa per assistere a un'assemblea: io c'ero e posso assicurare il Presidente Zaia che non c'erano furbetti o milionari in incognito.
Si tratta di famiglie in difficoltà, anche con bambini piccoli, e soprattutto di persone anziane, in qualche caso anche disabili.
Dove sarebbero i famosi "furbetti"? La stampa in questi giorni riporta la notizia che spesso i Sindaci non denunciano gli evasori palesi per paura, connivenza o altro. Ebbene, se ci sono i furbetti vengano denunciati e si avviino le pratiche per il loro allontanamento, senza se e senza ma.
Spacciare per abusive le persone che hanno qualche migliaio di euro da parte (magari la liquidazione), utili magari per un'emergenza improvvisa è azione meschina, ipocrita e profondamente ingiusta.
Piuttosto si pensi che buona parte del patrimonio immobiliare pubblico (e Conegliano ne è esempio lampante) è vecchio, malconcio e spesso inabitabile; per decenni, e ancora una volta Conegliano ne è esempio lampante, nessuno si è occupato di manutenzione, decoro, efficientamento energetico.
Furbetti mi paiono quelli che hanno speculato miliardi sul Mose, quelli che hanno investito altri miliardi in una Pedemontana che ha sconvolto un territorio e mostra gravi segni di squilibrio ancora prima di essere completata, quelli che permettono che la medicina e la sanità stiano diventando appannaggio dei privati con guadagni a sei zeri.
Stasera un giornalista mi ha chiesto che cosa potrebbe fare un comune come Conegliano sul tema delle case ATER: a parte ripensare la politica per la casa, potrebbe per una volta agire con forza nei confronti della Regione Veneto affinché ci ripensi e ritorni a pensare una legge che garantisca maggiore equità, potrebbe difendere i propri concittadini che ora si ritrovano preoccupati, a volte spaventati per il proprio futuro.
E i furbetti? Staniamoli e liberiamo alloggi, decenti e dignitosi, per tutti gli altri, ma basta usare una parola d'ordine così orrenda per nascondere scelte politiche inaccettabili.

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