Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

martedì 25 ottobre 2016

Conegliano colorata da giovani artisti

Ogni città ha luoghi abbandonati, spesso degradati e sostanzialmente davvero brutti. Conegliano, ahinoi, non è da meno. Troppo spesso, poi, vengono sporcati da scritte mal fatte, scarabocchi informi e altro ancora; perché, quindi, non sceglierne alcuni ed affidare alla creatività di giovani artisti il compito di abbellirli?
Lo scorso mese di luglio si è conclusa a Palazzo Sarcinelli la mostra "Conegliano 1000", nella quale giovani talenti del fumetto hanno illustrato la millenaria storia della nostra città.
Credo che un simile patrimonio, dopo il successo della mostra, non debba andare disperso e perciò ho chiesto all'Amministrazione che, presi i dovuti accordi e scelti insieme i luoghi adatti, almeno alcuni di quei disegni vengano dipinti su muri della città dai writers, che già in passato hanno collaborato.
Di seguito il testo dell'interpellanza che sarà discussa giovedì prossimo in Consiglio Comunale.
Spero proprio che si potrà fare!

Oggetto:  Interpellanza per la creazione di murales sulla storia di Conegliano

CHE
Nello scorso mese di luglio è terminata la mostra “Conegliano 1000” a Palazzo Sarcinelli, con un
grande e meritato successo di pubblico, iniziativa che ha coinvolto un numero importante di giovani
artisti che si  sono ispirati alla  storia  della  nostra città  interpretandola  attraverso  lo  strumento  del
fumetto;
Che a Conegliano abbiamo già sperimentato l'intervento di writers per abbellire alcuni muri della città,
come ad esempio nell'area ex Zanussi di Via Pittoni
CONSIDERATO CHE
Strumenti come il fumetto e il disegno consentono di avvicinare anche un pubblico giovane alla storia;
Potrebbe rivelarsi una buona iniziativa quella di continuare a celebrare il millennio cittadino ed insieme
dare un volto migliore a zone, come la stessa Via Pittoni, altrimenti lasciate nell'abbandono e nel
degrado;
IL SOTTOSCRITTO CONSIGLIERE CHIEDE
Se questa Amministrazione intenda promuovere, attraverso la collaborazione con Associazione
Fumetti in Treviso, curatrice della mostra Conegliano 1000, e con l'associazione dei writers di
Via Pittoni, la riproposizione di alcuni dei fumetti della mostra in altrettanti luoghi della città, da
scegliere insieme all'Amministrazione.


giovedì 13 ottobre 2016

Marras: se crolla problema risolto...

Ex. Ex convento, ex lazzaretto, ex caserma. A forza di essere ex-qualcosa, uno dei beni culturali simbolo di Conegliano rischia davvero di diventare un ex luogo e basta.
Nonostante gli annunci e le conferme sull'importanza strategica del complesso dell'ex convento dei Padri Domenicani, meglio noto come ex Caserma Marras, nonostante 550.000 euro messi a bilancio per salvare il tetto (e poi magicamente scomparsi dai conti del Comune), non una tegola è stata ancora cambiata. Tutto è fermo, immobile, tranne i colombi che svolazzano tranquilli e le infiltrazioni d'acqua che rischiano di compromettere del tutto la tenuta del tetto.
A voler essere cattivi si potrebbe pensare che, se crolla, il problema sarà risolto per sempre.... Con buona pace dell'Art Bonus e del nuovo centro culturale cittadino.
Di seguito l'ennesima interpellanza che ho presentato al Consiglio Comunale.


Oggetto: Interpellanza per il salvataggio dell'ex caserma Marras

PREMESSO CHE

  • Dal 2007 esiste un progetto per il restauro e la valorizzazione dell'intero complesso dell'ex Caserma Marras, approvato anche dalla Soprintendenza, reso esecutivo e mai finanziato
  • Nel corso degli anni la situazione dell'intero manufatto si è ulteriormente degradata e che più volte è stato lanciato l'allarme per lo stato di sicurezza del tetto
  • Il complesso è un bene di interesse culturale ai sensi degli artt. 10, 12 e 13 del D.L.gs. 22 gennaio 2004, n.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio)
CONSIDERATO CHE
  • Negli anni scorsi questa Amministrazione ha più volte annunciato di voler almeno mettere in sicurezza il tetto dell'immobile per evitarne il crollo, ma fino ad ora non si è provveduto ad iniziare i lavori
  • Il Comune di Conegliano ha aderito ad Art Bonus inserendo l'ex Caserma Marras tra i beni culturali da salvare
  • L'eventuale crollo del tetto provocherebbe danni tali da compromettere l'intera struttura
Il sottoscritto consigliere CHIEDE:
  • Se questa Amministrazione intenda finanziare urgentemente i lavori per la messa in sicurezza del tetto dell'ex Caserma Marras, al fine di salvare il futuro di un luogo che continua ad essere indicato come prioritario per il futuro della città.


domenica 9 ottobre 2016

Un triste vento

Buongiorno a tutti, a quelli che si sono chiesti come mai non scrivo da settimane e anche a quelli, la stragrande maggioranza, che non se ne sono curati per nulla.
Forse mi sono smarrita in una valanga continua di informazioni, troppo spesso di presunte notizie lanciate e rilanciate mille volte, deformate ad arte, smozzicate per ignoranza, rivoltate per il solo gusto di riempire l'immensa e orgiastica osteria frequentata dal popolo dei social.
Sia chiaro, io per prima frequento la suddetta osteria virtuale, nella quale si incontrano anche tante persone simpatiche, si leggono barzellette divertenti, si chiacchiera innocentemente del più e del meno.
Fin qui tutto bene; a far male è lo choc quotidiano davanti a persone che con la stessa facilità invocano Dio, adorano gattini coccolati come neonati (che sempre meno nascono dalle nostre parti) e spargono odio, odio viscerale verso altri esseri umani.
Abbiamo tutti uno stesso pianeta, nel quale dopo millenni di scontri, guerre fratricide, sgozzamenti e distruzioni, mirabolanti invenzioni e poetica, testarda ricerca di bellezza e armonia, non abbiamo ancora imparato la semplice verità che siamo da sempre destinati ad incontrarci.
Una grande parte della Terra vede scomparire ciò che resta di civiltà antichissime, distrutto da una furia cieca e orrenda, un'altra, ipertrofica e troppo annoiata per inventare qualcosa di veramente nuovo, si stringe attorno alle proprie poche e caduche sicurezze: automobili, case, denaro frutto di tanto lavoro ma destinato al sogno dell'acquisto perenne quindi fondamentalmente inutile, addirittura al viaggio verso quella parte di mondo che da un lato è precluso a causa delle guerre, del terrorismo, degli uragani, dei terremoti e dall'altro mantiene il fascino molto esotico del buon selvaggio, del "posti stupendi ma non ci vivrei, dovresti vedere i bambini, artigianato che non costa nulla, loro vivono davvero con niente, brutta la povertà, poverini ma io non ci posso fare niente".
Fondamentale, comunque, che se ne stiano lontani.
C'è un triste vento, in giro, troppo somigliante a quello cantato da Salvatore Quasimodo, un vento che trasuda solo paura e odio, che fa smarrire la giusta proporzione delle cose, che tende a pensare di ridurre i nostri grandi problemi di civiltà stanca e molle a un'unica causa: gli altri.
Qualunque cosa siano gli altri, non importa, sono altri da noi, che siamo bravi, intelligenti, onesti e buoni, molto buoni. In vent'anni e forse più siamo riusciti a crescere generazioni talmente comode da spaventarsi davanti a due centimetri di neve, da misurare gli effetti del clima solo se legati alla possibilità o meno di un week-end di sole, da non conoscere più il significato del desiderio e dell'impegno per esaudirlo, da non riuscire a concentrarsi su un pensiero complesso per più di 5 minuti.
È triste il vento che vede un candidato a diventare l'uomo più potente del pianeta bullarsi come un guappo di periferia della propria cattiveria, del disprezzo verso chiunque non sia come lui, della violenza verso le donne, i musulmani, i non americani-bianchi-ricchi-selfmade che trasuda dalle sue parole, in un Paese che è sì la più grande democrazia del mondo, ma che mantiene un tasso di omicidi ineguagliato.
È triste il vento che crede davvero che l'unica soluzione stia nel nascondersi dietro una orribile bugia generatrice solo di odio e, in fondo, malessere, vale a dire la convinzione che ogni nostro male provenga da oltre i nostri confini, siano essi quelli di un mare divenuto enorme bara o quelli del fiume vicino, o del cancello di casa.
Qualcuno si ribella a tanta stupida ottusità, qualcuno argomenta tentando di spiegare la storia, qualcuno tace, sopraffatto e stordito da tanta cattiveria, tanti lavorano anche per migliorare le cose.
Per fortuna tanti pensano diversamente, senza nascondersi i problemi e le difficoltà provano ad affrontarli partendo dal presupposto che su questo pianeta tutti dovrebbero avere la stessa libertà di vivere dignitosamente.
Per fortuna proprio oggi in tanti stanno marciando, ancora una volta, da Perugia verso Assisi, luogo di meditazione e impegno per la pace.