Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

sabato 17 dicembre 2011

Polvere


Dalla breccia negli scuri
Segui il volteggiare flautato
Di quel granello di polvere.

Minuscolo, quasi confuso
Con altri mille. Sorridi con ironia:
Un’esistenza legata solo
Alla luce, ai raggi impertinenti.

Non sai ancora che poi
Nel buio silenzioso della tua mente
Negli anfratti nascosti di ciò che sei
Si unirà ad altri
Correrà avviluppato ad essi
Sarà velo ai tuoi occhi
Orizzonte dei tuoi pensieri.

8 maggio 2010

mercoledì 7 dicembre 2011

PRESENTAZIONE DEL FONDO ARCHIVISTICO "DANIELE ANTIGA

    • giovedì 15 dicembre 2011 ore 14.30
      Sala Consiliare di Susegana (TV)  

  •  
    SPI CGIL E AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SUSEGANA
    Presentano
    Riordino e Inventario del Fondo Archivistico "Daniele Antiga"
    "Le carte che lui ci ha lasciato abbracciano tutta la sua attività politica, amministrativa e sindacale, vale a dire gli ultimi 30-40 anni della storia di Susegana"
    Introduzione
    Adriano Da Ronch - Segretario SPI CGIL Susegana
    Saluti
    Gianni Montesel - Sindaco di Susegana
    Relazione
    Isabella Gianelloni - Curatrice dell'Inventario
    Intervento
    Domenico Cirielli - Ex Sindaco di Susegana
    Conclusioni
    Pierluigi Cacco - Segretario Generale SPI CGIL Treviso

lunedì 5 dicembre 2011

Qualche ora al Teatro Accademico

Poco alla volta la voce della lettrice sfuma, le parole si perdono e fluttuando compongono solo un suono, ora debole ora più forte, scandito.
Lo sguardo vaga, rapito da cornucopie floreali, graziosi mazzi messi lì a fare occhiolino grazioso tra ghirigori dorati, tra cetre e fasci di grano, lo svago e la fatica.
Un omaggio al lavoro, forse? O piuttosto il tentativo di interpretare, onorare ciò che per molti era dura fatica di vivere e per loro idea quasi sconosciuta, osservata magari nell'ovatta di un tempo di musica e poesia.
Li vedo, seduti o mollemente accomodati fra i palchi, testimoni oggi muti e rispettati in una memoria che li confonde eliminando le individualità, le singole miserie umane, magari le altezze della scienza e della conoscenza.
Miracolo di un'antica eleganza, di secoli paurosi ma che oggi vagheggiamo, noi che sentiamo la presenza collettiva degli austeri nomi dipinti sul soffitto, noi nuovi opulenti orfani di grazia, ricchi ma poveri nel cogliere davvero ciò che conta, ciò che vorremmo ma non è più.
Castelfranco Veneto, 3 dicembre 2011