Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

martedì 25 giugno 2019

Signor Sindaco, a che gioco giochiamo?

Sono a dir poco stupefatta, basita, diciamo pure indignata.
Ieri sera in Consiglio Comunale era in discussione la mia interpellanza sul futuro del Teatro Accademia.
Già il Sindaco aveva anticipato la risposta sulla stampa, e pazienza, ma durante la seduta consiliare, nonostante le mie richieste, non mi ha fornito nessuna risposta concreta.
Abbiamo capito tutti che anche lei, signor Sindaco, ritiene importante una istituzione culturale come il Teatro Accademia. Fin qui era facile: le parole, in fondo, costano poco.
L'altro punto fondamentale, però, riguarda il denaro pubblico, come viene speso, a fronte di quali progetti.
In Consiglio Comunale Lei mi ha detto che entro 10 giorni la società (tramite i propri avvocati: già il fatto che ci siano degli avvocati suona strano, ma vabbè) dovrà presentare un piano, far sapere, dare numeri, progetti e quant'altro.
Il poco tempo a disposizione per discutere non ha permesso di sapere se ci siano già progetti per la manutenzione straordinaria (presumiamo di sì), di quali cifre stiamo parlando eccetera.
Siamo usciti dal Consiglio sapendone tanto quanto prima, ma ci siamo abituati.
Non siamo abituati, invece, a scoprire che alle 21.30, DOPO la fine del Consiglio, si sia riunita la Giunta per deliberare un ulteriore contributo di 18.000 euro al Teatro Accademia!
Avete scoperto ieri sera, dopo la discussione della mia interpellanza, del maggior costo dello spettacolo di Marco Paolini? Non scherziamo, per favore.
Sindaco, perché nasconde le carte? Quali altre sorprese dobbiamo aspettarci?
Al Méliès tutto tace, credo che i pop-corn rimasti siano già scaduti, del Teatro Accademia cosa dovremmo sapere ancora, a parte la tiritera sul fatto che si tratta di un edificio privato sul quale non possiamo dire niente, ma verso il quale il Comune eroga contributi?



P.S. Sia chiaro una volta per tutte che ciò che chiediamo sono solo chiarezza e trasparenza, nei fatti e nei metodi, da parte di chi amministra la cosa pubblica.

giovedì 20 giugno 2019

Dai Finzi Contini a Gino Bartali #maturità

 E così anche quest'anno il tema di maturità ha consentito l'uso di un bel po' di inchiostro, sia materiale che, diciamo così, figurato.
Lo scorso anno scoprimmo (incredibile...) che i diciannovenni italiani non avevano mai letto Il giardino dei Finzi Contini, tra l'altro provocando un'impennata delle richieste del testo alle librerie il giorno stesso dell'esame di Stato. Un bel risultato, direi, ne parlai qui proprio un anno fa.
Chissà se oggi sono aumentate le vendite di biciclette o le visualizzazioni dei canali Youtube dedicati alla storia del ciclismo oppure, vedi mai, le ricerche di libri e testi sui Giusti tra le nazioni di Gerusalemme e sulla biografia di Gino Bartali.
Anche questi, va detto, sarebbero risultati lusinghieri per un tema.
Ciò che ancora una volta dà fastidio, soprattutto da parte di chi compone molti titoli dei quotidiani, di chi commenta trasmissioni o, peggio, scrive a vanvera sui famigerati social, è aver evitato accuratamente di leggere per intero la traccia proposta ai ragazzi.
Che, per chi non abbia voglia di andarsela a leggere, prima propone un articolo sul grandissimo Bartali che ne descrive la figura e ne racconta l'inserimento fra i Giusti, pennellando con bravura il contesto storico e il carattere di un grande sportivo.
La traccia propone poi di riflettere sul rapporto tra sport, storia e società.
Ora, nessuno studente che si approcci alla maturità dovrebbe essere del tutto sprovvisto di conoscenze sulla seconda guerra mondiale, sulla Shoah e lo sterminio degli ebrei. Ciascuno dovrebbe sapere che cos'è Gerusalemme e anche che cosa fu il nazifascismo nel nostro Paese. A tutti l'anno 1943 dovrebbe ben dire qualcosa.
Questo, ben si sa, fa parte dei mitici programmi scolastici.
Di più: moltissimi ragazzi italiani per fortuna praticano qualche sport, hanno appesi alle pareti delle loro camere i poster dei campioni di oggi, soprattutto sanno benissimo cosa siano, per esempio, la violenza negli stadi, il tifo razzista, le discriminazioni, il doping.
Quello in corso si chiama Esame di maturità, non dimentichiamolo, cioè la capacità di leggere, comprendere, scomporre un testo e trarne riflessioni da trascrivere in lingua italiana (possibilmente).
Altrimenti cambiamogli il nome, aboliamolo del tutto sfornando gente incapace anche di affrontare il più piccolo ostacolo, abdichiamo alla funzione della scuola (sulla società ormai è difficile trovare qualcosa da dire), che è soprattutto educare a saper interpretare il mondo attraverso gli strumenti dell'analisi, della critica e dell'applicazione delle conoscenze.
Certamente potevano esserci altre mille alternative a Gino Bartali, ma non è questo il problema, e se poi pochissimi hanno scelto quella traccia i motivi possono essere tanti e disparati, di sicuro la scusa buona non può essere che non conoscevano il Gino nazionale.
Solo i docenti che devono correggere le produzioni dei maturandi sanno cosa ci sia scritto su quei fogli protocollo, quanta capacità di analisi e riflessione traspaia, quante conoscenze si siano sedimentate nelle menti e nei cuori dei giovani italiani.
Magari prepariamo tutti insieme dei video tutorial, per il prossimo anno, con le canzoni di Mazzini alla chitarra, Garibaldi che dà lezione di equitazione e von Metternich che apparecchia la tavola (rotonda, ça va sans dire) del Congresso di Vienna...
P.S. Mi raccomando, al MIUR: anche le donne pensano, esplorano, insegnano, creano, scoprono! Altro che polemica su Gino Bartali.
Ciao, Ginettaccio!

mercoledì 19 giugno 2019

Tanti nomi e pochi progetti

Welfare, Politiche per l’inclusione e la coesione sociale; Rapporti con le Istituzioni sociosanitarie; Politiche per la famiglia; Politiche per la terza età; Rapporti con enti del terzo settore e associazioni di volontariato: questi i referati che riguardano la materia cosiddetta "sociale" nella Giunta del Sindaco Chies.  
Nelle ultime settimane si è aggiunta anche la delega alle Pari Opportunità, ma quella riguardante il contrasto alla violenza contro le donne appartiene a un altro assessore (mi sfugge la logica sottesa a tutto questo, ma è un altro discorso, da affrontare in un momento diverso).
In teoria, con un simile cumulo di competenze Conegliano dovrebbe pullulare di progetti coordinati fra loro, attività che contrastino la povertà, materiale e morale, azioni forti che siano di esempio e capofila per tutto il territorio circostante.
In teoria l'Ulss dovrebbe faticare a starci dietro, in teoria dovremmo aver discusso delibere che portassero innovazione e cambiamenti negli approcci, per esempio, alle problematiche degli anziani, dei bambini e degli adolescenti, categoria quest'ultima "a rischio" per definizione, di cui si parla e sparla anche troppo, quasi sempre a vanvera.
Invece abbiamo di sicuro poco bisogno di soloni, saccenti e moralisti d'accatto e tanta necessità di lavoro sul campo.
Il Comune ha le strutture, ha risorse umane preparate, motivate, capaci e piene di volontà, poi c'è la gestione politica... ecco, ho presentato una interpellanza per sapere cosa è stato fatto dall'assessore negli ultimi due anni. Magari ero distratta io, ma vedo poco chiaro. Ho posto un paio di domande facili facili: lunedì sera, 24 giugno, sentiremo le risposte. Ecco il testo:

Conegliano, 13/06/2019

Oggetto: Interpellanza sulle politiche del Welfare

Dato che sono ormai trascorsi due anni dall'insediamento di questa Amministrazione, un tempo congruo per verificare lo stato delle attività e dei programmi;

Il sottoscritto consigliere CHIEDE:
  • Quali siano le attività promosse in questi due anni dall'Assessorato che sovraintende ai seguenti referati: Welfare, Politiche per l’inclusione e la coesione sociale; Rapporti con le Istituzioni sociosanitarie; Politiche per la famiglia; Politiche per la terza età; Rapporti con enti del terzo settore e associazioni di volontariato;
  • Quali progetti questo Assessorato abbia concepito e portato a termine, e con quali risultati e ricadute positive sul territorio.

lunedì 10 giugno 2019

Oh, che bel castello... #Conegliano

Ciascuno di noi dovrebbe avere un luogo del cuore, noi coneglianesi siamo fortunati: ne abbiamo uno (fra gli altri) che dovremmo amare in modo particolare, che rappresenta tutta insieme la nostra storia, la nostra memoria.
Perfino l'inno della città ne parla, del "castel alto e bel", dal quale la vista è davvero mozzafiato, spaziando dalle pre-Dolomiti alle Alpi Giulie, dall'immensa pianura a sud della città fino alle colline a ponente.
I turisti, quando arrivano rimangono a bocca aperta; i Coneglianesi ci vanno per godere di pace, bellezza, un po' di fresco in estate. 
So di fare pubblicità gratuita, ma un aperitivo nel bar del castello è  uno dei piaceri della vita.
Fin qui tutto bene.
Le cose peggiorano quando passiamo alla manutenzione di un luogo così importante, alla salvaguardia del nostro cuore cittadino.
Dal particolare al generale:
1. Non so se in questi ultimissimi giorni sia accaduto qualcosa, ma fino a domenica scorsa nessuno si era preoccupato di sistemare i raggi delle ruote del cannone posto fuori dal Museo.  Lo abbiamo segnalato in tanti: non solo si tratta di un ricordo della Grande Guerra, ma i raggi rotti rappresentano un pericolo per i tantissimi bimbi che amano giocarci e una pessima cartolina di benvenuto;
2. Dopo anni e decenni la magnifica sala Vazzoler al piano terra del Museo ha ancora l'orrenda serranda arrugginita e male in arnese, accompagnata da un finestrone che è quanto di più lontano dallo stile medievale. In una parola si tratta di un pugno in un occhio intollerabile. Detto e chiesto da anni: risultato... Tutto è ancora fermo, immobile, insopportabilmente immoto.
3. Da anni si parla di riallestire il Museo secondo criteri più moderni, tali da inserire il tutto in una proposta di visita e didattica degne di una città che sta per entrare nelle liste dell'Unesco. Qualcuno ha anche vinto un concorso di idee, ovviamente rimaste nel cassetto!
4. Il contesto generale del castello e delle sue mura..., il famoso "Parco del castello"... "L'albero a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno...",  il Pianto Antico di Carducci viene per forza alla mente. Dov'è finito il progetto? Sappiamo che è chiuso da anni nei cassetti, nonostante tutte le approvazioni necessarie. Sappiamo anche che i cittadini hanno dovuto alzare la voce per evitare che al posto del parco sorgesse un ristorante, oggi stanno vincendo i rovi.
Con tanta fatica pare che, grazie agli alpini e alla ferrea volontà di persone come  Gianfranco Losego, vedrà la luce il sentiero che porterà sotto le mura nord, le quali meriterebbero ben altra attenzione da chi ne detiene la responsabilità.
Lo scandalo più grande riguarda le  mura ovest, restaurate con tanti soldi pubblici, con l'aiuto del Rotary e l'energia infaticabile di Renato Sartor, che oggi molti piangono senza seguirne minimamente le indicazioni.
Quelle mura sono uno spettacolo, ma ormai su di loro si è chiuso il sipario, fatto di rovi, sterpi, vegetazione incontrollata tanto che sono tornate ad essere quasi invisibili dalla pianura. Fiumi di parole sull'intervento di illuminazione, che oggi farebbe luce solo sulle erbacce. Di più: nessuno, né coneglianese né turista ha mai potuto goderne.

Di una splendida città murata in collina, di un luogo di una bellezza unica e assoluta, rimane, in sostanza, tanta rabbia. A quando qualche soluzione? 

lunedì 3 giugno 2019

Teatro Accademia, conto alla rovescia

Manca ormai poco alla chiusura del Teatro Accademia per manutenzione straordinaria.
In questi mesi abbiamo chiesto al Comune di Conegliano i rendiconti dei contributi devoluti in questi ultimi anni dalla Città al Teatro per la gestione dello stesso. Si tratta di cifre importanti: se è vero che un teatro ha tantissime spese è altrettanto vero che bisogna stare sempre molto attenti quando si spendono cifre considerevoli del bilancio pubblico. C'è assoluto bisogno di chiarezza.
Da settimane si rincorrono voci, dicerie, preoccupazioni legittime per il futuro di una istituzione culturale importantissima per la città e, aggiungo io, anche per un edificio di grande pregio storico e architettonico, simbolo di un momento d'oro nella storia coneglianese.
Ho chiesto al Sindaco lumi, notizie, certezze (ammesso che ce ne siano), immaginando che possa essere l'unica persona in grado di dare a tutti i cittadini notizie vere e precise sull'argomento.
Come di consueto di seguito trovate il testo dell'interpellanza che ho presentato.

Facendo riferimento
  • Alla prossima chiusura del Teatro Accademia “per lavori di manutenzione”;
  • Al fatto che la costruzione dell'edificio si inserì in un momento eccezionale della storia cittadina, che al suo interno erano presenti palchi e sale come nella grande tradizione dei teatri italiani e che Conegliano ha, tra l'altro, una grande tradizione musicale.
CONSIDERATO CHE
  • Dalle cifre desunte dopo l'accesso agli atti effettuato dalla sottoscritta consigliera riguardo ai contributi dati dal Comune di Conegliano alla società Accademia S.r.l. negli ultimi cinque anni si desume che:
1. La stagione teatrale riscuote ogni anno un ottimo successo di pubblico, segno che l'offerta è di qualità e i Coneglianesi sentono come importante e prioritaria la presenza di un Teatro che offra un cartellone degno della nostra città;
2. Senza il contributo pubblico l'attività del Teatro sarebbe sostanzialmente impossibile, stando ai costi elencati nelle rendicontazioni presentate da Accademia S.r.l.
Il sottoscritto consigliere CHIEDE:
  • Se e quali accordi economici il Comune abbia stipulato o intenda stipulare con Accademia S.r.l. per la copertura delle spese necessarie alla ristrutturazione generale dello stabile (copertura, stabilità dei solai e fruibilità delle sue varie parti, sicurezza, ecc.;
  • Se, vista l'entità delle cifre necessarie, il Comune intenda chiedere ad Accademia S.r.l. un maggiore coinvolgimento della parte pubblica nelle scelte riguardanti la gestione complessiva del Teatro;
  • Se questa Amministrazione crede che possa essere trovata una soluzione che permetta alla città di mantenere la presenza del teatro, che veda il reperimento di fondi che consentano una ristrutturazione complessiva dello stabile tale da restituire alla città un teatro degno della tradizione e della storia di Conegliano.