Da quanto si capisce per fortuna l'archivio comunale non è stato a rischio, stavolta.
Sempre da quanto si capisce le abitazioni vicine non sono state a rischio, stavolta.
Ancora da quanto si capisce le telecamere hanno ripreso la scena.
Colpevoli i soliti balordi che bivaccano da quelle parti...
Scusate, i conti non tornano.
Sappiamo da anni che lì dentro può entrare chiunque, che quell'area è un colabrodo in cui succede di tutto: e allora perché si lasciano ben in vista e raggiungibili materiali altamente infiammabili come la carta?
Si capisce che nessuno investirebbe un solo euro per recintare come si deve un'area così grande e di cui nessuno sa cosa fare: per sapere cosa fare aspettiamo che accada qualcosa di davvero grave?
Il mio segretario di circolo, Roberto Dall'Acqua, si chiedeva con triste ironia se qualcuno avesse mal interpretato l'idea di "dematerializzazione" della burocrazia...
Abbiamo chiesto la documentazione antincendio del luogo e dei capannoni: inutile fare la voce grossa con i privati cittadini e le aziende se poi è la pubblica amministrazione a lasciare in quelle condizioni un'area così vasta nella quale, fra le altre cose, lavorano dipendenti comunali.
Abbiamo quindi un gigantesco buco nero in centro, abbandonato a se stesso senza alcun criterio di sicurezza, senza controllo vero, insalubre e altamente pericoloso.
Criminale chi ha appiccato il fuoco, conosciamo la balordaggine degli sbandati che da quelle parti mangiano, bevono, dormono, fumano e... spengono maldestramente le cicche.
Che cosa dire di chi da anni e anni avrebbe dovuto decidere e ha preferito non occuparsi di una rogna che si sta ingigantendo ogni giorno di più?
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