Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

lunedì 27 settembre 2021

A Conegliano serve un nuovo poltronificio? Siamo seri!

La "Perla del Veneto" deve tornare a splendere, non con proposte iperboliche e fondamentalmente utili solo a chi le propone, ma con idee e fatti a favore di tutta la comunità.

Appare ormai chiaro che gli ultimi giorni di campagna elettorale fanno salire il livello di stress nelle stanze della politica, ma un po' di raziocinio non sarebbe male.

Conegliano di tutto ha bisogno tranne che di soldi buttati al vento, promesse per buona parte irrealizzabili e totale noncuranza verso le questioni davvero importanti da risolvere.

Fra circonvallazioni che anche la Provincia (quella di Treviso per capirci) ha cassato, proposte di annessione con San Vendemiano (chi annette chi?), ultima in ordine di tempo la mitica Provincia di Conegliano (sigla CG, a cui mancherebbe solo un DO davanti?) mi pare che stiamo andando davvero oltre ogni ragionevolezza.

1. Sappiamo che le poltrone fanno gola e sappiamo ancora meglio che si tratterebbe di un nuovo e inutile poltronificio, con prebende e tutto quanto fa parte della peggior tradizione del nostro Paese.

2. Una nuova Provincia, fra le altre cose, significherebbe costruire ancora, chissà, magari proprio in qualche area da poco rimasta vuota...


Ci sarebbe da ridere, se non si trattasse dell'ennesima "fuffa" che niente porterebbe di buono a una città che ne ha invece tanto bisogno.

La famosa porta dell'Unesco merita investimenti che offrano a Coneglianesi e turisti occasioni e servizi: rendere decoroso il centro storico, oggi vuoto di negozi e ricco di sporcizia sotto i portici; far sì che le mura siano visibili e non nascoste da piante infestanti, magari anche visitabili grazie a qualche atto di coraggio; affrontare il tema del teatro, dimenticato dai più; dare al castello la dignità museale che merita; chiamare le associazioni per lavorare su proposte attrattive in tema di musica, teatro, arti visive...

Pensiamo, magari, a dove trovare il denaro necessario per ridare smalto a tre edifici di nostra proprietà: il castello, l'ex convento di San Francesco, Palazzo Sarcinelli, loro sì porte dell'Unesco.

Prendiamo magari spunto da ciò che altri hanno già pensato e realizzato, come ci ha dimostrato ieri il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori: sarebbe un modo più sincero e onesto per presentarsi alla città e per aprirci bene e decorosamente al mondo.

L'alternativa c'è e Conegliano può, da ottobre.




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