Inizialmente pensavo a uno scherzo dell'assessore alla cultura, messo lì per verificare l'attenzione di noi cittadini, poi lei ha modificato il suo post su Facebook e allora sono sorti i dubbi.
Difficilmente un muratore alle prime armi dopo qualche giorno confonde la calce con la sabbia, anche l'agricoltore più umile sa distinguere le patate dalle angurie.
Lasciando perdere la forma (si sa, le prof hanno la penna rossa facile, ma sono consapevoli che la foga insita nell'uso dei social è perniciosa), le facili ironie, le battute spontanee che lo svarione sull'asina potrebbe suscitare, mi chiedo cosa sia venuto in mente all'assessore.
Posto che mai si è visto un San Francesco ritratto con quell'aria così ardita, da dove è venuta l'insana idea dell'asina? All'assessore alla cultura, poi.
La Madonna, poveretta, ha portato sulle spalle di tutto, è stata invocata per i motivi e con i nomi più vari, mai era stata derubricata al punto da toglierle una dedica. La calle della Madonna della Neve è percorsa da secoli da Coneglianesi e non, gli Alpini custodiscono in maniera ineccepibile la chiesetta a lei dedicata, le mura carraresi svelano angoli fra i più suggestivi della città.
E quindi?
L'unica risposta che riesco a darmi è che, visto il momento in cui siamo, con mozioni di sfiducia che piovono sull'Amministrazione e dubbi sulla solidità della stessa, con un coup de théâtre il Sindaco abbia affidato a Gaia Maschio anche le Pari Opportunità, però fra quadrupedi.
Visto che la commissione riguardante noi umani non si riunisce dal Pleistocene, almeno facciamo giustizia fra gli animali, avrà pensato. Se verso oriente del Colle di Giano abbiamo la Calle degli Asini, verso occidente ci sta bene anche un'asina. Una, perché le quote rosa non prevedono, in fondo, pari numero di eletti.
Sempre di ciucci si tratta, animali peraltro intelligenti, simpatici e utili. Quelli veri.
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