Sono d'accordo col Sindaco Chies: i sindaci rappresentano le istituzioni. Verissimo. Aggiunge anche che (però) devono essere attenti a rispondere alle esigenze e alle domande dei cittadini, che parrebbe una frase innocua, ma in realtà certifica una questione molto più complicata: "cittadino" è una categoria generale, che va declinata, analizzata.
Ci sono i cittadini intesi come categorie economiche, sociali, portatori di interessi anche contrastanti fra loro, ci sono poi i cittadini - elettori, evidentemente molto cari a chi governa la città.
Senza scomodare Machiavelli (troppo complicato anche se un buon politico dovrebbe tenerselo sempre nel cassetto pronto all'uso), la politica ha il compito di scegliere, roba difficile e a volte assai rischiosa.
E allora, visto che di esigenze si tratta, visto che secondo i dati diffusi ieri Conegliano è ancora ai vertici in provincia per numero di contagiati (ovvio, certo, più abitanti, l'ospedale, Casa Fenzi... già, Casa Fenzi...) e visto che due lavoratori sono morti di coronavirus proprio per il tipo di lavoro che svolgevano, forse è il caso di partire da qui.
Al posto di dichiarazioni buone per "lisciare il pelo" ad alcuni, e consapevoli che questa epidemia lascerà un enorme cumulo di macerie economiche, sociali, psicologiche sulle persone, sulle categorie economiche, su giovani e anziani, è il caso di cominciare a organizzare soprattutto il dopo.
Dio non voglia che una volta allentate le redini il contagio riprenda più forte di prima; anche se tutti avremmo voglia di andare in vacanza, trovarci al bar con gli amici comunque è necessario ascoltare ancora una volta la comunità scientifica più che la fregola di apparire simpatici: nessuno, credo, si diverte a mettere in difficoltà commercianti, artigiani, fabbriche e lavoratori per il solo gusto di farlo.
È complicato, si sa, ma proprio adesso è il momento di dimostrare il proprio valore: se lo ritiene giusto il Sindaco scenda pure in piazza a protestare (spiegando bene però cosa propone in alternativa), ma poi risalga la scalinata degli Alpini, telefoni al Presidente del Consiglio Comunale, entri in municipio e convochi il Consiglio Comunale, di cui si sono perse le tracce.
Ci hanno chiesto collaborazione, hanno sbandierato la parola trasparenza: mai visto tanto buio, a parte foto, video e post sui social. Colleghiamoci via web e diteci come stanno i conti del Comune, quali sono le previsioni per le entrate fiscali di quest'anno, quali progetti pensate di mettere in campo oltre alla distribuzione delle borse della spesa grazie ai tanti volontari, quali interventi sono previsti per mettere in sicurezza i dipendenti del Comune e i tanti che svolgono servizi in appalto per conto dell'Ente pubblico, oltre alle persone che entrano in contatto con loro...
Ormai veniamo a sapere le cose spulciando i profili Facebook dell'uno o dell'altro dei componenti della Giunta, questa non è trasparenza, ma presa in giro.
Nel frattempo, per chi ne ha voglia, di seguito il testo di una interpellanza sulla sicurezza che ho presentato stamattina.
Oggetto:
Interpellanza
sulla sicurezza dei lavoratori delle cooperative sociali e degli
utenti
CONSIDERATO
CHE
- l'epidemia di Covid-19 ha avuto effetti pesanti sul nostro territorio, con la perdita di vite umane, anche fra operatori impegnati in servizi socio-sanitario e, d'altro canto, impone un ripensamento delle modalità di intervento in molteplici settori, in primis quelli rivolti alle persone e che comunque comportano rapporti col pubblico;
- la città di Conegliano, per le caratteristiche di complessità che presenta e la quantità di servizi e strutture aperte al pubblico, si ritrova particolarmente vulnerabile;
VISTO
CHE
- ormai da molti anni molti servizi, dalla gestione di asili alla distribuzione di pasti a domicilio, dalle pulizie in scuole, uffici e locali pubblici al contatto diretto con il pubblico e con persone con diverse fragilità è dato in appalto a cooperative sociali, sia per quanto riguarda direttamente il Comune che l'Ulss e Casa Fenzi;
- alla luce dell’emergenza sanitaria in atto la sicurezza degli utenti e dei lavoratori, oggi più che mai, deve venire prima di ogni altra considerazione, anche economica;
- risponde a una specifica esigenza degli Enti Pubblici la propria tutela nel momento in cui si danno in appalto servizi così delicati;
- Se questa Amministrazione, di concerto con l'ULSS e con le autorità a questo preposte, intenda adottare qualche provvedimento affinché, alla luce dell’esperienza dell’epidemia in atto, nello svolgimento dei servizi appaltati alle cooperative sociali siano tempestivamente assunte idonee misure organizzative, di prevenzione e di protezione;
- Se questa Amministrazione intenda farsi promotrice, anche attraverso la Conferenza dei Sindaci dell'ULSS, nei confronti degli affidatari di servizi e dei propri dipendenti diretti, di percorsi specifici di formazione;
- Se questa Amministrazione, come già richiesto dalla sottoscritta, intenda richiedere alla Regione un maggiore impegno nell'implementare il personale addetto agli Spisal e ai servizi di controllo della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Letto, mi sembra che anche nell'ambito comunale ci sia la stessa collaborazione come a Roma, trovo giusto ciò che hai scritto e ciò che chiedi all'Amministrazione Comunale, so solo che noi gente comune con tutti questi decreti al momento Governativi e Regionali, poi ce ne sarà anche qualche Comunale….senza dimenticare la Provincia facciamo fatica a trovare un comportamento giusto per seguirli tutti.
RispondiEliminaSpero solo che vista la situazione che in parte i Coneglianesi hanno capito e che è nell'interesse di tutti è seguire certe regole che in parte esistevano anche prima (specialmente di igiene) ma che sono sempre state sorvolate.
Per primo proteggere con sicurezza adeguata poi riaprire tutti i settori produttivi e tutti i servizi sempre in sicurezza poi ogni cittadino dovrà fare la sua parte.
Se chi ha bisogno di aiuti o contributi statali (tanto promessi) è meglio che si rivolga all'estero.
Più che "c'e la faremo" direi "auguri a tutti".