Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

venerdì 17 aprile 2020

Chiarezza per Casa Fenzi e per i nostri anziani


Non aggiungo nemmeno una parola a quanto inviato oggi alla stampa dal mio capogruppo Alessandro Bortoluzzi. I nostri anziani e chi lavora con e per loro vanno salvaguardati, con trasparenza e forza.

Meno propaganda, più tamponi.
Non è con la propaganda che si sconfigge il virus.
Sui muri della nostra città, da alcune settimane, compaiono file interminabili di necrologi. I dati diffusi dall’ULSS  dei deceduti per il virus sono però ben diversi.
E’ evidente che tanti purtroppo muoiono con i sintomi del Covid 19 senza che sia stato fatto accertamento.
Eppure secondo le autorità sanitarie l’arma principale passa proprio attraverso i tamponi, ed l’isolamento  dei positivi.
Zaia aveva detto che avrebbe fatto i tamponi per strada. Mai visti.
Il punto è che i tamponi non vengono fatti nemmeno in quelle case di riposo dove la situazione è esplosiva.
Solo oggi, dopo le insistenti richieste di alcuni consiglieri del nostro gruppo e del Movimento Cinque Stelle, arrivano dei dati aggiornati. E sono drammatici.
Nei primi 15 giorni di aprile 25 decessi su 200 ospiti.
Non si è ancora capito quanti siano stati i decessi a marzo, ma a quanto si dice sono altrettanti e forse di più.
E questo in una struttura in cui mediamente, prima dell’emergenza sanitaria in atto, i decessi si aggiravano su una media di 7/8 decessi mensili.
Al di là della propaganda, scopriamo dunque solo ora che a fronte di oltre 200 ospiti di tamponi fino ad oggi ne sono stati fatti pochissimi, solo 20 su sintomatici: si è iniziato tardissimo, il 29 marzo, ma poi sono stati sospesi per mancanza dei reagenti. Poi il 7 aprile sono stati fatti dei test sierologici, che a quanto pare però danno moltissimi falsi positivi e falsi negativi.
Sulla base di tali test, comunque, il 60% degli ospiti risulterebbe positivo al virus.
Sul lato degli operatori la situazione è altrettanto grave. Su 200 persone, il 42% è assente. Per la gran parte causa coronavirus.
Rilanciamo quindi con forza il grido di allarme di Casa Fenzi: fate i tamponi! Date priorità a questa struttura dove la situazione è fuori controllo! Ancora non sappiamo quali e quanti ospiti siano effettivamente positivi. I test sierologici sono inaffidabili.
La situazione è gravissima, perché oggi all’interno della struttura sono stati fatti dei reparti separati per i positivi ai test veloci. Il problema è però che i test sono inaffidabili, e quindi fino a quanto non verranno fatti i tamponi non sarà possibili individuare con certezza gli ospiti contagiati. E il personale rimasto in servizio in questa situazione difficilissima, con turni massacranti, è allo stremo. Costretto a lavorare con pochissimi dispositivi di protezione individuali, mascherine, occhiali e tute: l’ULSS dall’inizio della crisi ha fornito pochissimo materiale.
Chi ha finora evitato di dare ascolto agli allarmi di Casa Fenzi? A chi spettava darsi da fare? Che cosa aspettano a prendere provvedimenti? Sono domande che per ora sono senza risposta, e che tormentano gli operatori, gli ospiti ed i familiari.



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