Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

giovedì 18 aprile 2019

Ricordo di Piero Pasut, un laico credente

Qualche parola per ricordare un amico, un compagno di strada, una persona per bene.
Piero era entrato in Consiglio Comunale nel 1975, quasi alla scadenza dell'Amministrazione, nelle file del Partito Liberale. Poco dopo aderì al Partito Repubblicano, rimanendo sempre fedele alla sua idea di una politica pensata come strumento per i cittadini, non per il potere, di una laicità intesa soprattutto come atteggiamento critico di fronte alla realtà, agli avvenimenti, ai processi sociali.
Piero era quello che si può definire un laico credente: la sua cifra principale è sempre stata l'amore, a volte ai limiti dell'ingenuità, per la politica, per l'onestà assoluta soprattutto nell'Amministrazione della cosa pubblica.
Da cittadino, anche se non più consigliere da tanti anni, non mancava di assistere alle sedute del Consiglio Comunale, innamorato com'era di Conegliano.
È mancato troppo presto e all'improvviso, lasciando un grande vuoto innanzi tutto nella sua famiglia ma anche fra noi, ha però consegnato un'eredità preziosa soprattutto a noi che ci occupiamo di politica e proprio in tempi come quelli che stiamo vivendo.
Si possono esprimere le proprie idee con forza ma con pacatezza, con fervore ma con rispetto dell'altro, con un sorriso e una stretta di mano al posto del livore, dell'insulto, della prevaricazione.
Per tutto questo ancora grazie, Piero.



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