Qualche parola per ricordare un amico, un compagno di strada, una persona per bene.
Piero era entrato in Consiglio Comunale nel 1975, quasi alla scadenza dell'Amministrazione, nelle file del Partito Liberale. Poco dopo aderì al Partito Repubblicano, rimanendo sempre fedele alla sua idea di una politica pensata come strumento per i cittadini, non per il potere, di una laicità intesa soprattutto come atteggiamento critico di fronte alla realtà, agli avvenimenti, ai processi sociali.
Piero era entrato in Consiglio Comunale nel 1975, quasi alla scadenza dell'Amministrazione, nelle file del Partito Liberale. Poco dopo aderì al Partito Repubblicano, rimanendo sempre fedele alla sua idea di una politica pensata come strumento per i cittadini, non per il potere, di una laicità intesa soprattutto come atteggiamento critico di fronte alla realtà, agli avvenimenti, ai processi sociali.
Piero
era quello che si può definire un laico credente: la sua cifra
principale è sempre stata l'amore, a volte ai limiti dell'ingenuità,
per la politica, per l'onestà assoluta soprattutto
nell'Amministrazione della cosa pubblica.
Da
cittadino, anche se non più consigliere da tanti anni, non mancava
di assistere alle sedute del Consiglio Comunale, innamorato com'era
di Conegliano.
È
mancato troppo presto e all'improvviso, lasciando un grande vuoto
innanzi tutto nella sua famiglia ma anche fra noi, ha però
consegnato un'eredità preziosa soprattutto a noi che ci occupiamo di
politica e proprio in tempi come quelli che stiamo vivendo.
Si
possono esprimere le proprie idee con forza ma con pacatezza, con
fervore ma con rispetto dell'altro, con un sorriso e una stretta di
mano al posto del livore, dell'insulto, della prevaricazione.
Per
tutto questo ancora grazie, Piero.
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