Ogni anno qui si ricorda il grande rastrellamento nazifascista del 1944, il tentativo di distruggere le formazioni partigiane che si battevano, come è stato ricordato, per una nuova Italia.
Un tentativo fallito grazie alla grande preparazione tattica e militare della Divisione Nino Nannetti, alla forza di volontà e di resistere ai sacrifici da parte delle combattenti e dei combattenti, alla solidarietà della popolazione di queste valli.
Sotto questo monumento, voluto da Marco Bortoluzzi, invitati dall'ANPI, ci siamo radunati in tanti (cittadini, amministrazioni comunali), per affermare, proprio in questo momento della storia dell'Italia e del pianeta, che la Storia non si cancella, che anche in questo territorio, come in tante altre parti del Paese chi ci ha preceduto seppe combattere, lottare per un mondo più giusto.
Rosi Bindi ci ha ricordato le parole di don Milani: "Non esistono guerre giuste perché la guerra è annullamento della persona, tranne una, la Resistenza, che non è stata una guerra, ma una lotta per la Liberazione, una lotta di popolo che ha avuto come fine la pace". Una lotta di cui hanno beneficiato e beneficiano anche coloro i quali ne negano il valore, è bene farlo presente, forte e chiaro, soprattutto oggi.
Bindi ci ha ricordato come dobbiamo saper onorare il patto con il sangue versato 80 anni fa qui, a Marzabotto, a S. Anna di Stazzema, alle Fosse Ardeatine e in tanti altri luoghi.
Esiste un solo modo: attuare il frutto più bello di quella lotta, la nostra Costituzione.
Una Costituzione che, va ribadito fuori da ogni fraintendimento, è antifascista, lo è per mille motivi, ma innanzi tutto perché "difende la dignità della persona".
Stampiamoci bene nella mente queste parole: dalla dignità della persona derivano tutte le altre libertà, talmente alto è il suo significato.
Il fascismo e i fascismi che si affacciano e riaffacciano oggi altro non sono, in primis, proprio questo, cioè la negazione della dignità della persona.
Grazie, onorevole Bindi, grazie per la sua passione, grazie per ciò che ci ha detto anche stamattina davanti a un monumento sacro.
E grazie, ancora e sempre, a chi abbandonò tutto e donò la propria giovinezza, spesso la propria vita, per garantirne una migliore a noi.