Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

mercoledì 7 settembre 2011

Il braccio conteso

Nel palazzo Comello di Venezia fu ricoverato il generale Giacomo Antonini. Ferito ad un braccio durante la difesa di Vicenza, l’11 giugno 1848 fuggì a Venezia per continuare a combattere, ma il braccio non guarì e si dovette amputare.
L’Antonini – grato per le lunghe e amorevoli cure prestategli dalla contessa Maddalena Montalban Comello nella cui casa era stato ospite, le fece dono del braccio amputato.
Questo braccio, imbalsamato, rimase, come un ricordo dei tempi eroici e meravigliosi vissuti, nascosto nel palazzo Comello fino a quando non fu rinvenuto e sequestrato dalla polizia austriaca durante una perquisizione che, nel 1863, portò all’arresto della contessa. Anche questo divenne “corpo del reato”.
Dopo l’unione del Veneto all’Italia il braccio venne donato al Museo Correr di Venezia che, solo qualche anno fa, lo consegnò agli eredi del prode generale perché fosse sepolto con i resti dell’eroe.

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