Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

sabato 8 ottobre 2011

Lacrime asciutte


Il treno adesso correva verso Bologna e Venezia. Tea, incurante degli altri passeggeri, si abbandonò ad un pianto silenzioso e liberatorio: dopo quel giorno lontano aveva versato poche lacrime affrontando a muso duro tutto ciò che la vita le aveva riservato. Tanto, troppo forse.
Il convoglio risaliva affannosamente l’Appennino, quasi accompagnando i pensieri ed i ricordi di Tea.
In quella sera lontana Bruno, silenzioso, era rientrato con lei, cenarono in silenzio, scrutando uno negli occhi dell’altra i pensieri, i timori, le certezze amare.
Nel freddo di quella notte parigina stettero abbracciati nel letto, l’amore venne anch’esso in punta di piedi, senza clamore, velato di disperata malinconia.
Nei giorni seguenti Bruno preparò la partenza per la Spagna: Tea si muoveva come un automa, senza più chiedere nulla, senza porsi domande alle quali non avrebbe saputo dare risposte, se non ferite sempre più profonde.
Spartaco rifiutava di rivederla.
Tea era sola, ancora una volta sola.

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