Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

lunedì 27 maggio 2019

Teatri... C'è chi può, perché vuole

Capita di trascorrere un paio di giorni a Rimini; la stagione è quella che è, ma rimane più tempo per visitare una città ricchissima di storia e che abbonda di bellezza ed eleganza.
Mettiamoci la ben nota dote di accoglienza romagnola e l'ombrello non è più un problema.
Non sapevo che durante la II guerra mondiale proprio Rimini, insieme a Montecassino, sia stato il luogo più bombardato d'Italia. A farne le spese, fra gli altri edifici, il Teatro, proprio nella centralissima piazza Cavour. Il resto fu compiuto da saccheggi e distruzioni varie.
Nel 1975 fu iniziato un primo restauro, ma nel 2010 presero il via i lavori per restituire ai Riminesi un simbolo culturale.
Circa sei mesi fa l'inaugurazione, in anticipo sui tempi previsti.
Stamattina il Teatro era chiuso, ma un signore gentile mi ha permesso un "giro veloce", lui che ci lavora ne va orgoglioso, e ne ha tutte le ragioni.
Si tratta di una perla, uno scrigno di bellezza, luce, acustica. Profuma ancora di legno, le dorature sono impeccabili, i palchi degni di quel sogno ineguagliabile che risponde al nome di Teatro.
Ho chiesto a quel gentile signore se sapeva qualcosa dei costi di un simile restauro e, quasi con candore, mi ha risposto che i milioni necessari sono arrivati dall'Europa tramite la Regione Emilia Romagna. Con una punta di orgoglio mi ha informata che con la stessa somma a Milano hanno rimesso a posto "solo" il palco della Scala.
Da tutto questo, ma da molto altro che vedo quando calco la terra emiliano-romagnola, deduco che spesso quando si vuole si può, che qui per andare dal mare al centro città si attraversano tre parchi immersi nel verde, che gli alberi affiancano non so quanti viali, che ci sono fiori piantati ovunque.
Deduco che con molta tranquillità a Rimini volevano di nuovo il loro bel teatro più bello di prima, hanno cercato i fondi là dove c'erano, li hanno usati bene, hanno finito i lavori in anticipo e Riccardo Muti è venuto qui a dirigere l'orchestra...
Noi a Conegliano riusciamo a esporre la fotocopia dell'atto di matrimonio di Arturo Toscanini... ci rimangono i busti in terracotta di Ferruccio Benini. 
Ci rimane un teatro malmesso in ogni sua parte, che ha dimenticato come fossero fatti i palchi, con un Ridotto scricchiolante, soprattutto un teatro che sta per chiudere.
A buon intenditor...

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