Il Gazzettino, 24 novembre 2018 |
Un altro 25 novembre sta arrivando, proprio mentre si accendono le luminarie per il prossimo Natale.
Ancora una volta i dati sono allarmanti: tante, troppe donne continuano a rimanere vittime dei comportamenti criminali di uomini che le picchiano, le umiliano, tolgono dignità e serenità a loro e spesso ai loro figli, le uccidono.
Ancora tanto, troppo dolore, amplificato se possibile dalla consapevolezza che i carnefici, lungi da essere mostri sconosciuti, hanno quasi sempre le chiavi di casa.
Se ne parla molto, soprattutto dopo ogni fatto di cronaca nera, sul territorio si organizzano luoghi di accoglienza, si cerca di organizzare una rete di solidarietà legale e psicologica per le donne che vogliono uscire dal controllo dei loro aguzzini, si tenta di sensibilizzare le giovani donne e, fondamentale, i ragazzi che saranno uomini domani.
La civiltà di una società dipende molto da come le sue donne sono considerate: ebbene, siamo troppo indietro, non si fa abbastanza, nelle pieghe delle comunità permangono ignoranza, brutalità, disprezzo.
Stamattina nella mia scuola delle ragazzine hanno fatto il giro delle classi mostrando un foglio di carta con sopra disegnate due scarpette rosse, simbolo della giornata di domani.
Ho sorriso loro, ne ho parlato dopo con i miei alunni, ma mi è salito lo sconforto.
Sconforto, rabbia e delusione perché ancora una volta ho capito di avere avuto, purtroppo, ragione.
Avevo ragione quando ho chiesto alla nuova amministrazione comunale perché dopo quasi un anno e mezzo non fosse stata nominata la nuova Commissione Pari Opportunità.
Ho avuto ragione quando ho giudicato pessimo il metodo adottato per nominarla, pensando che se l'unico problema era quello di inserire più uomini al suo interno, oltre a qualche consigliera comunale di facciata, si trattava di una maniera per svuotare la Commissione di senso e desiderio di lavorare.
Nessuna convocazione è seguita alla nomina da parte del Consiglio Comunale, soprattutto nessuna azione da parte dell'Assessore, nessuna proposta: zero assoluto.
Uno zero assordante e fastidioso.
I dati ci dicono che nel grande numero di donne picchiate in casa in provincia di Treviso Conegliano è al primo posto.
Tristissimo primato: ci sarebbe tanto da fare, magari proprio qualche progetto con e per le scuole.
E chi, se non la Commissione Pari Opportunità, dovrebbe pensare, proporre, organizzare?
Ma, si sa, è più importante pensare alle spese per la seconda ruota panoramica, forse pensando che prendendo un po' di aria fresca alle donne picchiate le ferite facciano meno male.
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