Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

lunedì 19 novembre 2018

Filosofia in prima media? Certo!

Tempi, bui, si dice. Ragazzi disattenti e superficiali, si mormora. Peggio ancora qualcuno pensa che la scuola debba servire per trovare poi un  lavoro. Più in basso nel girone infernale c'è chi vorrebbe programmare la didattica in funzione della performance dell'Istituto nelle prove INVALSI.
Sostanzialmente esistono tanti adulti che, per poca volontà, stanchezza, desiderio di non porsi troppi problemi e di assumersi il minor numero di responsabilità, preferiscono inserire i bambini in apposite "griglie" da cui potranno uscire solo con grande difficoltà (magari leggermente abbrustoliti).
Ebbene, a me le griglie piacciono solo se utili a cuocere i cibi.

 Succede che una mattina come tante l'orario interno della classe recita: "Antologia, la  favola".
Avrei dovuto scrivere: Ora di filosofia.
Filosofia in prima media? Altroché.
Dalla celeberrima favola del lupo e dell'agnello i ragazzi sono passati autonomamente al tema del bullismo e, grazie anche  a un simpatico test presente nel libro di testo, hanno verificato le proprie attitudini: abbiamo riscontrato una sola vittima, un bullo (ma solo a tratti), un paio di leader, alcune persone equilibrate e un grande numero di "spettatori".
Che cos'è, se non filosofia, iniziare a chiedersi cosa voglia dire essere spettatori inerti davanti a ciò che accade oppure intervenire?
E cosa vuol dire intervenire, quali sono le diverse forme di intervento?
Cosa vuol dire scegliere di non scegliere o scegliere di prendere posizione?
C'è qualche caso in cui la violenza è giustificabile?
Poi, dopo quasi un'ora di discussione intensa, partecipata, vivace a tratti, dagli alunni parte la domanda delle domande: cosa vuol dire "morale", come si distingue il bene dal male?

Hanno fatto praticamente tutto da soli, a me è bastato dare il "la" e porre, qui e là, qualche interrogativo nuovo.
La filosofia è proprio una materia adatta ai bambini, che sono tutt'altro che superficiali, anzi, sanno porre domande molto difficili ad adulti che dovrebbero però essere più attenti, ascoltarli e non banalizzare mai i loro pensieri.
 


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