L'architetto Meneghello ha inviato una lettera, accorata e indignata, sul pessimo livello di manutenzione del giardino di Corte delle Rose, uno dei pochi esempi di recupero architettonico contemporaneo rispettoso della storia, della funzione del luogo, della necessaria bellezza e del razionale utilizzo del centro cittadino.
Come accaduto da altre parti in città l'ultimo problema di chi amministra riguarda la salute degli alberi, delle piante e del verde in generale: molto meglio occuparsi di mantenere intatta la cubatura per poter costruire ancora.
Se poi rivolgiamo lo sguardo verso l'attenzione per un centro città accogliente, attraente, sicuro, l'unico desiderio è quello di distogliere lo sguardo: la tristezza prende il sopravvento.
La lettera dell'architetto Meneghello non fa che
riportare ancora una volta all'attenzione di tutti, cittadini e
amministratori, l'evidenza del fatto che per "ben governare" non è
sufficiente sorridere (poco negli ultimi tempi), tagliare nastri (le
opere pubbliche sono sempre meno e spesso merito di altri), o non
rubare.
Occorre innanzi tutto capire che l'ambiente che ci
circonda, e che va salvaguardato, non è solo composto di vigneti, ma di
tutto quanto contribuisce a rendere bella, vivibile, sana, accogliente
una città.
Un gioco di colori che rischia di
avere uno sconfitto sicuro: Conegliano, il suo ambiente, la sua storia e
la sua residua bellezza.
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