Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

martedì 6 ottobre 2015

Alberi condannati

Ancora una volta a Conegliano si parla di alberi da tagliare, dopo i platani della Pontebbana, gli alberi della Calpena e il pioppo centenario dell'Enologia, adesso sono a rischio i cipressi del cimitero, ci si è accorti che erano malati poco prima che fossero irrecuperabili.
E la storia si ripete a distanza di qualche mese: alberi di tutti i cittadini che invecchiano, sono mal curati, devono essere eliminati e poi non vengono sostituiti.
E' drammatico che fino ad ora, nonostante i proclami, nessun altro albero sia stato piantato al posto di quelli tagliati, col risultato che, oltre tutto, i luoghi sono diventati più brutti: cosa accadrà in Viale Gorizia e in Via Pittoni? Prima di abbattere questi "grandi vecchi" è necessario avere gli alberi nuovi da sostituire!
Conegliano non ha ancora una mappatura degli alberi presenti in città, non esiste una relazione formulata da esperti agronomi sul loro stato di salute, con tutta evidenza questi non sono stati consultati prima di procedere a qualsiasi intervento sugli e intorno agli alberi.
Noi chiediamo che gli alberi vengano salvaguardati perché sono patrimonio di tutti e chiediamo prima di tutto di sapere quanti sono e come stanno. Prima di procedere a qualsiasi intervento che ne mini la salute è necessario interpellare chi ne ha le competenze.
Per questo il PD di Conegliano organizza per

SABATO 10 OTTOBRE DALLE ORE 14.30
UN INCONTRO E UNA VISITA AD ALCUNI DEI GRANDI ALBERI DELLA CITTA'

Ore 14,30
Informagiovani, Biscione, P.le Zoppas: Gli alberi sono un patrimonio prezioso, vanno conosciuti, rispettati e curati, incontro con il dott. Claudio Corazzin, agronomo.
Ore 15,45
Partenza della passeggiata, guidati dal dott. Corazzin, per osservare con occhi nuovi il grande cedro di Viale Vittorio Emanuele, gli ippocastani del “Salisà”, il plurisecolare cipresso di Piazza Duca d'Aosta, i tigli di Viale Spellanzon...
Alla fine, ritrovo – incontro dove c'era il grande pioppo dell'Enologia.

3 commenti:

  1. Cara Isabella, io nascostamente seguo il tuo blog, seppure a singhiozzo.
    Dato che dai la cattiva nuova sul fronte dei cipressi, ti allego qui di seguito integralmente una e-mail alla quale non ho MAI ricevuto risposta. Come vedi, la data è 1° luglio, quando la situazione dei cipressi del cimitero, che sono stato a visitare in più occasioni, non era compromessa come l'ho poi ritrovata in agosto.
    Sto documentando anche io, cercando di far rivivere nella scrittura tutto questo furto di amici che ci è imposto dalla scarsa conoscenza che chi amministra ha del mondo. Dircelo reciprocamente, servirà forse a sentirci meno soli.

    ALLEGATO:

    Segnalazione malattia cipressi
    Paolo
    01/07/2015
    A: claudio.toppan@comune.conegliano.tv.it, stefano.dugone@comune.conegliano.tv.it
    Gentili Assessori,

    Condivido con Voi un grave problema ambientale che sta affliggendo alcuni dei massimi rappresentanti della paesaggio culturale italiano, della cui specie alcuni importanti esemplari abitano Conegliano, mia città natale e del cui paesaggio mi occupo da anni in privato e, in alcune occasioni, attraverso incontri pubblici legati ai rapporti tra ecologia e letteratura.

    Si tratta del diffondersi esponenziale di una malattia di origine parassitaria che sta intaccando i cipressi e i cui segni mi sembra comincino a essere visibili negli ultimi tempi anche nella Sinistra Piave: in particolare allarma, sul fronte del paesaggio coneglianese, che «in Veneto l'esperto ecologista Mario Spezia, che studia con preoccupazione la moria di cipressi tra il Lago di Garda e la Valpolicella, spiega che "l'attacco degli afidi è particolarmente pesante nelle zone di monocultura della vite, dove i numerosi trattamenti a base di biocidi hanno sterminato gli insetti utili e i piccoli uccelli che sono i nemici naturali della Cinara Cupressi"» (articolo:http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/06/30/news/cipressi-morti-record-per-i-parassiti-un-altra-specie-italiana-sotto-attacco-1.219388); non sto a schierarmi su sì o no a pesticidi e simili, non avendone le competenze e in quanto si tratta spesso di dibattiti importanti ma che non fanno altro che far perdere tempo nel fare passi avanti: tengo invece a fare il possibile perché l'amministrazione conosca il problema e, se possibile, si faccia carico di contrastarlo e di sensibilizzare i privati cittadini, al fine della salvaguardia in primis dei numerosi cipressi secolari che vivono a Conegliano: penso particolarmente a quello di piazzetta Duca d'Aosta, che si stima essere bicentenario, e ai secolari Sette Pini sulle colline, oltre che ai bellissimi viali del cimitero.
    La loro perdita comporterebbe sul piano ecologico e culturale una ferita difficilmente sanabile.

    Confido nella Vostra sensibilità e in un Vostro riscontro, restando poi disponibile per supportarVi nella sensibilizzazione nei confronti di un problema che sta diffondendosi in tutta Italia.
    Grazie,
    Cordiali saluti,

    Paolo Steffan

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    1. Grazie Paolo, anche per la tua segnalazione. Potrà forse consolarti che è abitudine invalsa, quella di non rispondere, né ai ciittadini né, spesso, ai consiglieri comunali. Ti invito a partecipare, se potrai, all'iniziativa di sabato prossimo: un tuo intervento e la tua sensibilità potranno dare un validissimo contributo alle proposte per migliorare la nostra città.

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    2. Penso che ci sarò.
      Sappi che apprezzo profondamente questa linea culturale che sostieni in relazione agli alberi. Personalmente, per loro, in compagnia della sempre più acuminata penna troverò sempre tempo e voglia di contribuire.
      Dopotutto, nella mia vita onirica, ho più volte ripiantato i platani lungo lo squallore della statale e, una volta, in colloquio con una psicologa, mi disse che era il modo nel quale l'inconscio tentava di ricucire le ferite che la realtà imprimeva sul territorio e sull'io... (C'è da dire, aggiungo io, che non serviva essere psicologi per capirlo.)
      Buona serata, P.

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