Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

venerdì 23 gennaio 2015

E le mura del Castello?

Dopo l'invio, lo scorso 1 dicembre, di una lettera al Sindaco di Conegliano ed alla Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Veneto sullo stato di degrado delle mura lato nord del Castello, non ho ancora ricevuto nessuna risposta da parte del primo cittadino della nostra città.
Il 20 gennaio la Sovrintendenza ha evidenziato al Comune lo stato di degrado delle mura, ricordando quanto prescritto dal D.Lgs 42/2004: "Lo Stato, le Regioni, gli altri enti pubblici territoriali nonché ogni altro ente e istituto pubblico hanno l'obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenza".
Non solo, ricordando che le mura versano "in stato di pessima conservazione, con pericolo di crolli e perdita di materiale, senza escludere il pericolo per la pubblica incolumità", la Sovrintendenza chiede di "predisporre quanto prima un programma (progetto) riguardante il restauro ed il consolidamento statico dell'immobile" e comunque di attivare senza indugio procedure urgenti per evitare ulteriori danni al bene stesso".
A preoccupare è il silenzio da parte del Sindaco: se la situazione delle mura è costantemente monitorata e non ci sono problemi, dopo quasi due mesi avrebbe potuto trovare il tempo di rispondermi; se ci sono stati passi avanti riguardo ai progetti di restauro presentati alla Regione, anche in questo caso avrebbe potuto rispondermi; se sono state già avviate le procedure per la messa in sicurezza, idem.
Se il problema è come sempre la mancanza di fondi, che viene continuamente sbandierata, ricordo al nostro Sindaco che il castello è lì da mille anni e da almeno venti questa amministrazione si occupa della nostra città: non ho mai sentito pubblici appelli accorati per coinvolgere i privati, gli enti, le istituzioni, le associazioni con l'obiettivo di salvare e restaurare il simbolo di Conegliano.
Se dei privati arrivano a finanziare il restauro del Colosseo, credo che Conegliano potrebbe almeno cercare di coinvolgere il FAI, Italia Nostra, grandi aziende private, istituti bancari, ecc.
La "perla del Veneto" non può diventare un opaco sassolino.

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