Foto da QDP News |
La povertà è sempre esistita e, ahinoi, non accenna a diminuire, anzi, mostra un'inesauribile vitalità. Solo che nella nostra società opulenta, quella in cui molti fra noi ritengono insopportabile anche solo perdere l'occasione di uno spritz in compagnia, i poveri, gli ultimi in generale vorremmo non vederli.
Nel passato esistevano perfino le patenti per mendicare, pezzi di carta che permettevano di chiedere l'elemosina all'interno delle mura delle città, nella consapevolezza che era inutile far finta di niente.
Oggi abbiamo il welfare, almeno qui da noi, e in questo anno e mezzo di pandemia abbiamo compreso quanto sia importante, per esempio, un servizio sanitario pubblico per tutti.
La persona che è morta in solitudine e che è stata ritrovata dopo giorni nella nostra città, in via Pittoni, aveva sicuramente un nome, una provenienza, una storia difficile alle spalle: non si muore in una casa abbandonata senza premesse tristissime.
In attesa che chi di dovere compia le necessarie indagini non ci resta che ricordare che queste realtà a Conegliano esistono da anni, che con grande sforzo riuscimmo a parlarne in Consiglio Comunale, anche se ben pochi intervennero o ascoltarono i rappresentanti della Caritas, della Croce Rossa, dei Padri Cappuccini, della San Vincenzo.
Qualche passo avanti fu fatto verso i cosiddetti "invisibili" grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato e del passato CdA di Casa Fenzi, ma quasi in modo, appunto, invisibile, non sostenuto abbastanza dall'amministrazione comunale e lasciato poi naufragare.
Non è nascondendo la polvere sotto il tappeto che si risolvono i problemi ed è utile che chi si appresta a chiedere il voto ai Coneglianesi lo faccia con sincerità, senza ipocrisie e senza inutili slogan buoni solo per convincere i cittadini che "tanto non sono problemi che ci riguardano da vicino".
Profonda pietà per questo ennesimo caduto sull'altare della miseria, accanto al necessario impegno per ricordare che una città è e deve essere innanzi tutto una comunità.
La solidarietà, tanto sbandierata, purtroppo, è pura utopia. Troppa gente fa proclami senza che a questi seguano azioni concrete. Quanta pena mi fa quel povero cristo morto in solitudine! Non riesco a immaginare il suo stato d'animo sentendosi solo e abbandonato.
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