Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

domenica 13 gennaio 2019

Conegliano: l'area Zanussi è proprio un ...cavolo di problema

Premessa doverosa: la prima canzone che ho imparato a memoria da bambina è stata "Il ragazzo della Via Gluck" e preferisco di gran lunga campi, prati, torrenti e boschi alla selva di cemento e capanoni.
Seconda premessa, altrettanto doverosa: gli studenti e le università studiano e ricercano per definizione, ci danno idee, progetti, spinte verso l'innovazione e se viene detto: "Cosa potremmo fare in questa area nel centro di una città?", loro immaginano e producono ciò che viene loro richiesto. Lo fanno con competenza e passione.

Detto questo, ancora una volta a mancare sono le idee di chi quell'area dovrebbe amministrarla, anche perché di sicuro un record lo abbiamo: quello dei concorsi di idee lasciate poi, come ovvio, nei cassetti e condannate al dimenticatoio.
Il bubbone dell'area ex Zanussi è una ferita nel cuore di Conegliano, è lì ormai da decenni a far brutta mostra di sé. In attesa che qualcosa si muova è una pista di allenamento per le gare di pantegane.
Conegliano, però, ha una serie di problemi irrisolti, uno incastrato nell'altro. 
Shangai, New York, Singapore (scusate ma i paragoni usciti sulla stampa in questi giorni fanno quanto meno ridere)? Nella conferenza stampa del Sindaco di ieri sono usciti anche i nomi di città come Bologna e Belluno (già meglio).
Senza scomodare il capoluogo emiliano, col quale non ci può essere confronto, unisco il link che rimanda al sito della Biblioteca di Belluno: noi, a Conegliano, NON abbiamo ancora una biblioteca degna di questo nome e l'argomento è scomparso (ammesso che ci sia mai stato) dall'agenda politica di questa giunta. Visto che non ci sono i soldi per il mega progetto della Marras lasciamo perdere, tanto non è importante... http://biblioteca.comune.belluno.it/

Abbiamo più volte chiesto quali fossero i progetti della Giunta su un sacco di questioni, dal centro storico alle piste ciclabili, dai parcheggi al ripensamento del commercio, da un bel parco verde alla programmazione degli interventi nei plessi scolastici, da ciò che accade ogni giorno al Biscione alla sede della Polizia Municipale...: ogni volta ci è stato risposto che tutto si sarebbe risolto con il Piano Urbano del Traffico (PUT), che pareva in dirittura d'arrivo. 
Abbiamo, ahinoi, scoperto che il PUT è diventato un PUF (Piano Utopico Fantasma), e che quindi piazze, piste ciclabili, viabilità possono aspettare. Tanto, si sa, la città ama i tempi lunghi e non importa se nel frattempo il mondo corre, noi non abbiamo fretta: bottiglie e sopressa ne abbiamo, il resto pazienza.
Intanto il fantasmagorico piano delle ex Fosse Tomasi dove, oltre al verde pubblico, dovrebbero nascere punti per la produzione legata al comparto eno-gastronomico, una porta della città rivolta a chi proviene dall'autostrada e dalla Pontebbana è desolatamente fermo. Non ne conosco i motivi, ma mi viene spontaneo pensare alle sedute consiliari in cui ce lo avevano illustrato, con torri svettanti e skyline della città che neanche Milano, mamme con passeggini e poi nonnetti, paperelle e quant'altro...
Sempre nel frattempo, tanto per fare un esempio, vicino alla bretella di Parè, proprio dove c'è l'antico ponte romano appena restaurato e totalmente isolato, tanto che a nessuno viene in mente di andarci, abbiamo eliminato un altro campo per costruire ancora.
E adesso, meraviglia delle meraviglie, salta fuori che (con calma, mi raccomando, perché comunque è colpa di Roma) potremmo trasformare l'area Zanussi in campagna, centro per il famoso food, per produrre e vendere cibo. Dove parcheggiamo le auto? Facciamo un autodromo intorno alle culiere di fagioli e patate (in italiano pare si possano descrivere come doline strette e lunghe all'interno dell'orto... mah)?

In sostanza, quale sarebbe il destino della città? Come la volete davvero fra vent'anni? Cosa intendete fare davvero? Mentre pensiamo a questa bellissima idea (perché in realtà gli orti urbani sono davvero un'ottima cosa) come risolviamo il resto che, ricordo ancora, è strettamente legato al futuro di quell'area?
"Basta sogni", ha detto il Sindaco. Vero.
Mi vengono in mente quei versi dei Pitura Freska di qualche anno fa: "Marghera saria più sana, ‘na giungla de panoce pomodori e marijuana"...
Che ne dite: potremmo piantare canapa, che ha forti poteri disinquinanti; magari poi ce la fumiamo e stiamo tutti più contenti.

1 commento:

  1. La prosa demolitiva è ottima. Ma manca una proposta. Chi critica può anche proporre non solo criticare.

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