Di seguito il testo del mio intervento nella seduta ordinaria del Consiglio Comunale di stasera convocato per l'approvazione del Bilancio di Previsione 2019 - 2021
Se il Bilancio è l’atto politico fondamentale per una amministrazione, noi siamo qui esattamente per questo motivo: i conteggi e l’impianto tecnico, i dati contabili e il loro raffronto prodotti dagli uffici tecnici non sono ovviamente in discussione; l’abbiamo detto sempre ma non fa male ripeterlo.
Nel Bilancio e nel Documento di Programmazione Triennale dovremmo scorgere, almeno, la direzione nella quale si vuole andare, vedere chiaramente, almeno, le idee, i desideri, le aspirazioni.
Se negli anni scorsi mi si è detto spesso che le poste messe a bilancio per lavori pubblici importanti erano in realtà numeri e basta (parlo della Marras ma lo faccio solo in questa occasione, ormai è troppa la tristezza se penso a quanto fanno per la propria biblioteca comuni molto più piccoli di noi), stavolta non si vedono nemmeno quelli.
Il corposo DUP riporta giustamente le linee di mandato del Sindaco che, però, è già al suo secondo bilancio previsionale senza che noi siamo in grado di capire bene da che parte stiamo andando.
Parto da una semplice domanda su un tema che può all’apparenza sembrare di secondaria importanza: per gli Asili nido è prevista una spesa di più di 8.000 euro per l’acquisto di pannolini, vorrei sapere se si tratta di pannolini lavabili, sempre più usati nel mondo per diminuire la massa di rifiuti non riciclabili.
Detto questo vorrei porre l’attenzione su alcuni aspetti.
A. Il Bilancio prevede un aumento delle spese per la sicurezza che, va detto, sono un’ottima cosa e in più punti si parla di salute pubblica. Ho cercato fra le numerose pagine dei documenti per questa sera, ma non ho trovato nulla riguardo a due temi che ritengo importanti. Nemmeno un mese fa era il 25 novembre, giornata dedicata alla lotta contro la violenza verso le donne e il femminicidio: Conegliano, tristissimo primato, risulta al primo posto in provincia di Treviso per il numero di donne picchiate in casa. Quando ho chiesto, mesi fa, la nomina della Commissione Pari Opportunità, mi si è risposto che, ancora una volta e guarda caso, avevate già deciso tutto. I risultati si sono visti: la prima convocazione della Commissione è arrivata stasera. Era ora! Nei documenti che stiamo analizzando stasera, però, nessuna proposta di coordinamento e investimento, che, so, di progetti volti a mettere in atto azioni forti e concrete nella nostra città. Anche in quel caso tutto è stato affidato alle iniziative di associazioni esterne: dal Comune di Conegliano nulla.
Città che, articolo di oggi sulla Tribuna di Treviso, si ritrova al secondo posto in provincia per giocate pro-capite e nelle sale slot, con 2685 euro a testa spesi. Lo stesso articolo ricorda anche che la nostra Città non ha ancora adottato il regolamento dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana su orari e sicurezza. Con il bel risultato che sempre più famiglie si ritrovano a fare i conti con vere e proprie tragedie.
B. Sul diritto allo studio ci si concentra sull’affidamento dei Centri socio-educativi pomeridiani e su quelli Ricreativi Estivi, iniziative ottime e utilissime, s’intende.
È vero però che gli Istituti scolastici cittadini si stanno impegnando tantissimo per la predisposizione dei Piani Triennali per l’Offerta Formativa e sempre di più lavorano duramente per aderire a progetti e ottenere possibilità all’interno di quella che si chiama “scuola digitale”. Peccato che, a differenza di quasi tutte le scuole dei paesi contermini, gli istituti coneglianesi siano sostanzialmente privi di lavagne interattive e comunque di schermi digitali nelle classi. Si vincono i tablet per lavorare nelle classi ma non si possono usare, i docenti partecipano ai corsi di formazione ma poi devono litigare fra loro anche solo per far vedere un documentario ai propri alunni.
Anche su questo tema, avrei piacere di sbagliarmi, non ho trovato nulla.
C. Abbiamo capito tutti che di Piazza Carducci, con annessi e connessi, ne parleremo con calma, più avanti, forse (sempre stando a questo bilancio e al piano delle opere pubbliche)...
Non si capisce però, ancora una volta, cosa si intenda fare nel frattempo.
Con tutti i problemi connessi soprattutto al traffico (appunto) è bello vedere la città animata per il Natale, le persone che girano a piedi per il centro (un po’ meno in via XX settembre, appunto), il clima di festa. Ne do atto.
A preoccuparmi sono i restanti undici mesi. Le polemiche, più o meno pilotate, sui giornali non aiutano a rialzare neanche una saracinesca abbassata e leggendo quanto questa Amministrazione immagina per la Missione 14, ovvero Sviluppo economico e Competitività, è evidente che sale lo sconforto.
Descrizione del programma 01 – Industria, PMI e Artigianato
Leggo: Il programma riguarda l’amministrazione ed il funzionamento delle attività per la programmazione di interventi e progetti di sostegno e di sviluppo del commercio locale.
Motivazione delle scelte e finalità da conseguire
Il programma comprende le attività dell’ufficio attività produttive.
Il perdurare della situazione di crisi economica richiede la creazione di un sistema strutturato ed organizzato territorialmente, capace di polarizzare le attività commerciali e di contribuire al perseguimento delle seguenti finalità:
- rigenerare il tessuto urbano, rivitalizzandone la centralità, sviluppando idee a sostegno del commercio, anche attraverso idonee forme di attrattività, ecc…
Ma le finalità da conseguire nel 2019 recitano: Al fine di qualificare ancor più le attività commerciali del contesto cittadino in un contesto anche culturale, ci si è posti l’obiettivo di valorizzare il Mercato Agricolo di Conegliano, organizzando momenti di presentazione delle
caratteristiche e delle qualità dei prodotti.
Che cos’è il Mercato Agricolo di Conegliano? Che cosa significa? Al posto della pista di pattinaggio pianteremo patate? Intendiamo far aprire una serie di negozi di frutta e verdura, salumi e carni in centro storico?
Domanda delle domande: è questo il modo di programmare il prossimo triennio per un centro storico in affanno e che non può aspettare solo il Natale?
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