Ormai sono stati detti e scritti fiumi di parole sul nostro paesaggio, la sua bellezza, la sua storia, le opportunità e il futuro. La candidatura a patrimonio dell'umanità delle nostre colline, da Valdobbiadene a Vittorio Veneto è una sfida perché un simile riconoscimento non si regala, va conquistato coi fatti.
Conegliano, il comune più grosso fra quelli interessati, dovrebbe essere capofila nelle azioni concrete, non solo negli annunci, e le azioni concrete di un Comune si esprimono in primo luogo con scelte urbanistiche coerenti.
Oggetto:
interpellanza
sulle azioni riguardo alla candidatura delle colline a Patrimonio
dell'umanità dell'Unesco
PREMESSO
CHE
- In data 25 luglio 2016 è stato firmato un protocollo di intesa fra la Regione Veneto e i Comuni ricompresi nel'ambito del sito candidato a patrimonio dell'umanità denominato “Le colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”, tra i quali il Comune di Conegliano, compreso nella core zone del sito;
- L'art. 1 del protocollo indica come finalità la salvaguardia e la tutela del sito, in armonia con i principi della Convenzione Europea del Paesaggio;
- Oltre al protocollo è stata elaborata una normativa di indirizzo, quale strumento finalizzato alla crescita della consapevolezza comune dei valori sanciti dalla Convenzione Europea medesima.
CONSIDERATO
CHE,
- L'art. 1 della normativa di indirizzo sopra citata spiega come si tratti di un sistema di regole e principi che ricercano “nella pianificazione comunale il giusto equilibrio tra conservazione e sviluppo”, che si articolano in disposizioni strutturali, funzionali alla verifica e revisione della strumentazione vigente, ed in disposizioni operative, per la redazione delle varianti di adeguamento;
- L'art. 3 recita: “A seguito dell’approvazione della presente normativa di indirizzo, i Comuni potranno attivare l’iter di adeguamento della propria strumentazione urbanistica attraverso la definizione di una specifica variante al Piano degli Interventi (PRG - PI) vigente, definita nei contenuti sulla base delle indicazioni di cui al presente documento normativo, nei modi previsti dalla stessa LR11/2004. Prioritariamente, i comuni ricadenti anche parzialmente nell’area Core – UNESCO, dovrebbero applicare le prescrizioni e le indicazioni specifiche presenti nella norma tecnica. Secondariamente, i Comuni sottoscrittori del protocollo di intesa di cui al comma 1, potranno effettuare tutti gli approfondimenti analitici che consentano di definire meglio l’intera normativa”;
- Il 16 dicembre 2016 la Conferenza dei Servizi ha dato approvazione definitiva al PAT adottato da questo Consiglio Comunale il 21/12/2015;
- Il 18 maggio scorso il Consiglio Comunale ha approvato il primo Piano degli Interventi, quasi dieci mesi dopo la firma del protocollo di intesa con la Regione e gli altri Comuni interessati al sito Unesco;
- Nel P.I. suddetto non ci sono riferimenti né al protocollo di intesa, né alla normativa di indirizzo, né comunque alla necessità di adeguare le scelte urbanistiche della città all'obiettivo del riconoscimento delle nostre colline come Patrimonio dell'umanità;
- D'altra parte il P.I. approvato contempla diversi interventi che risultano in aperto contrasto con la normativa d’indirizzo sopra citata.
- Di conoscere i motivi per i quali, nonostante i dieci mesi trascorsi dalla firma del protocollo di intesa, nel P.I. non si ritrovano espliciti riferimenti agli impegni presi;
- Quando questa Amministrazione intenda avviare un percorso partecipativo, nel quale il Consiglio Comunale nel suo insieme sia in primo piano, per recepire le normative di indirizzo firmate lo scorso anno e procedere alle necessarie varianti del P.I.
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