Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

sabato 12 dicembre 2015

Memorie. Cent'anni dopo

Accade un giorno che una persona appena conosciuta ti affida il diario di guerra del nonno.
Cento anni fa un giovane architetto annotò in una piccola agendina impressioni, notizie, sensazioni appena dopo lo scoppio della guerra.
Le mani tremano un po', si tratta di maneggiare un materiale prezioso e delicato, le piccole pagine sono sopravvissute al tempo e all'oblio.
Dalla scrittura minuta e perfetta appaiono l'amore e il rispetto per i propri pensieri, l'abitudine al valore anche di piccoli fogli di carta, la sapienza imparata del non sprecare nulla.
Si apre una lettura che già sa di emozione, condivisione, curiosità.
Qualcuno dirà che i diari della Grande Guerra si somigliano: non è vero, ogni uomo, ogni donna è un essere a sé stante, ogni sguardo vede da una diversa prospettiva, ogni orecchio sente suoni diversi, ogni mano tocca, ogni piede calpesta, ogni cuore palpita diversamente.
Benvenuta anche questa memoria, sarà trattata come si fa coi diamanti.

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