Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

martedì 4 marzo 2014

Buon 8 marzo

8 marzo 2014
Una società sessista e che discrimina le donne è una società malata e in decadenza.
 
Davanti a quelli che ci invitano a smetterla con una ricorrenza “buona solo per fioristi e ristoratori”, le Democratiche sanno che questa giornata è un'occasione importante per verificare e ragionare sul lungo cammino nel campo dei diritti, delle pari opportunità, del riconoscimento della dignità delle donne.
Gli indicatori ci dicono che l'Italia è al 23° posto su 27 paesi dell'Unione europea riguardo alla parità di genere: proprio per questo motivo si rende necessario un cambio di passo nella politica e nella società italiane.
Nell'ormai troppo lungo periodo di crisi economica, anche in un territorio come il nostro, buona parte del peso è ricaduto sulle donne: la famiglia è tornata ad essere forse l'unico welfare funzionante, la cura di bambini e anziani è spesso tornata appannaggio delle donne disoccupate, cassintegrate, di quelle che hanno ormai rinunciato a cercare un lavoro.
L'affanno dei bilanci degli Enti Locali rischia di ridurre ancora i servizi e proprio per questo c'è bisogno di più donne nelle amministrazioni: proprio l'Europa ci insegna che là dove le donne hanno più spazio, dove sono più occupate, dove esistono servizi sociali compatibili con gli orari di lavoro, dove le città sono efficienti ed organizzate, dove è maggiore il rispetto per le fasce deboli (bambini e anziani), l'economia ne risente positivamente, la società stessa risulta più giusta e inclusiva.
La sfida è proprio questa: attivare forme di condivisione dei servizi, di rimodulazione degli orari dei mezzi pubblici, delle scuole e degli asili, costringere le Conferenze dei Sindaci delle ULSS della nostra Provincia ad adottare, per esempio, protocolli chiari e ben pubblicizzati contro la violenza di genere.
Durante il 2013 il Telefono Rosa di Treviso ha ricevuto più di 200 richieste di aiuto da donne di tutta la provincia: aumenta il numero di quelle che superano la paura e la vergogna e decidono di affermare il proprio diritto a ricevere aiuto, a vedere puniti i colpevoli.
Sempre più donne hanno compreso che così aiutano anche le altre ad uscire dalla solitudine.
Tutto ciò non è sufficiente: va fatto funzionare un coordinamento fra le associazioni come il Telefono Rosa, i Comuni, le autorità sanitarie e di polizia che aiutino le donne vittime di violenza o di stalking.
Non solo: occorrono da subito iniziative in ambito educativo, che favoriscano lo sviluppo della consapevolezza da parte delle giovani e una crescita culturale e “amica delle donne” da parte dei ragazzi: solo da loro può venire quel cambio di prospettiva e di valori etici necessari a migliorare la vita di tutta la società.
Una società sessista e che discrimina le donne è una società malata e in decadenza.
Investire nelle donne, nella loro libertà, nella dignità, nella parità ad ogni livello conviene a tutti.
Questo è e sarà l'impegno delle Democratiche della provincia di Treviso.
BUON 8 MARZO


Isabella Gianelloni
Coordinamento Pari Opportunità PD provinciale di Treviso


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