E così la Giunta ha partorito la Commissione Pari Opportunità, o meglio ha cambiato il regolamento per la composizione della stessa.
Sia nella risposta che l'assessore mi ha dato nel Consiglio Comunale del 27 settembre scorso sia nel testo della delibera di Giunta n. 360 del 4 ottobre, nessun cenno viene fatto alla necessità di uno sportello donna e di una lotta senza quartiere contro la violenza di genere, il femminicidio e per garantire soprattutto alle donne (che, ricordiamolo, in attesa della Commissione mista coneglianese rimangono la parte più debole) pari opportunità nella società. La grande preoccupazione pare essere quella dell'ingresso nella Commissione degli uomini.
Mi aspettavo, per esempio, l'ingresso di rappresentanti delle associazioni che si occupano della disabilità che, in quanto a opportunità, avrebbero molto da dire, invece niente, tutto perfettamente inscatolato, già predisposto, già immaginato.
L'altra novità, che mi ha fatto sobbalzare, è quella della nomina di consiglieri comunali. Consiglieri comunali, obbligatoriamente tali? E perché mai? Forse che nella società civile non ci sono altre realtà degne di nota oltre a quelle, meritorie peraltro, citate e inserite nella delibera?
È sicura la Giunta che le associazioni, ripeto, meritorie, citate siano le uniche degne di lavorare in questa commissione?
Che contributo maggiore possono portare i consiglieri comunali rispetto ad altri cittadini, per non parlare delle cittadine? Non era meglio lasciare la libertà a maggioranza e minoranza di indicare persone altre, diverse, fuori dal palazzo e dai giochi consueti?
A pensare male, diceva quel famoso politico, si fa peccato ma difficilmente ci si sbaglia: c'è qualcuno desideroso di appuntare una qualche medaglietta sul risvolto della giacca?
La delibera prevede che la commissione debba riunirsi almeno una volta ...all'anno...: siamo sicuri che i consiglieri comunali premeranno all'inverosimile per aggiungere altre riunioni a quelle cui già partecipano?
Un'ultima domanda: in questo profluvio di pari opportunità al maschile perché mai l'avvocato deve essere per forza donna e il chirurgo/odontoiatra un maschio?
Misteri delle opportunità, poco in pareggio, a mio avviso: i processi alle intenzioni non vanno mai bene, ma la partenza, in questo caso, non mi pare delle migliori.
Auguri a quanti verranno nominati e ancora grazie a chi, nello scorso quinquennio, ha lavorato sodo, incontrandosi ben più di una volta all'anno.
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