Perché mi sono candidata nelle prossime elezioni politiche del 4 marzo nel Collegio Uninominale per il Senato di Treviso 3?
So bene che la sfida è difficile, che l'impegno è grande, ma posso dire di essere onorata che la mia esperienza e le mie competenze possano essere messe a disposizione del territorio in cui sono nata, in cui vivo e del quale sono innamorata.
La politica è sempre stata per me una passione, fin dall'adolescenza, e ho sempre pensato che sia il modo migliore per dare gambe alle idee.
Impegnarsi per ciò in cui si crede, cercare di dare al meglio il proprio contributo per migliorare la condizione dei cittadini, soprattutto di quelli meno fortunati, proporre soluzioni e non tirarsi indietro, mettere sempre la faccia in ciò che si fa sono gli insegnamenti che ho cercato di apprendere dalle tante persone che ho incontrato in questi decenni di attività politica e da cui ho imparato tanto.
Credo che ci sia sempre tanto da imparare, da chi ne sa di più e da chi vive, ogni giorno, le tante esperienze a cui la vita ci mette di fronte.
Diffido da sempre da chi crede di sapere già tutto, da chi pensa che il lavoro degli altri sia più facile, da chi mette sempre tutti sullo stesso piano: la politica ha tante colpe, ma non è vero che tutti sono uguali.
Amo il mio territorio, credo che abbia diritto di essere maggiormente considerato anche nella politica nazionale; per far questo non servono muri, odio, arroccamenti, ma piuttosto un fitto lavoro di squadra per far emergere eccellenze, innovazione, valori culturali e anche legati al volontariato.
Con l'aiuto, il suggerimento e le idee di tanti potremo dare nuove gambe a una nuova idea di Veneto, basato non su slogan vuoti e facili, ma su impegni concreti, che non dia sempre la colpa agli altri ma sappia affrontare con serietà i tanti doveri di chi amministra.
Sarà una campagna elettorale difficile, ma le sfide facili non sono affascinanti.
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