Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

martedì 12 aprile 2016

Un nobile cedro e un umile pioppo: uguale destino. #salviamoglialberi

Foto di Gianfranco Losego
Tristezza. Oggi è un altro giorno triste per la città: i grandi alberi di Conegliano paiono soccombere davanti a un medesimo destino.
Lo scorso anno è toccato al "pioppo dell'Enologia", oggi le motoseghe hanno segnato il destino del grande cedro che adorna uno dei luoghi più amati dai Coneglianesi.
Nemmeno i mortai della Grande Guerra e gli incendi dell'anno di occupazione dopo il novembre 1917 c'erano riusciti: insieme alla Fontana dei Cavalli il cedro alla base del Salisà era rimasto intatto, bellissimo e svettante.
A ben guardare pareva il direttore di un'orchestra speciale, composta di musicisti muti ma capaci di suonare con i profumi della primavera, i rumori dei versi degli uccelli e del vento che passa da un ramo all'altro: l'orchestra del Refosso, per cedro, alberi e bellezza. Allegro con brio.
Basta. Un altro pezzetto di memoria se ne va per sempre, un altro po' di bellezza tolta a una città che mai come oggi ne avrebbe bisogno.
Non si tratta di fare solo i romantici (anche se, sia chiaro, si vive anche di bellezza, passeggiate in santa pace e chiacchiere guardando un albero), non si tratta di andare contro la proprietà privata (ma la bellezza, il paesaggio, la storia, l'ossigeno sono di tutti) o non preoccuparsi della pubblica incolumità (abbiamo ormai capito che a far morire gli alberi sono gli uomini che li trattano male).
Si tratterebbe, molto semplicemente, di capire una volta per tutte che gli alberi sono un patrimonio tanto quanto gli edifici storici. 
Compito della politica non è quello di prendere atto dei provvedimenti quando diventano improrogabili, ma di farsi carico del patrimonio esistente PRIMA che i problemi si presentino.
E ciò non è stato fatto. Nel luglio 2015 i gruppi consiliari di PD e Marca Civica presentarono una mozione per la salvaguardia dei grandi alberi della città, che è stata discussa tre mesi dopo e ovviamente bocciata dalla maggioranza.

In quell'occasione nessun assessore ha pensato di rispondere nel merito, di dire ai cittadini quali azioni si intendano promuovere per proteggere gli alberi e anche i cittadini, nessun assessore e nemmeno il Sindaco si sono ricordati che esiste una Legge Regionale che tutela gli alberi storici, quelli che hanno un valore non solo perché "grandi vecchi", ma perché hanno un particolare ruolo storico, paesaggistico, sociale.
Con il risultato, quasi ovvio e scontato, che dopo il pioppo dell'Enologia e il grande cedro, altri grandi alberi di Conegliano subiranno la stessa amara fine.
Fino ad ora nessun albero è stato piantumato al posto di quelli abbattuti.
Rimangono solo i vuoti e una città più povera.

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