
Sul presto magari ci siamo: inglobati nel nostro assurdo modo di vivere non concepiamo nulla che non si faccia o non si concluda "presto" e perciò ci abbandoniamo con leggiadra incoscienza a tutto ciò che ci permette di guadagnare tempo... per fare cosa?
Sul fare mi permetto di dissentire: fare cosa?
Il fare non è neutro, si possono fare tante cose, il verbo ha mille sinonimi (già, però con più sillabe) e altrettanti complementi oggetto. Vedo fare tanti disastri, noto la programmazione sottile della sciagura più grande: mantenere o far tornare nell'ignoranza la maggior parte delle persone.
Meno parole e meno concetti equivalgono ad una massa più acquiescente, che corre senza sapere verso dove perché non riesce a fermarsi a pensare, riflettere, ponderare, acquisire un pensiero critico, scegliere.
E' una vecchia storia, mai passata di moda, anzi.
E allora diamo fiato alle parole, riempiamo il mondo di vocabolari, quelli grossi e pesanti, da appoggiare sulle ginocchia e sfogliare scoprendo non solo il significato che cerchiamo ma i mille che non avremmo mai immaginato.
Facciamoci travolgere dalle parole, quelle piccole e quelle grandi, quelle brevi e quelle lunghe: scopriremo che ci fanno tanta compagnia, che ci accompagnano in sogni nemmeno immaginati, che ci svelano arcobaleni prima che il temporale sia finito.
Buone parole a tutti!
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