Nel Consiglio Comunale di ieri, 25 settembre, la maggioranza ha bocciato la mozione presentata dal gruppo del PD sul tema dell'edilizia pubblica.
La mozione, vista soprattutto la difficile situazione economica e lo stato in cui versano gli edifici di proprietà pubblica, era volta a predisporre un
piano di rilancio e coordinamento delle politiche di “social
housing” e di edilizia residenziale pubblica.
Nessun consigliere di maggioranza ha pensato che questo tema fosse nemmeno degno di discussione e questo, credo, è un vero scandalo.
Per chi desidera leggerlo, di seguito il testo della mozione bocciata ieri sera:
Oggetto: Proposta
di mozione per la predisposizione, ai fini della successiva
approvazione, di un piano di rilancio e coordinamento delle politiche
di “social housing” e di edilizia residenziale pubblica.
PREMESSO
CHE:
- la difficile situazione economica e sociale ha causato un aumento della necessità di disporre di alloggi pubblici idonei e funzionali al fine di soddisfare il fabbisogno di abitazioni espresso dalle fasce meno abbienti;
- il patrimonio edilizio pubblico della nostra città ha urgente bisogno di manutenzione - se non addirittura di pesanti interventi di ristrutturazione edilizia - soprattutto alla luce dell’evidente stato di obsolescenza dei fabbricati residenziali e della relativa impiantistica, della necessità di adeguamento alle norme sismiche e di efficienza energetica e di superamento delle barriere architettoniche, considerando nel contempo che una percentuale consistente dei fabbricati residenziali pubblici è stata realizzata tra gli anni ’40 e ’70 del secolo scorso;
- il D.L. n. 47/2014, successivamente convertito dalla legge 23 maggio 2014, n. 80 recante “Misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015”, ha - tra l’altro - posto in evidenza l’indispensabilità di promuovere iniziative di carattere economico e finanziario e specifici modelli di partenariato finalizzati a riavviare il settore dell’edilizia che ha risentito - e risente - pesantemente della crisi economica;
- nell’ambito europeo il tema in questione ha peraltro riscontrato particolare rilevanza, evidenziata anche per mezzo di documenti di indirizzo. Tra questi, ad esempio, il Parere del Comitato Economico e Sociale Europeo TEN/484 del dicembre 2012 avente come argomento: “Aspetti problematici di una definizione dell’edilizia abitativa sociale come servizio d’interesse economico generale”, il quale rileva in particolare che “Garantire il diritto all'alloggio è un obbligo internazionale degli Stati membri che l'Unione europea è tenuta a prendere in considerazione. Tale diritto infatti è riconosciuto nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, che recita: “ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari";
- che in questa prospettiva - e in particolare nel quadro del diritto dell’UE - l’edilizia abitativa sociale assume decisamente un ruolo primario tra i servizi di interesse economico generale affinchè ogni stato membro, adottando nel proprio ordinamento tale impostazione - possa beneficiare di sovvenzioni e compensazioni pubbliche;
CONSIDERATO
CHE
- le vigenti disposizioni di legge, nella specifica materia, si orientano verso obiettivi di ammodernamento ed efficientamento sotto il profilo impiantistico, strutturale energetico e architettonico del patrimonio immobiliare pubblico, privilegiando iniziative di sostituzione edilizia e di rigenerazione degli edifici residenziali;
- la relazione dell'Amministratore Unico della Conegliano Servizi, presentata a questo Consiglio Comunale lo scorso 12/06/2014 ha evidenziato una serie di criticità, sia dal punto vista tecnico che organizzativo;
RITENUTO
CHE
- è fondamentale la predisposizione di un programma di investimenti e la pianificazione delle iniziative di carattere socio-economico al fine di razionalizzazione e coordinare tutti gli interventi di politica abitativa pubblica di Conegliano;
- si rende necessario avviare una costante attività di fund raising soprattutto nel contesto della ricerca di fondi regionali ed europei, anche al fine di pervenire a forme di investimenti immobiliari che abbiano impatto neutro rispetto al bilancio dell’ente;
- la Conegliano Servizi gestisce un patrimonio di 296 alloggi, di cui ben 246 sono di proprietà direttamente del Comune e l'Amministratore Unico ha evidenziato la necessità di prevedere nel bilancio dell’Ente stanziamenti onde far fronte ad iniziative edilizie e di adeguamento impiantistico, alcune di queste peraltro improcrastinabili, per un totale di 1.000.000 di euro per il prossimo triennio 2014/2016;
- le criticità sociali hanno oramai bisogno di urgente pianificazione e riorganizzazione, anche attraverso il coordinamento degli uffici comunali preposti ad affrontare il tema “casa”, nella fattispecie il Servizio Edilizia Pubblica (ricadente nell’Area Protezione civile servizi tecnici
ambientali e demografici), il Servizio Patrimonio e Provveditorato, l’Ufficio casa, l’Osservatorio Casa (questi tutti ricadenti nell’Area Economico Finanziaria e delle politiche sociali ed educative) la società partecipata Conegliano Servizi spa, con il coinvolgimento dell'ATER di Treviso;
Tutto
ciò premesso e considerato il Consiglio Comunale di Conegliano
Impegna
l’Amministrazione Comunale ed il Sindaco
Ad
attivare tempestivamente, anche attraverso il nominando
Assessore alle Politiche Comunitarie e la struttura comunale preposta
per competenza, un’azione mirata, efficace e tempestiva di
individuazione di adeguate fonti di finanziamento, anche di rango
europeo, oltre che di attivazione di forme innovative di partenariato
per sostenere gli interventi più urgenti a favore del mantenimento e
recupero funzionale del patrimonio immobiliare di edilizia
residenziale pubblica;
Ad
istituire con ogni sollecitudine, allo scopo di supportare le
attività di cui al punto precedente, un tavolo di coordinamento
permanente fra gli uffici preposti al tema della casa, e composto dai
rappresentanti del Servizio Edilizia Pubblica (ricadente nell’Area
Protezione civile servizi tecnici ambientali e demografici), del
Servizio Patrimonio e Provveditorato, dell’Ufficio casa,
dell’Osservatorio Casa (questi tutti ricadenti nell’Area
Economico Finanziaria e delle politiche sociali ed educative) della
società partecipata Conegliano Servizi spa nella persona dell’organo
di amministrazione, con il coinvolgimento dell'ATER di Treviso.
Tutto questo a fronte del fatto che la Conegliano Servizi, che è proprietaria e gestisce una buona parte degli alloggi pubblici di Conegliano sta per essere sciolta e mentre il presidente dell'Ater di Treviso dichiara che nel giro di tre anni l'Ater potrebbe fare bancarotta. Quella stessa Ater che circa due anni fa ha stipulato un accordo con il comune di Conegliano e con Conegliano Servizi per il recupero degli alloggi di via Cacciatori delle Alpi. Dobbiamo forse ritenere che la linea dell'amministrazione sia quella espressa da un consigliere di maggioranza che ha dichiarato in consiglio comunale Il 25/9 di ritenere che chi occupa le case popolari non è bisognoso visto che ha ottenuto l'alloggio con una legge (regionale) sbagliata? Cioè non fare niente finché non si cambia la legge?
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