Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

domenica 7 febbraio 2016

Bianco il marmo, come il sale. #Massa

Bianco è il marmo, bianco il sale.
Davanti al mare d'inverno, burbero e maestoso quando rovescia le onde sulla battigia, i monti chiudono l'orizzonte, solo poco più su.
I mucchi di case che punteggiano le pendici delle Apuane da qui somigliano ai tanti altri che gli uomini hanno saputo strappare a una natura difficile, austera, padrona.
Sono gli ulivi e gli agrumeti a raccontare la differenza: in questo lembo di Toscana che è quasi Liguria Tirreno e Apuane si parlano di continuo, si scambiano le correnti, la rabbia e la dolcezza del clima.
Viareggio è già  in festa per il carnevale, le piazze di Massa ridondano di maschere e coriandoli, profumo di frittelle e ciambelle, mentre la luce del tramonto annuncia che domani ci sarà burrasca.
Un sabato come in tante altre città del nostro lungo stivale, fino a quando entri in libreria e le storie, le memorie delle donne mi trasportano nel bianco del marmo e del sale.
Fuori, la Piazza degli Aranci mostra il meglio di sé, dentro si sente ancora la fatica di chi, allora, raramente gioiva.
Gli uomini, qui, vivono da sempre nel e del marmo, delle sue vene, della sua bellezza e della polvere che penetra nei polmoni e nella pelle: Michelangelo ne ha fatto poesia, i cavatori un po' di orgoglio e tanta fatica.
Mentre scorrono le parole, io ascolto e penso alle donne delle mie montagne, che percorrevano a piedi infinite strade, cariche di fieno e di legno, di mestoli da vendere in pianura per avere la polenta e il sale.
Loro, sempre le donne, ancora le donne, sostegno di intere comunità, bussole anche nel buio delle guerre e delle privazioni: qui costrette a bollire l'acqua del mare per trarne un sacchetto di sale da trasportare lassù, sulle Apuane, da scambiare con un cibo sempre troppo scarso.
Cambiano le latitudini, il clima, l'aria, ciò che la natura offre: a non cambiare è il sacrificio diuturno di chi ha avuto come unico scopo la sopravvivenza, la salvezza di piccole, indifese comunità.
Uomini con la schiena spezzata, donne con una vita troppo ingrata, colonne e sostegno di tutti, per secoli.
Grazie a Massa per le vecchie e per me nuove storie che ho conosciuto, mentre fuori gli aranci occhieggiano nella luce del tramonto.


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