Cerchiamo di leggere più attentamente la città che attraversiamo ogni giorno, magari distrattamente. Siamo
abituati
a
riconoscere
e
magari
ad
ammirare
le
testimonianze
del
passato,
quelle
che
sono
spesso
miracolosamente
sopravvissute
all’incuria
e
all’indifferenza,
ma
a
volte
non
sappiamo
come
e
dove
collocarle,
e
non
solo
da
un
punto
di
vista
temporale.
Interessante
è anche conoscere quale pensiero ci sia stato dietro la costruzione
di un palazzo, di una strada, che cosa abbia determinato la scelta di
progettare un giardino con certi alberi e non altri, quando e come
siano state compiute scelte radicali, a volte fortunate, altre
decisamente sciagurate.
Conegliano
come
sappiamo
vanta
una
storia
millenaria
che
l’ha
vista
sempre
e
comunque,
grazie
alla
sua
posizione
strategica
ed
al
clima
particolarmente
favorevole,
centro
di
importanza
fondamentale
in
quello
che
viene
anche
oggi
chiamato
il
suo
comprensorio
ed
anche
in
un’area
più
vasta,
che
oggi
conosciamo
come
la
provincia
di
Treviso.
Gli
ultimi
cinquanta
– sessant’anni
ne
hanno
visto
mutare
quasi
totalmente
la
fisionomia,
sono
sorti
interi
quartieri
ed
anche
il
centro
della
città
ha
visto
sorgere
palazzi
e
strade
prima
inesistenti.
Guardandola
dall’alto
ci
si
rende
conto
di
quanto
sia
ormai
del
tutto
evanescente
il
confine
fra
la
città
ed
i
comuni
che
da
sempre
le
gravitano
intorno,
di
come
sia
diversa
anche
la
campagna,
costellata
e
costeggiata
com’è
da
zone
industriali
e
artigianali,
quartieri
residenziali
ed
un
incredibile
reticolo
di
strade,
piccole
e
grandi,
che
portano
in
ogni
direzione.
Tutto
cambiato,
dunque,
tutto
diverso.
Quasi:
resiste
il
colle
più
alto
con
il
suo
castello,
non
si
arrende
la
città
murata
del
medioevo
e
del
rinascimento,
rimane,
quasi
a
baluardo
di
ulteriori
sconquassi,
la
strada
principale
del
vecchio
centro,
non
tutta
in
verità,
coi
suoi
palazzi,
i
giardini
e
gli
alberi,
spesso
maestosi,
che
ne
aumentano
il
fascino
e
l’eleganza.
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