L'inventario e il riordino di questo archivio nascono dalla sensibilità di Roberta Olivotto, moglie di Daniele Antiga, deceduto nel 2010, esponente politico e sindacale di primo piano di Susegana.
L'ammistrazione comunale ha accettato la donazione dell'archivio personale di Antiga costituito dai documenti conservati presso la sua abitazione e donati dalla famiglia alla comunità suseganese.
Il compito assegnatomi di catalogazione e inventario ha trasformato il materiale in un Fondo disponibile per la consultazione degli studiosi, raggiungendo così l'obiettivo di salvaguardare un patrimonio di documenti che testimoniano di un’intensa attività politica e sociale degli ultimi trenta – quarant’anni.
In tempi nei quali
l’esercizio della memoria risulta sempre più difficile, ostacolato
dall’idea strisciante che il ricordo e la riflessione siano un mero
ed inutile passatempo per chi non ha di meglio da fare, mettere mano
ai documenti che Daniele Antiga ha lasciato a tutti noi è forse una
sfida lanciata contro l’oblio, contro la superficialità e
l’arroganza.
La sensibilità di
Roberta, moglie di Daniele Antiga, di Adriano Da Ronch, suo
inseparabile amico e compagno di battaglie, dell’Amministrazione
Comunale di Susegana e del Sindacato Pensionati della CGIL di Treviso
hanno permesso di riordinare ed organizzare il patrimonio di
documenti che ci ha lasciato.
Lo stesso Daniele aveva
ben presente il rischio di “dispersione” che spesso corrono gli
archivi privati, destinati, nel migliore dei casi, a diventare
poderoso ricettacolo di polvere nelle cantine.
Grazie alla sua tenacia
ed alla meticolosità con la quale egli ha conservato i documenti il
mio lavoro è stato reso più facile, più logico proprio perché
“aiutato” da quanto inconsapevolmente preparato da lui.
Le “carte” che lui ci
ha lasciato abbracciano tutta la sua attività politica,
amministrativa e sindacale, vale a dire gli ultimi trenta -
quarant’anni della storia di queste contrade.
Quando ho visto per la
prima volta l’insieme dell’archivio personale mi sono resa subito
conto che la sua consistenza poteva, doveva essere valorizzata
creando un vero e proprio fondo archivistico da conservare presso la
“casa” del suo Comune perché diventasse un patrimonio pubblico,
di tutti i Suseganesi e di quanti, in futuro, vorranno saperne di più
sulla storia politica, economica, urbanistica e sociale di questa
zona, paradigmatica, del resto, della storia più ampia di quello che
viene comunemente nominato “Nordest”.
L’accelerazione dei
processi di mutamento sociale, politico, economico di questi ultimi
anni ha fatto sì che avvenimenti che fino a poco tempo fa rimanevano
relegati nell’ambito della “cronaca” oggi entrino a far parte
della Storia, quella con la “S” maiuscola.
Proprio da ciò deriva la
grande importanza assunta, per gli storici di oggi e per quelli di
domani, dalla possibilità di attingere a fonti che ci offrano degli
sguardi su avvenimenti decisivi degli ultimi anni.
Quando uno storico si
accinge a consultare delle fonti, siano esse documenti antichi o la
memoria viva dei testimoni, non sa ancora cosa troverà. Prima di
entrare in un archivio, in una biblioteca o di iniziare un’intervista
si possiedono le linee generali di un progetto, di un’idea di
ricerca, letture precedenti e qualche volta il lavoro di qualcun
altro. Poco di più.
Da un primo sguardo
superficiale avevo supposto che questo Fondo conservasse la memoria
della lunghissima attività politica di Antiga, ma non immaginavo la
profondità di analisi che la sua consultazione potrà offrire agli
studiosi ed ai suoi concittadini.
Negli anni in cui Daniele
Antiga ha svolto il ruolo di amministratore comunale, sia come
consigliere che in qualità di assessore il territorio di Susegana ha
visto cambiare quasi radicalmente il proprio aspetto, insieme alla
consapevolezza dei cittadini riguardo al suo utilizzo ed alla sua
salvaguardia.
Dalle raccolte di verbali
e delibere del Consiglio Comunale, dai volantini delle varie forze
politiche e delle “liste civiche” via via costituitesi, dagli
appunti e dalle considerazioni personali sui singoli argomenti emerge
tutto il fermento da sempre presente nella popolazione, attenta ai
mutamenti, ai cambiamenti, alle minacce di svilimento di luoghi cari
ed importanti.
La sua lunghissima
attività politica l’ha visto protagonista dell’evoluzione
politica dell’Italia: da militante del Partito Comunista Daniele
Antiga ha seguito con passione, e qualche sofferenza, la fine di
quella grande stagione politica e l’avvio della fase nuova che lo
ha portato a militare nel PDS, poi nei DS ed infine a partecipare
alla costruzione del Partito Democratico.
Di ogni fase sono
conservati i documenti nazionali, le discussioni locali, la
produzione politica e le proposte scaturite da dibattiti accesi e
partecipati.
La sua cultura politica
lo ha portato naturalmente a schierarsi, a non fingere mai inutili
“prese di distanza”, a scegliere sempre l’azione in prima
persona, ogni volta che gli pareva fondamentale agire, fare qualcosa,
dando concretezza all’idea che la politica è prima di tutto
servizio per la comunità, per quella polis dentro la quale
tutti noi viviamo.
I suoi profondi ideali di
giustizia e uguaglianza lo hanno portato a stare sempre dalla parte
dei più deboli, cercando di dare voce e risposte alle domande che
spesso rimangono inascoltate.
Da questo punto di vista
gli ultimissimi documenti raccolti da Antiga ci indicano quale fosse
la nuova frontiera verso cui si stava dirigendo il suo impegno,
rivolto a conoscere di più il mondo del disagio e della malattia
mentale. Egli aveva iniziato a partecipare a corsi e interventi, a
raccogliere materiale documentario per informarsi, comprendere,
capire quali potessero essere per lui le modalità di intervento.
Anche dell’attività
sindacale egli ha conservato con cura e attenzione le documentazioni
congressuali e soprattutto quelle prodotte riguardo ai corsi di
aggiornamento ed approfondimento seguiti sui temi più scottanti
dell’attualità economica e sociale della Provincia di Treviso.
Studiare, informarsi,
verificare prima di prendere posizioni sbagliate, prima di giudicare,
prima di emettere sentenze: Daniele Antiga aveva fatto propri quei
principi che dovrebbero stare alla base di ciascuno di noi,
soprattutto di coloro i quali scelgono di occuparsi della cosa
pubblica, sia nella politica vera e propria che nell’azione
sindacale, sociale, culturale.
Chi ha avuto la fortuna
di conoscerlo, essergli amico ma anche avversario politico, di
volergli bene, di lavorare con lui ha potuto apprezzarne le mille
qualità, l’entusiasmo, il rigore, l’onestà personale e
politica, la sensibilità, la correttezza.
In una lunga telefonata
mi aveva espresso l’urgenza di evitare la dispersione della memoria
politica di una stagione importante per l’Italia e questo
territorio, sulla quale nei prossimi anni vedremo confrontarsi
commentatori e studiosi.
Credo di poter affermare
che questo Fondo archivistico, almeno per quanto riguarda una parte
importante di territorio come il Coneglianese, potrà fornire, a chi
sarà curioso e pronto a studiare, approfondire prima di esprimere
giudizi, una miniera di informazioni, spunti di riflessione.
Ai giovani potrà aprire
uno squarcio su avvenimenti la cui memoria rischia altrimenti di
andare perduta.
A chi ha vissuto questi
anni, gli anni di Daniele Antiga, auguro di consultarne l’archivio
per trovare anche un po’ di se stesso, con gli errori, le poche
vittorie, le sconfitte, soprattutto con l’entusiasmo di chi sa che
è sempre necessario mettersi in gioco, dare il proprio contributo
alla crescita della comunità in cui viviamo.
Isabella Gianelloni
Ottobre 2011