Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

Il mio primo romanzo. Tre volte trenta

Due viaggi, due percorsi, due storie diverse. Quella vecchia di novant'anni rivissuta attraverso le lettere di un "ragazzo del '99", trovate nel fondo di un baule, al sicuro in una vecchia casa incastonata alle pendici della Maiella. Quella moderna, di Giulia, cresciuta nei pressi del Piave, che divenne la linea del fronte dopo Caporetto. Giulia ripercorre in treno i viaggi, i tragitti del fante Vincenzo D'Angelo attraverso la spina dorsale di un'Italia vista con occhi nuovi, scopre nuovi territori interiori, trovando dolore e speranza, emozioni, l'amore per gli odori e i colori che ha la terra, quella che accoglie chi è in cammino e chi si ferma.
Piazza Editore, Silea (TV), 2010