Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

martedì 19 giugno 2012

Nave Ospedale "Gradisca".









O  volete essere fra le donne forti, quelle che attraverso la santità della guerra, vissuta in olocausto: attraverso il radioso espandersi delle nuove leggi di vita dellEpopea Mussoliniana, sono venute formandosi ad una nuova magnifica linea di femminilità? Esse vogliono non solo custodire i valori ad essi affidati dalla tradizione: un solo uomo, molti figli, una casa comoda e sana che irradi la pace e lamore: ma questi valori, con un ciclo di opere patriottiche e sociali vogliono assicurare ad ogni famiglia della patria, difendendo così la sanità della stirpe, accrescendo la ricchezza e ogni bene nazionale. La Rassegna Femminile Italiana con sicura coscienza segna la via a questa nuova femminilità italiana. Collaboratrici alte e pure sono con noi. Con noi è il consenso e lo sguardo vigile del Capo del Governo e del Capo delle organizzazioni femminili fasciste. Con noi è la verità e la onestà, senza le quali ogni opera femminile sarebbe vana. ().
Per le Giovani Italiane.
Le norme di vita per le Giovani e Piccole Italiane, dellon. Augusto Turati, Segretario Generale del PNF:
  1. Compiere il proprio dovere di figlia di sorella, di scolara, di amica, con bontà, letizia, anche se il dovere è talvolta faticoso.
  2. Servire la Patria come la Mamma più grande, la Mamma di tutti i buoni Italiani.
  3. Amare il Duce che la Patria ha reso più grande e più forte.
  4. Obbedire con gioia ai superiori.
  5. Avere il coraggio di opporsi a chi consiglia il male e deride lonestà.
  6. Educare il proprio corpo a vincere gli sforzi fisici e lanima a non temere il dolore.
  7. Fuggire la stupida vanità ed amare le cose belle.
  8. Amare il lavoro che è vita e armonia.

I sogni ed i desideri, si sa, hanno una forza tremenda, scavalcano le montagne. Per quelle che riuscivano a conquistare l'autonomia dalle imposizioni familiari lemozione e la spinta interiore erano fortissime:
Per la prima volta avrei dormito fuori casa e in un ambiente del tutto estraneo a una ragazza: quello dei soldati. Eravamo ai primi di luglio del 1940. Da poche settimane era stata dichiarata la guerra e già mio padre portava allocchiello del risvolto sinistro della giacca un piccolo nastrino azzurro con una stellina dargento: mio fratello Giovanni, il maggiore dei due, aviatore, era caduto a ventotto anni e la buona balia portava il lutto stretto. Noi no; mio fratello minore ed io pensavamo che, anziché piangere, era giusto fare qualcosa, per essere degni di lui.
Il verbofarediventa una nuova parola del vocabolario e soprattutto del quotidiano di ragazze di buona famiglia, allevate con una prospettiva del tutto diversa: omaggiate forse ma di sicuro poco utili.
Quel fare significa guerra, sangue, dolore, morte, disperazione, abnegazione e fatica.
Delle crocerossine forse non si è ancora scritto abbastanza, se non di quante prestarono servizio durante la Grande Guerra.