Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

giovedì 30 marzo 2017

Una biblioteca vera per Conegliano #sipuò

Stasera si svolgerà uno degli ultimi Consigli Comunali di questa tornata amministrativa. 
Dopo tanti anni di promesse e annunci la Biblioteca è ancora dov'era, in un luogo inadatto, e com'era, senza una prospettiva di azione culturale in una città di 35.000 abitanti, piena di studenti e con 4 corsi di laurea.
Uno scandalo.
Il 5 gennaio scorso (!) ho presentato l'ennesima interpellanza sul tema: se ne discuterà stasera, dopo 3 mesi.

Di seguito il testo.

Oggetto: interpellanza sul futuro della Biblioteca

PREMESSO CHE
  • Da troppi anni la Biblioteca Comunale è costretta a rimanere negli angusti spazi della Ca' di Dio, luogo del tutto inadeguato per le esigenze di una città come Conegliano;
  • A causa degli spazi angusti il Comune ha dovuto pagare per anni ingenti affitti per la conservazione di libri, giornali e riviste che non trovano spazio in Biblioteca;
  • Ormai da anni si parla di trovare una soluzione relativamente alla sede congrua per un servizio essenziale per la città, ma finora nulla di concreto è stato fatto
CONSIDERATO CHE,
  • Il Comitato Biblioteca e Sistema Museale, viste le condizioni in cui versa la struttura si riunisce sempre meno, proprio a causa della grande limitatezza degli strumenti e dei finanziamenti a disposizione;
  • E' assolutamente necessario dare alla Biblioteca una sede e una struttura che le permettano di essere il fulcro della proposta culturale della città;
Il sottoscritto consigliere CHIEDE:
  • Perchè, allo scadere dei cinque anni di mandato, nulla sia stato fatto per dare alla Biblioteca Comunale un luogo e la visibilità che merita;
  • Cosa concretamente stia facendo questa Amministrazione per dare seguito a quanto più volte annunciato e mai realizzato.

Basta purtroppo, se e ma. Cambiare #sipuò
 

sabato 25 marzo 2017

La violenza sotto casa

Ancora una giovane vita spezzata, anzi due. Anzi tre. Ancora una volta è andato in scena un tragico cliché. L'aberrazione prevede donne uccise da chi non si rassegna al fatto che esse, in quanto esseri umani, rivendicano le proprie libere scelte oppure intendono mettere i propri compagni, o ex, di fronte a responsabilità che questi non vogliono riconoscere.
Quasi mai i colpevoli di femminicidio o delle varie violenze che colpiscono il mondo delle donne sono i fantomatici "mostri", il babau che popolava i nostri incubi infantili.
Ciò che è accaduto proprio qui, possiamo dire sotto casa di chi vive nella Sinistra Piave, la morte di Irina e del bimbo che portava dentro di sé per mano di un ragazzo più giovane di lei, uno studente incapace di assumersi le proprie responsabilità, ci mette di fronte a qualche ulteriore riflessione.
Purtroppo possiamo immaginare lo strazio, il dolore della famiglia di Irina, pensiamo tristemente che lei, così giovane, non potrà mai più diventare una donna, non avrà modo di sperimentare l'entusiasmo e le ansie dovute all'essere madre: tutto finito in una sera sbagliata, una sera che non doveva esserci.
Ho cercato per un istante di immaginare cosa sia accaduto nella classe dell'IPSIA di Conegliano frequentata da Mihail quella mattina di pochi giorni fa: l'appello e la scoperta di quell'assenza improvvisa, scioccante, una sberla violenta, un pugno nello stomaco in un luogo che dovrebbe essere solo di crescita, confronto, anche allegria.
Proprio in quella scuola, se non ricordo male, si era avviato un progetto che puntava a far crescere la consapevolezza nel mondo dei giovani uomini, a instillare il germe della tolleranza, del rispetto, della negazione della violenza, soprattutto quella contro le donne: il superamento delle centinaia di violenze che ogni anno si compiono in Italia contro le donne non può che passare attraverso l'educazione del genere maschile. Spero ardentemente che quel percorso continui, per i compagni di Mihail e per le donne che li circondano e che incontreranno sulla loro strada.
È una scuola difficile, quella, nella quale convivono decine di etnie diverse, nella quale si compie ogni giorno uno sforzo di integrazione, di coinvolgimento, dalla quale escono spesso, insieme a situazioni disciplinari complesse, fiori splendidi, capacità, sorprese creative, ancora più belle perché provenienti proprio da lì.
Mihail non è stato capace di scegliere la propria parte migliore, ha preferito rispondere alla paura e a un odioso richiamo tribale, non ha compreso cosa significa diventare maggiorenne, uomo, figuriamoci padre.
Ha agito in modo odioso, ha ucciso e oltraggiato la ragazza che stava per mettere al mondo un figlio suo. In una parola è morto anche lui, insieme a tutto ciò che avrebbe potuto fare della sua giovane vita. O forse no: ha solo 19 anni e la speranza di una società civile è che, pagando per ciò che ha fatto, inizi un percorso di redenzione.
Nessuno ridarà Irina e il suo bambino alla famiglia, ai suoi affetti, alla vita, al lavoro, ma le ragazze possono e devono imparare alcuni caposaldi che il movimento delle donne aveva inciso nelle giovani della mia generazione: contraccezione, consapevolezza della propria sessualità, rispetto, innanzi tutto, per se stesse. E poi, ragazze, donne di ogni età, fate attenzione, molta attenzione: chi rifiuta la vostra libertà, chi vi considera roba sua, chi vi tratta male non vi porterà mai più a fare una passeggiata romantica al chiaro di luna. Magari, per fortuna, non sempre vi ammazzerà, ma comunque non vi merita più. Lasciate perdere.

martedì 14 marzo 2017

La "Presaingiro" Monticano

Oggi è la giornata del paesaggio e sarebbe stato bello dare annunci positivi... Noi siamo fortunati: un paesaggio meraviglioso ce l'abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, le nostre colline si stanno candidando a patrimonio dell'umanità. Basterebbe solo volerlo valorizzare davvero e invece... a Conegliano si va nella direzione opposta.
È sotto gli occhi di tutti la scarsissima attenzione verso la mobilità debole, in bicicletta o a piedi, e la circolazione sostenibile che la Giunta uscente ha dimostrato in questi anni di governo della città.
Tutto questo è grave di per sé, ma arrivare ad affermare che l'Unione Europea (cattivona), tramite la Regione, non ha finanziato il progetto del Gira Monticano è davvero troppo.
Dopo le affermazioni apparse sul Gazzettino del 1 marzo scorso e la nostra conseguente richiesta di tutti gli atti relativi al progetto e alle richieste di finanziamento, l'amara scoperta è che il Comune di Conegliano non ha mai presentato nessun progetto e nessuna richiesta di finanziamento. Ci sono state attività politiche per capire come fare, sono arrivate proposte tecniche ritenute non fattibili, adesioni "tecniche e di indirizzo" all'iniziativa proposta dall'IPA Terre Alte.
Addirittura, nel 2016, a quattro anni dall'istituzione della delega apposita ad un Assessore per il "Gira Monticano", si è accampata la scusa che nessun progetto era possibile in quanto non si potevano proporre varianti al PRG perché si era in fase di approvazione del PAT! Dopo 4 anni!!!
Tra l'altro proprio la stesura del nuovo PAT, affannosa e con una gestazione da elefanti, sarebbe stata l'occasione per dare l'indirizzo ad un nuovo sviluppo di Conegliano, con meno cemento, meno auto e più attenzione alla vivibilità e all'ambiente.
In sostanza, invece, il nulla. È chiaro a tutti che per ricevere un qualsivoglia finanziamento è necessario, prima, chiederlo.
Un altro fallimento di questa Amministrazione a danno della città, dei suoi abitanti, di chi si occupa di turismo e del suo indotto, di tutti quelli che vogliono bene a Conegliano.

giovedì 9 marzo 2017

A scuola con l'ombrello (dentro) e non si va in bagno

Campolongo quartiere di serie B?
I bambini della scuola materna di Campolongo hanno da tempo imparato ad andare a scuola con l'ombrello, che serve all'interno, visto che piove copiosamente dal tetto.
Per fortuna questo inverno è stato particolarmente secco, ma alla prima pioggia una situazione stagnante (è il caso di dirlo) da anni si è ripresentata puntuale: nella scuola piove dentro. Dopo le segnalazioni da parte delle autorità scolastiche e un'interrogazione urgente presentata il giorno 7 febbraio, la risposta dello scorso 8 marzo (1 mese dopo) racconta che il giorno 8 febbraio, dopo l'ultimo sopralluogo per verificare la tenuta di un intervento tampone, guarda caso effettuato un giorno dopo la mia interrogazione, si è deciso di "tirare avanti" in attesa di tempi migliori. Il risultato è che la scorsa settimana, visto che è piovuto ancora, secchi e ripari di fortuna sono stati nuovamente i protagonisti.
Migliore sorte non ha la scuola primaria, sempre a Campolongo, nella quale ormai da anni parte dei servizi igienici non è praticabile: ad ogni inizio di anno scolastico ci si ritrova con parte dei bagni non praticabili, esattamente come alla fine dell'anno precedente. L'unica cosa che si riesce a programmare, ancora una volta, è qualche "intervento tampone", in attesa di tempi migliori.
La giunta, in compenso, continua ad affermare che tutte le scuole di Conegliano sono a posto. Forse che Campolongo fa parte di un altro comune?