Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

sabato 16 marzo 2013

Città d'arte e del vino...

...perla del Veneto, città del Cima, quanti appellativi. Troppo spesso a vuoto. 
I cartelli all'ingresso di Conegliano dicono proprio così: arte e vino. Che, tradotti in linguaggio comune, vorrebbe dire che vale la pena di venire qui, fermarsi per un po'.
Il vino scorre a fiumi, lo sappiamo, soprattutto nei tanti sprizzifici sparsi un po' ovunque. 
Peccato che il malcapitato turista, sia che arrivi in treno sia che giunga a bordo di un'automobile o un autobus, non trovi traccia ufficiale del Consorzio del Prosecco che fino a prova contraria si chiama di "Conegliano e Valdobbiadene". Nessuna traccia di un luogo dove gustare i famosi prodotti tipici di cui troppi amministratori parlano, spesso a vanvera. Nessuna traccia di una mappa sicura per chi non conosca personalmente le cantine che eviti alla gente di pagare nei bar magari 10 euro per un vino che non merita. Nessun modo per girare i colli con i mezzi pubblici, con pulmini attrezzati per tour eno-gastronomici e culturali.
Ma veniamo all'arte. Qui la faccenda si fa dolente: le mura appena restaurate non possono essere manutenute, centinaia di migliaia di euro spesi per un bellissimo lavoro ormai quasi interamente ricoperto dalle erbacce (e la primavera, col risveglio botanico, farà il resto), inaccessibile. Un altro lavoro fine a se stesso.
La torre del castello contenitore di un museo senza un senso museale vero, luogo di accoglienza di pezzi pregevoli accanto a tanta, troppa paccottiglia, fra l'altro trasandato, sporco e impresentabile.
Casse piene di monete, documenti, quadri, tutto ammassato nei magazzini in attesa di una qualche sistemazione.
L'antico Brolo di San Francesco, un luogo meraviglioso, tenuto in modo esemplare da Italia Nostra che però non si riesce a rendere fruibile, se non qualche volta e grazie al lavoro dei volontari di Italia Nostra.
Palazzo Sarcinelli, galleria d'arte a mezzo servizio: un palazzo del Cinquecento di cui si vedono solo i pannelli moderni del piano terra e poco più.
Una Biblioteca comunale su cui non mi dilungo, tanto è umiliante la sua situazione.
Potrei continuare.
Mi chiedo: perché a quasi un anno dall'insediamento non ho ancora sentito una proposta che sia una da parte della Giunta municipale? Si pensa davvero che questa sia la cantina di casa di qualcuno, dove agire come pare e piace, a spot, senza una programmazione? I bilanci dei comuni sono in difficoltà, ma questo mi pare un paravento strappato: in altri Comuni si dà fiato alle idee. Qui no.
Il Centro Storico della città in campagna elettorale pareva una delle priorità... dimenticata subito dopo.
Quale cultura, quale turismo, quali idee? Intanto Conegliano langue.
Isabella Gianelloni
 



Nessun commento:

Posta un commento