Anche ora nel risvolto dell’abito di Tea erano custoditi messaggi e bigliettini, nella mente avevano la mappa esatta di come e dove farli recapitare: erano pronti a ributtarsi nella mischia. Lei, almeno, avrebbe potuto farne a meno, ritirarsi ad aspettare che le cose cambiassero, che fossero altri a rischiare, ad agire. Lei, in fondo era solo una giovane donna, di più, era una madre. Erano troppe però le madri mute per forza, quelle sofferenti e senza voce, quelle che non avrebbero mai osato parlare, esprimersi, osare.
A lei il compito di far sentire anche la voce delle altre, di difendere suo figlio attraverso la difesa di tutti gli altri, quelli senza voce.
A lei il compito di far sentire anche la voce delle altre, di difendere suo figlio attraverso la difesa di tutti gli altri, quelli senza voce.
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