Sentivo il mio essere dissolversi felicemente in mezzo ad esso, quando, nell'attimo in cui - per effetto, certo, delle leggi della rifrazione - la forma confusa di quel protozoo sprovvisto di vita individuale ch'io ero entrò, configurandosi, nella corrente impassibile dei suoi occhi azzurri, vidi in essi accendersi un bagliore: la duchessa, dea fattasi donna e apparendomi d'un tratto mille volte più bella, alzò verso di me la mano guantata di bianco che teneva posata sul bordo del palco, e l'agitò in segno d'amicizia; i miei sguardi si sentirono attraversati dall'incandescenza involontaria, dalle fiamme degli occhi della principessa che, a sua insaputa, aveva provocato quella conflagrazione semplicemente muovendoli per cercar di vedere a chi fosse indirizzato il segno di saluto della cugina; e questa, avendomi riconosciuto, fece piovere su di me l'acquazzone scintillante e celeste del suo sorriso.
Marcel Proust, La Recherche, La parte di Guermantes I
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