Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

domenica 23 giugno 2013

Banche e credito: riflessioni dal passato

Caratteristica comune sia nell’Ottocento che nella prima metà del Novecento era la scarsezza del denaro circolante, tra i contadini da un lato, i quali come sappiamo vivevano ancora spesso un’economia di baratto, ed il popolino della città dall’altro, che non aveva nemmeno l’arma del baratto proprio per povertà, per mancanza di mezzi.
E così da sempre una delle vie d’uscita era il ricorso al Monte di Pietà. A Conegliano esso aveva tradizione antica, ed il suo destino era sempre stato legato a quello degli altri istituti di beneficenza. Dopo i vari passaggi amministrativi tra la fine del XVIII ed i primi anni del XIX secolo, nel 1831 gli uffici delle due Direzioni dell’Ospedale e del Monte di Pietà erano state riunite nei locali di proprietà del Monte, in Contrada San Francesco.
Così scrisse Antonio Barbieri: “Infatti i Monti (di Pietà N.d.R.) sono istituti misti di beneficenza e di credito. Di beneficenza perché sottraggono alle unghie degli usurai il povero mediante prestiti, gli garantiscono la conservazione e la specie del pegno, ne rispettano la dignità consentendo che il suo nome rimanga occulto, gli risparmiano patimenti morali e umiliazioni e da lui pretendono un mite compenso. Di credito perché del credito ne esercitano la funzione effettuando i prestiti, ricevendo i prestiti a custodie, a risparmio e in conto corrente, facendo il servizio di cassa per altri istituti”.
E poi continuò: Io credo che il miglioramento delle condizioni economiche generali, senza dubbio verificatosi nellultimo ventennio, lo sviluppo delle Banche di credito nelle città, la istituzione e lo sviluppo delle casse rurali nei piccoli Comuni sieno state le cause del regresso quasi costante nei prestiti dal 1870 e fino al 1902.
La Banca Popolare di Conegliano era nata nel 1879 e si inseriva in tutto quel tessuto fatto di banche popolari, di latterie cooperative (vedi la Latteria sociale di Soligo) ed altre istituzioni che vedevano spesso l’azione in prima linea di avvocati e benestanti.
Uno dei personaggi più importanti dell’epoca fu sicuramente Gaetano Schiratti, compagno di studi di Luigi Luzzatti alla facoltà di Giurisprudenza di Padova e fondatore della Banca di Pieve di Soligo e della già citata Latteria sociale di Soligo, tutt’oggi una delle realtà economiche più importanti della Sinistra Piave.
Era entrato come deputato in parlamento nel 1892, eletto nel Collegio di Conegliano, e aveva scelto la destra dell’onorevole Sonnino, “conservatore e riformista”.
Nel 1895, nelDiscorso ai suoi elettori di Coneglianoaffermava chenon è colla violenza che si attenuano i dolori e le miserie umane, ma con lapostolato e con lopera pacifica, vivendo fra gli operai e gli agricoltori studiandone i bisogni e le aspirazioni, e procurando loro, senza secondi fini, i mezzi di aumentare la produzione, ed i salari, e facilitare loro il credito in modo da rendere meno pesante ed anche meno cara la vita, quando intorno a loro non si facciano sorgere illusioni che non possono mai avverarsi giacché la ricchezza pubblica non si livella, come non si possono livellare i cervelli e le intelligenze.

Isabella Gianelloni

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